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Intervento di Roberto Di Prima (Lega Nord)
"Prima di tutto volevo ringraziare il collega Quaglia
di questa mozione e per la sua esposizione completa che ci trova in piena sintonia in ogni
sua parte. Però, a parte le argomentazioni dotte già adottate dal collega, vorrei
soffermarmi sui vantaggi che potremmo avere con questo ingresso su Internet. Ci riferiamo
ai vantaggi sia della città, sia dei cittadini, sia del Consiglio Comunale.
Per quanto riguarda la città è evidente che una maggiore descrizione di quello che in
essa può esservi dal punto di vista turistico può certamente portare ad un maggiore
afflusso di turisti in quanto, come diceva giustamente Quaglia, i 50 milioni ad oggi di
utenti di Internet stanno aumentando in modo veramente esponenziale. Quindi poter portare
notizie interessanti di Genova (parlo dell'Acquario, della Fiera, del Centro Storico,
ecc.) su Internet sarebbe certamente un vantaggio.
Potremmo prefissare addirittura degli itinerari turistici interessanti e qui viene il
bello e il brutto a seconda del punto di vista e a seconda di chi immette questi dati su
Internet perché, ad esempio, un interessantissimo itinerario turistico potrebbe essere
quello che parte dalla Fiera del Mare durante una manifestazione, procede poi per via dei
Pescatori, con una sosta al bellissimo campo dei nomadi, per terminare con una visita
all'inceneritore con facoltà magari di uno sguardo a quella che era la Lanterna.
Naturalmente la Lanterna per allora sarà indicata come un elemento di archeologia
industriale, mentre l'inceneritore su Internet andrà come esempio di arte moderna a
Genova. Questo per dire, in senso ironico o meno, quale può essere comunque il vantaggio
che si può dare alla città.
Per quanto riguarda la messa in linea di tutte le trascrizioni degli interventi comunali,
dei verbali, delle delibere di Giunta, degli atti preparatori, questo sarebbe certamente
un vantaggio per il cittadino che sempre di più si collega con Internet ed anche per il
consigliere comunale stesso il quale, con minor aggravio di spese per l'Amministrazione,
potrebbe richiedere documentazione direttamente via Internet, facilitando e togliendo il
disturbo a qualche Assessore che magari, come l'Assessore Cassol, si nega al diritto
sacrosanto del consigliere comunale, nella fattispecie Roberto Di Prima, il sottoscritto,
che aveva chiesto dei documenti che gli sono stati negati.
E' importante quindi vedere quanto può essere utile mettere questi dati in Internet, ma
può essere utile anche analizzare quanto sia possibile fare questo con l'Assessore Cassol
perché, quando noi abbiamo chiesto, il 7 gennaio, con due righe la documentazione
preparatoria alla stesura del regolamento del referendum, ha risposto: " ... ...
pertanto non è possibile darle nessuna documentazione preparatoria perché la Giunta non
ha ancora discusso la proposta definitiva".
Con un simile Assessore, che io definisco arrogante e arrogante nei miei confronti, che ha
dimenticato che dal testo magnetofonico del 16 dicembre dice in tema di regolamento:
"Noi abbiamo lavorato su questo tanto che stiamo praticamente definendo gli ultimi
aspetti che sono di tipo operativo. Siamo praticamente pronti. Siamo dunque praticamente a
punto. Abbiamo già fatto studi approfonditi per capire le modalità operative", con
un simile Assessore, quindi, che ha detto quanto io ho letto adesso, come possiamo sperare
di poter arrivare su Internet? Noi quindi possiamo dubitare che, malgrado questa mozione
possa venire votata anche all'unanimità, possa poi avere una pratica attuazione se
affidata unicamente alla discrezionalità dell'Assessore Cassol.
Vero è che oggi abbiamo ricevuto, in data 17.2, una lettera dell'Assessore Casissa il
quale, per ottemperare ad un impegno preso anche col sottoscritto, ha inviato la bozza del
regolamento sul referendum. Questo è già un primo punto, però quello che io avevo
chiesto all'Assessore Cassol erano i documenti preparatori che lei ha detto essere stati
fatti, ma evidentemente soltanto in modo orale perché li ho chiesti per iscritto e non mi
sono ancora arrivati. Adesso però la competenza di questo è dell'Assessore Casissa,
quindi speriamo (e i fatti di oggi lo dimostrano) di cambiare completamente registro per
quanto riguarda gli impegni da prendere e ciò che si deve anche ottemperare.
