Il nome viene da Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, che nel 1486
trasformò il possedimento vicino a Vigevano in una villa fertile
ed amena, così come si legge sulla lapide in distici latini murata
sul lato nord-est del Colombarone, eretto
da Ludovico il Moro in quell'anno.
E' probabile che Leonardo stesso partecipasse ai lavori idraulici e
di bonifica della frazione. Egli sicuramente soggiornò nella tenuta,
come si legge nei suoi scritti: a dì 2 di febbraro 1494 alla
Sforzesca ritrassi scalini 25 di 2/3 di braccio.... (nell'immagine
a fianco, schizzi di Leonardo che ritraggono il Mulino della Scala, uno
dei sei mulini allora compresi nella tenuta).
A ridosso del Colombarone si trovano gli edifici adibiti a residenza dei salariati, databili alla fine del '400. (vedi immagine sottostante, nella via chiamata Dei Fiori) Il 2 gennaio 1494 Ludovico il Moro donò la Sforzesca alla moglie
Beatrice d'Este, e dopo la di lei morte il Duca legò tutti i beni
della Villa ai Padri Domenicani di Santa Maria delle Grazie, dove Beatrice
venne sepolta (oggi i suoi resti si trovano alla Certosa di Pavia).
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Dal sec. XIX la storia dei passaggi di proprietà della
Sforzesca va di pari passo con vari matrimoni che intrecciarono legami
e parentele molteplici, fino ad arrivare ai nostri giorni, in cui la Villa
propriamente detta è di proprietà dei principi Castelbarco
Albani Gropallo, mentre il Colombarone è stato venduto al gruppo
societario Esselunga, che lo sta ristrutturando con finalità culturali
per conto del Comune di Vigevano.
matrimonio |
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