ESP N. 17 APRILE 1997 "LA MENTE E' UN MONDO'"
Testi: Michelangelo La Neve
Disegni: Luigi di Giammarino

Che cos'è la felicità?
Questo albo è un lungo viaggio alla ricerca della vera felicità: quella che non risiede negli amori che, per quanto grandi, nascondono tradimenti e falsità; che va oltre la bellezza del corpo che con gli anni sfiorirà; che va al di là del successo che porta solo benessere materiale.
Marta è alla ricerca della felicità suprema, che risiede oltre la profondità della sua mente-anima.
L'anima che nasconde misteri e segreti, immagini e sensazioni pericolose, esseri creati appositamente per stare a guardia delle nostre profondità. Mi chiedo se siamo tutti così nella nostra mente-anima o se ognuno è diverso e meraviglioso, ognuno con il proprio mondo da scoprire. Mi chiedo anche se Bianca avesse veramente il diritto di andare a riprendere Marta nel posto in cui si era chiusa e in cui stava bene... o se il suo è stato solo un gesto egoistico. Come si fa a rispondere a domande come queste? Chi può dire se sia giusto o meno che un essere umano si rinchiuda nella propria mente? Certo uno con la propria razionalità potrebbe dire: è da vigliacchi scappare alla vita così, ma non è ugualmente un inganno, verso se stessi e gli altri, vivere una vita che uno non sente come fonte di soddisfazione?
Di questo albo mi è piaciuta, più che la storia in sé, il modo di raccontarla e rappresentarla nei disegni.
Credo che alla fine Marta abbia trovato la sua felicità e la sua vera anima o, probabilmente, che a quel punto le bastasse il ricordo che continuava ad essere ben chiaro nella sua mente. Il ricordo di quello che ha vissuto: c'è l'immagine ricorrente durante la narrazione di un cartellone pubblicitario con rappresentato il suo volto a cui qualcuno ha strappato la parte degli occhi (non sono forse gli occhi lo specchio dell'anima?) e poi, alla fine, la scena bellissima di Marta a cui il vento copre tutto il viso, tranne gli occhi.
Quest'ultima mi è sembrata un grande segno di speranza, sembrava voler dire che ogni viaggio alla ricerca della propria felicità, attraverso la propria anima, per quanto difficoltoso e rischioso sia, valga la pena di essere compiuto.
E Bianca, per capire questo, ha dovuto compiere anche lei lo stesso viaggio fatto da Marta: incurante della sua stessa incolumità è andata alla ricerca di una sconosciuta che ha imparato a conoscere, a capire attraverso la lettura dei suoi ricordi, sempre bordati di nero, quasi a significare che ogni momento vissuto, anche quelli apparentemente belli, abbia lasciato in lei un senso di insoddisfazione e quindi di infelicità.
È indubbiamente un albo molto bello, ma che mi lascia l'amaro in bocca per tutte le volte che ho creduto che la felicità fosse solo un bel viso, o un amore, o possedere qualcosa di bello... e per tutte le volte che ho cercato e continuerò a cercare felicità effimere e momentanee come un volo di gabbiani.

Lucia ESPer 42

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