Ci sono documenti che, richiesti da un consigliere comunale, vanno consegnati. Quindi
quando il collega Quaglia chiede che giustamente questa mozione venga discussa e approvata
e poi chiede di presentare rigorosamente al Consiglio entro e non oltre 3 mesi da oggi una
particolareggiata relazione dei progressi conseguiti in materia, io, che non mi fido per
l'esperienza avuta, dico che nella commissione competente devono essere portati gli
argomenti che sono stati svolti entro un mese e mezzo. Nel successivo mese e messo andremo
in Consiglio Comunale.
Comunque noi siamo ugualmente ottimisti sul fatto che si possa andare su Internet con le
modalità esposte dal consigliere Quaglia, avendo però un atteggiamento più responsabile
da parte dell'Assessore. Io ricordo brevemente che il regolamento sul referendum a Milano
è in vigore da due anni.
Cerchiamo di essere comunque ottimisti perché questo fatto è estremamente importante per
Genova e per il Consiglio Comunale. Quello che si è discusso oggi rimarrà comunque per
anni nei siti Internet a disposizione della cittadinanza. Ad esempio a Buenos Aires esiste
un quartiere di genovesi che potrebbero essere interessati a collegarsi e a seguire da
vicino quasi in diretta quello che si svolge a Genova e quello che è lo svolgimento dei
Consigli Comunali.
Potremmo, come diceva Quaglia, essere primi e questo potrebbe essere un primato
interessante diversamente dall'essere primi in aspetti negativi che sono già su Internet,
ad esempio il fatto che probabilmente gli extracomunitari potranno votare per le
amministrative. Questo ci potrà portare certamente su Internet in campo nazionale, ma in
campo locale noi potremmo un giorno forse avere un triste primato, quello di andare su
Internet perché magari saremo la prima città che, oltre ad essere sempre di più invasa
da extracomunitari, potrà avere un Sindaco di colore.
E' per questo che noi vogliamo anche che i Gruppi abbiano accesso su Internet perché è
un altro strumento a loro disposizione per poter portare avanti maggiormente le proprie
attività, le proprie esposizioni, magari in contrasto con quello che avrà portato la
Giunta. E' un sistema anche per poter illustrare ai cittadini quello che noi intendiamo
fare per difendere la cittadinanza anche da questi problemi, da questi pericoli che,
ripeto, sono ormai imminenti e nei confronti dei quali certamente la Lega avrà una
opposizione ben determinata.
Andare su Internet per i cittadini sarà interessante anche perché potranno non solo
avere notizie su personaggi importanti come Madonna, Tomba o Clinton, ma potranno invece
avere accesso proprio a queste informazioni. Ho solo citato alcune parole chiave perché,
via via che vengono registrate nei computer, ad ogni nome di persona ricordato viene
collegato certamente l'argomento. Per esempio quando verrà portata su Internet questa
mozione, se qualcuno dovesse chiamare il nome di Bill Clinton o Madonna, troverà anche
l'intervento di Quaglia e di Roberto Di Prima e magari troverà anche citato l'Assessore
Cassol per la sua arroganza che io, condividendo anche il giudizio del collega Quaglia, ho
ben precisamente voluto rimarcare."
Roberto Di Prima
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Intervento di Flavio
AZZARELLI (P.D.S.)
"Io penso che, come tutte le cose, attualmente Internet
sia un po' troppo diventata una moda e forse un po' meno si riesca a ragionare su quello
che essenzialmente è: cioè un concetto di rete, di rete allargata ed anche un concetto
democratico di dominio, ma anche democratico di libertà di espressione, di parola e di
sentimenti.
E allora credo che proprio da questo debba partire una analisi compiuta di quello che è
il percorso intrapreso dal Comune, ma anche di quello che il Comune si è dimenticato
perché è giusto e legittimo criticare, però si può anche costruire. E allora proprio
in questo spirito cercheremo come Gruppo di intervenire, dando un ulteriore apporto a
quella che era stata la fase primaria di costruzione di una visibilità del nostro Comune
a livello "internettiano".
