2.9 Un esempio: una bomba da 1 Megaton su Lecce

Supponiamo che su Lecce, scelta anche perché si trova in pianura, scoppi una bomba termonucleare da 1 Megaton, circa 80 volte più potente di quella di Hiroshima, ma ancora un ordigno di media potenza.

Al momento dell'esplosione si realizzano le straordinarie temperature di cui si è parlato in precedenza. Tutto ciò che si trovi nel raggio di qualche centinaio di metri viene addirittura vaporizzato all'istante. Nel giro di pochi secondi si formerà una "palla di fuoco" di un diametro di circa 3 Km e ad una temperatura intorno ai 10.000 gradi. Entro questa distanza ogni cosa viene incendiata o fusa: uomini, animali, palazzi, vetro o cemento. L'enorme calore richiama vento a 1200 Km/h (la bora di Trieste è un vento di circa 100 Km/h, e ci si deve tenere ai passamani per non essere spazzati via) che fa divampare incendi ovunque, scoperchia case, ecc... Dopo 10 secondi l'onda d'urto ha raggiunto un diametro di 10 Km, con una potenza ancora in grado da distruggere la maggior parte delle costruzioni nell'area. L'aria, riscaldata a migliaia di gradi, incomincia a salire, spinta da una vorticosa corrente ascensionale di 600 Km/h, si raffredda salendo e forma, dopo circa un minuto, il ben noto "fungo atomico" sopra la città. Nel punto dell'esplosione, supposta al suolo, si forma un cratere di circa 300 metri di diametro e 75-80 metri di profondità. Tutto questo materiale, insieme con tutto quello raccolto dal "vento" sale con la nuvola, polverizzato. Esso darà origine in seguito al fall-out.

Sembra importante sottolineare il fatto che abbiamo trattato una bomba di media potenza. Sta a voi fare l'ardua proporzione per calcolare i possibili danni di un moderno ordigno da 10 Megaton...

 

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