Il Comune di Genova finalmente, dopo 3 anni e mezzo, alla scadenza della legislatura, ha
fatto quello che il nostro Gruppo ha caldamente perorato dai primi mesi del 1994. Nel
momento in cui lo fa è però indispensabile porre dei problemi sul tavolo allo scopo di
avvicinarsi a tali mezzi con lo spirito e le idee giuste e non sprecare inutilmente
risorse umane, intellettuali e finanziarie.
Sono noti ed evidenti i vantaggi in termini di tempo e velocità connessi all'uso di
strumenti quali Internet. Il vero problema è rappresentato dalla scarsa reale conoscenza,
esclusa una élite foltamente rappresentata, ma non certo indicativa della situazione sul
terreno, degli strumenti informatici da parte della massa degli addetti allo sviluppo
pratico di tale comunicazione. Occorre pertanto puntare prima di tutto al raggiungimento
di un numero critico di allacci alla rete che renda veramente utile ed economico l'uso di
tali tecnologie, senza che imbuti di obsolescenza tecnologica ne vanifichino gli sforzi.
In questo senso va prima di tutto avviata una campagna capillare di alfabetizzazione allo
scopo di rendere edotti e capaci a maneggiare gli strumenti quanti all'interno del Comune
diventeranno fruitori, ma soprattutto emettitori delle informazioni.
La ragnatela mondiale non ha e non può essere lo strumento principale di sviluppo
dell'informazione in quanto adatto più ad una visibilità verso l'esterno che ad una
reale comunicazione tra le persone. Strumenti come la posta elettronica e i siti FTP di
archiviazione dei documenti sono le vie maestre per un uso alto ed efficace delle
tecnologie di rete per la rapidità di diffusione dell'informazione che dalla rete potrà
poi essere veicolata, attraverso strumenti più tradizionali, verso una massa sempre più
vasta di utenza.
Creare una rete civica comunale, questo è il punto che a noi preme molto, con una
presenza parziale su Internet significa primariamente essere un liner raggiungibile dalla
società civile, significa imparare a non omogeneizzare i media, passando da un eccesso di
non uso alla presunzione che il net sia la panacea di tutti i disguidi della comunicazione
interna.
La verità è ben altra: il net aggiunge uno strumento potentissimo e specifico ad un
sistema di comunicazione-passaggio dell'informazione che da questa emissione deve
risultare migliorata in tutte le sue componenti mediali, non appiattito in soluzioni
onnicomprensive dettate più che da una reale meditazione sul metodo dalla passeggera moda
del momento.
Un Comune come quello di Genova deve divenire un membro attivo e partecipe della
comunicazione, offrendo spazi di sviluppo e apertura verso le istanze della base e della
società civile, deve favorire lo sviluppo di nuove tecnologie avendo un occhio attento a
ciò che accade all'estero, ma soprattutto capendo la realtà nazionale in cui si muove ed
opera. Ad oggi in Italia gli utenti di Internet sono pochi in rapporto alla popolazione e
soprattutto concentrati in fasce molto precise della società. Pensare che oggi Internet
possa rappresentare un importante strumento di promozione è una panzana di dimensioni
bibliche. La ragione è presto detta: nella società civile manca il numero critico di
persone connesse che facciano viaggiare l'informazione per forza di inerzia. Compito
quindi di un Comune illuminato come quello di Genova è quello di sviluppare e facilitare
l'accesso di più persone possibile alle nuove forme di comunicazione, proponendo al tempo
stesso dei modelli di fruizione al passo con le reali esigenze della comunità.
Una recente inchiesta effettuata dalla Telecom ha dimostrato che, se c'è una forte attesa
in Italia nei confronti delle nuove tecnologie e delle reti, l'ostacolo più grosso è
tuttora rappresentato dai problemi connessi al territorio per cui non è immaginabile
pensare a un villaggio globale senza confini nazionali quando non abbiamo risolto i nostri
problemi interni. Internet è un concetto topologico e non topografico; essere in rete
significa effettivamente superare le barriere del nostro localismo, ma se questo può
essere utile per una rapida e capillare diffusione in tempo reale dell'informazione,
dobbiamo pensare alle tecnologie di rete come ad uno strumento che possa aiutare a
superare almeno alcuni dei problemi locali che condizionano pesantemente la vita pratica
del cittadino.
In questo senso proprio allo scopo di raggiungere rapidamente un numero critico di utenti
e quindi di rendere il nostro sforzo con un significato pregnante anche verso la
diffusione delle nostre idee, credo che più su Internet il Comune di Genova, proprio
perché è Comune di Genova e come tale è presente a livello territoriale, deve favorire
la nascita di una rete civica con un sistema a cerchi concentrici che, sfruttando il
protocollo TCP/IP, permette lo sviluppo di una vera rete che interconnetta attraverso
gateway sempre più larghi le diversificate presenze territoriali: le associazioni, il
volontariato, i cittadini, gli enti locali. Tutto ciò in maniera autonoma e con modalità
personalizzate sotto un'unica regia possibilmente, quella del Comune di Genova.
Nella nostra ipotesi immaginiamo un'amministrazione locale che crei e contribuisca a
creare reti con "gateway" di posta verso il mondo ma con servizi e funzioni
rivolte principalmente alle realtà spesso complesse in cui operano a livello locale.
L'accesso a tali reti dovrebbe essere gratuito limitatamente alla rete locale, per non
interferire con il lavoro dei providers, importante polmone della piccola e media impresa
giovanile.
Questo sistema permetterebbe l'accesso alle tecnologie di rete di un numero elevato di
cittadini, che potrebbero fruirne non solo da casa ma anche da punti di accesso civici
sparsi sul territorio, imparando, così, a conoscere i servizi e le informazioni offerte,
e divenendo a poco a poco degli utilizzatori prima indiretti e poi, auspicabilmente,
diretti dei servizi.
Il mondo dell'associazionismo dovrebbe essere coinvolto offrendo loro spazio gratuito sul
modello torinese (che tanto sembra piacere alla nostra Giunta) o sul modello delle altre
città che praticano soluzioni di questo tipo. L'attenzione ai problemi locali è l'arma
vincente per sviluppare la rete del Comune, anche per dimostrare che con tali tecnologie
si possono risolvere grossi problemi di informazione e diffusione rapida di fonti spesso
inaccessibili al cittadino o difficilmente consultabili.
Certo questo significa primariamente modificare la visione interna della comunicazione tra
gli enti locali, significa adottare il più possibile metodi automatizzabili verso la rete
per i documenti e significa passare attraverso una fase di faticosa imputazione di dati
che ci rendiamo conto non può essere risolta nel contingente ma che ci auspichiamo in
qualche modo realizzabile in un futuro immediato. Questa è la sfida che una sinistra che
governa le Amministrazioni locali deve porsi nell'ambito dello sviluppo di una
comunicazione del domani.
Occorrono sistemi di trasmissione a onde corte, attraverso i quali un flusso costante di
informazioni utili e non ridondanti possa permettere al cittadino di essere e sentirsi
partecipe dell'attività amministrativa. Non ci spaventa, anzi ci trova completamente in
sintonia la possibilità di dotare il cittadino e le associazioni al cittadino di una
casella di posta elettronica personale e gratuita.
Non esiste solo la Telecom ormai, e la grande scommessa di domani non è sulla tecnica che
va avanti da sola ma sui contenuti che, grazie a Dio, dipendono sempre da noi uomini. I
contenuti non devono spaventarci se sappiamo amministrarli e se vogliamo metterli a
disposizione del cittadino. Questi sono fondamentali e, se mi permettete una digressione,
partono proprio dal giovane formato e alfabetizzato al nuovo mondo, quel mondo che lo
dovrebbe rendere e far diventare cittadino del mondo.
Si tratta, secondo noi, di una piccola ma necessaria rivoluzione copernicana nell'utilizzo
delle reti informatiche. Mettere al centro le necessità e le esigenze del cittadino
normale, piuttosto che l'utopia, ad oggi, perlomeno di un villaggio globale virtuale, del
quale non vogliamo discutere i possibili meriti, che peraltro riconosciamo una volta
l'utopia fosse effettivamente realizzata almeno in parte, ma che oggi ci sembra ancora
troppo distante dalle richieste, dalle necessità e dalle esigenze dei cittadini. Anzi
crediamo che proprio per contribuire alla costruzione di quella utopia sia necessario
operare concretamente per la diffusione cosciente del mezzo informatico a strati sempre
più ampi di popolazione.
Si aprono qui due ulteriori problemi sui quali è necessario soffermarsi: quello della
diffusione di conoscenze e competenze informatiche e quello degli accessi alla rete. La
diffusione massiccia di tecnologie informatiche e dell'utilizzo di strumenti informatici
moderni è un processo estremamente recente ma anche estremamente rapido. Ciò pone
molteplici problemi, tutti nella sostanza riconducibili al grado di diffusione delle
competenze di tipo informatico nella società.
La scuola ha iniziato da una decina d'anni e progressivamente ha esteso l'insegnamento,
peraltro non ancora capillarmente diffuso, di alcune conoscenze di tipo informatico, ma
non è pessimistico sostenere che siamo ancora ben al di sotto persino di un semplice
stadio di alfabetizzazione informatica, tranne che per alcuni indirizzi della scuola media
superiore.
Sarebbe d'altronde illusorio ritenere che la scuola, ove anche ne avesse la capacità in
termini di risorse umane e finanziarie, possa fornire un livello di conoscenze stabilmente
adeguate alle esigenze della società e del mondo del lavoro, visti soprattutto i
rapidissimi progressi sia in termini di componentistica elettronica, sia in termini di
ingegnerizzazione, sia in termini di evoluzione dei programmi disponibili. In altre parole
ciò che si insegna oggi rischia di essere obsoleto nel giro al più di una decina d'anni,
se non si mette chi apprende nella condizione di poter in futuro continuare ad apprendere
fornito più di una buona comprensione delle logiche di funzionamento che di una serie di
nozioni applicate.
Non possiamo, però, non porci il problema perlomeno per tre motivi. Innanzitutto perché
proprio in questi giorni si sta iniziando a discutere della proposta di riforma della
scuola e dei cicli formativi, con lo scopo dichiarato di migliorare le capacità di
ciascuno di adattamento ai mutamenti sociali ed economici, modificando da un lato percorsi
formativi primari e programmi, ma anche prevedendo la necessità anche successiva
all'inserimento nel mondo del lavoro e quindi il diritto soggettivo ad accedere ai
successivi cicli formativi, ossia la formazione continua.
In secondo luogo perché l'inserimento sempre più esteso di procedure informatiche nel
mondo del lavoro e della società rischia di escludere e di emarginare chi già lavora e
non ha o non può avere sufficiente capacità di adattamento. In prospettiva si pone
infine il problema di far sì che l'utilizzo di nuove tecnologie, in particolare di quelle
informatiche dirette, non risulti una nuova e più sofisticata forma di alienazione dal
lavoro o di emarginazione e diversificazione sociale per quei lavoratori o quei cittadini
che o non sono in grado di utilizzarle o sono in grado solo di utilizzarne solo alcuni
minimi aspetti, per di più in modo sostanzialmente subordinato.
Si tratta di problemi la cui soluzione non crediamo possa avvenire addossata
esclusivamente al mondo della scuola, nemmeno nella prospettiva di una pura e auspicata
riforma. La necessità di cicli formativi post-secondari e l'affermazione del diritto
soggettivo alla formazione continua, previsto peraltro dal recente patto per il lavoro tra
il Governo e parti sociali, aprono ovviamente la questione dei soggetti che tale
formazione dovranno fornire ed in quali modi.
E' quindi chiaro - stiamo qui restringendo volutamente il campo a ciò che è di
pertinenza di questo Consiglio Comunale - che la politica che in particolare gli enti
locali seguiranno rispetto all'informatizzazione, alle reti e all'utilizzo delle nuove
tecnologie è per noi di cruciale importanza non solo rispetto alla possibilità di
migliorare la qualità dei servizi forniti ma anche rispetto alla possibilità che la
diffusione graduale ma capillare di conoscenze informatiche essenziali, attraverso la
promozione di reti civiche a misura del cittadino, possa essere strumento non secondario
di promozione sociale e civile.
Chiediamo che questa Amministrazione Pubblica su questi temi apra una discussione in
qualche modo puntuale, che consenta di programmare un intervento capace di andare al di
là delle operazioni, pur legittime e necessarie, di creazione di una semplice struttura
Internet, e quindi prettamente d'immagine, costruendo a partire dal territorio e dai
cittadini un nuovo uso della rete e contribuendo alla necessaria e fondamentale attività
di indirizzo di tutte le istituzioni locali che stanno approdando alla rete. Un gruppo di
pensiero e di indirizzo, del quale facciano parte esperti del settore, potrebbe
contribuire alla concretizzazione di un progetto "rete civica", ben tarato e ben
dimensionato alle aspettative dei cittadini e degli attori principali.
Mi sembra chiaro di aver ristretto l'ambito dell'intervento al discorso della rete civica
e quindi non tanto a quello che abbiamo realizzato su Internet, che giudichiamo essere
solo un modo come un altro per farci vedere e non costituire, però, una necessaria
sostanza. Io credo, comunque, che per quanto riguarda la mozione presentata dal collega
Quaglia il nostro Gruppo chieda una discussione approfondita in sede di commissione,
perché ci sembra che, a prescindere da un mero voto di assenso o dissenso, alcuni degli
aspetti trattati debbano essere ampiamente disaminati in una sede opportuna, visto che si
trattano aspetti specificamente tecnici e in qualche modo da analizzare il più
compiutamente.
Quindi penso che in questa discussione, se il collega Quaglia accetterà, si potrebbe
tranquillamente intessere e ragionare sulle domande e sulle istanze presentate dal collega
ma anche su come effettivamente strutturarci per portare avanti il processo di creazione
di rete."
Flavio Azzarelli
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Intervento di Carlo
SCHENONE (G. Misto)
"Non posso esimermi,
ovviamente, dall'entrare nella storia anch'io, adesso che ho saputo che sarò sulla rete
per l'eternità. A maggior ragione considerato che circa 6 minuti fa i giornalisti, tutti
insieme, hanno preso "baracca e burattini" e se ne sono andati via, quindi
l'unica maniera per entrare nella storia è questa in quanto i giornali sicuramente non
potranno riferire quello che dirò.
Vi do un'informazione che può essere interessante sul sito personale del consigliere
Azzarelli, dove sono segnate le sue musiche preferite, i suoi amori e tante altre cose
(argomento interessante ma non estremamente interessante): ebbene ci sono stati 1137
accessi fino a ieri. Ieri hanno installato Internet sulla mia macchina, ho provato a
collegarmi e ho rilevato questo dato. Ciò significa che di persone che viaggiano in
Internet ce ne sono. Quindi i numeri non sono poi del tutto trascurabili e in un sito dove
ci sono delle indicazioni di tipo politico sicuramente gli accessi saranno anche molti di
più.
Questo in qualche maniera significa avere già un canale che attualmente non è attivato
più di tanto non solo in un senso ma anche nell'altro. Faccio riferimento a quello che
diceva prima l'Assessore al Bilancio riguardo all'informatizzazione del Comune. Internet
può essere una dorsale importante proprio per l'automatizzazione del Comune per avere un
sistema interno al Comune per la comunicazione.
Noi abbiamo tutti quanti coscienza di come si vive coi fattorini; ebbene, Internet può
essere utilizzata con un termine che viene detto "Intranet" - e quindi con la
stessa tecnologia di Internet ma con scopi un po' diversi -proprio per risolvere molti
problemi di organizzazione interna del Comune. Dico questo perché, oltre ad essere
ovviamente favorevole a quello che indicava l'assessore in merito all'informatizzazione
del Comune, ritengo che sia proprio da un punto di vista di efficienza una svolta per due
motivi. Sicuramente permetterebbe di migliorare la comunicazione interna e avrebbe anche
un effetto laterale e cioè con la notevole diffusione di un sistema come questo se non
altro perché i dipendenti comunali sarebbero invogliati (se non costretti) ad imparare
questo strumento e poterlo quindi utilizzare e diffondere in questa conoscenza all'interno
della cittadinanza.
Ovviamente aggiungo qualcosa di specifico sulle mie competenze. Un sistema informativo
comunale basato su Internet diventa ad un certo punto un sistema informativo molto più
facilmente integrabile con altri sistemi informativi in un sistema informativo
territoriale che realmente abbia la capacità e la possibilità di gestire un territorio,
cosa è precipua degli Enti Locali più ancora che degli enti privati.
Quindi l'avere a disposizione Internet sia per connettere tra di loro i vari siti, i vari
luoghi di lavoro del Comune per lo scambio di informazioni, sia per poter poi integrare i
proprio sistemi informativi con quelli di altri Enti Locali o altre strutture e
organizzazioni diventerebbe un sistema realmente efficace di efficientizzazione della
macchina comunale.
L'effetto ulteriore sarebbe quello che, una volta che tutta la comunicazione interna del
Comune si basasse su un meccanismo come Interne, risulterebbe molto facile a questo punto
utilizzare la comunicazione interna e renderla almeno parzialmente trasparente verso
l'esterno, realizzando quella trasparenza amministrativa che tutti quanti auspicano ma che
molte volte diventa complicato realizzare, se non altro proprio per questione di costi e
di possibilità di accesso.
Riguardo alla trasparenza amministrativa lo Statuto del Comune di Genova prevede che venga
realizzato e quindi anche pubblicato un notiziario. Questo fino ad ora non avviene, anche
se è un impegno che il Comune si è preso ben prima anche dell'avvento di questo ciclo
amministrativo, e quindi, anche se si auspica di poter dare un'informazione diffusa ai
cittadini, questi non hanno la possibilità di accedere più di tanto a quello che avviene
all'interno del Comune. Poter accedere in qualche maniera, perlomeno tramite Internet, ad
informazioni interne al Comune che in qualche modo sono già informatizzate (se non già
completamente informatizzate) potrebbe almeno sopperire alla carenza di un notiziario da
parte del Comune.
Mi collego a quello che diceva Azzarelli. Anch'io sono d'accordo sul fatto che, se
Internet è sicuramente una dorsale interna che può avere molti aspetti positivi, non si
può pensare di avere un accesso da parte dei cittadini esclusivamente tramite Internet,
ed è possibile benissimo, però, dare un accesso alle informazioni tramite una rete
civica, una BBS, senza costi particolari se non quello di un modem e di un calcolatore
che, come sappiamo, sono già diffusi, e quindi senza costi di abbonamento e cose di
questo tipo.
Questo so che è già nelle intenzioni dell'Amministrazione e sicuramente è una scelta da
perseguire anche, perché in questa maniera è possibile dare accessibilità ai cittadini
abbastanza poco attrezzati a tutte le informazioni interne al Comune, proprio per
realizzare questa trasparenza.
Un altro passaggio è quello di realizzare dei luoghi dove i cittadini possono accedere a
Internet (e questo, se non sbaglio è anche previsto dall'Amministrazione) in maniera tale
che un qualunque ragazzo sedicenne intraprendente che abbia voglia di fare un po' di
navigazione di Internet per andare a scoprire alcune cose può benissimo recarsi presso un
Consiglio di Circoscrizione e trascorrere alcuni minuti o magari alcune ore a "vagare
in giro". Questo, ovviamente, necessita di una regolamentazione, altrimenti si
rischia di installare delle apparecchiature che vengono utilizzate sempre e soltanto da
alcune persone, ma questo è un aspetto secondario.
Ieri ho provato a visitare il sito del Comune ma non rispondeva, comunque ho potuto
visitarlo il giorno della presentazione e mi sembrava ben fatto. Sicuramente può essere
esteso - ne avevamo discusso anche durante la presentazione - dando la possibilità a
cascata di scendere ulteriormente nell'albero delle ricerche per andare a fornire altre
informazioni da collegare a quelle già presenti.
Quindi Internet, che già è presente all'interno del Comune, può essere un meccanismo di
efficientizzazione interna e può essere anche un meccanismo di trasparenza verso
l'esterno. E in questa ottica di trasparenza come consigliere comunale sono del parere che
sarebbe molto utile poter fornire ai gruppi consiliari un po' di spazio per avere delle
pagine tramite le quali presentarsi all'esterno, presentare le proprie iniziative e
presentare in generale quella che è l'attività all'interno, che spesso e volentieri, un
po' anche per la carenza della stampa e in generale per una carenza di comunicazione, non
si riesce e non è possibile (se non in modo estremamente costoso o particolarmente
vizioso) presentare all'esterno.
Riguardo all'altra proposta fatta dal consigliere Quaglia di mettere i verbali del
Consiglio Comunale in linea intanto la prima considerazione è che probabilmente dovremmo
tutti quanti autoregolamentarci nella discussione perché un testo troppo lungo non viene
neanche letto. Comunque sono convinto che sia possibile fare ciò, che in effetti non
comporta un grosso aggravio di spesa. Come dicevo prima, pubblicarvi oltreché all'Albo
Pretorio le delibere significherebbe semplicemente mettere a disposizione un file che è
già reperibile all'interno dell'Amministrazione in quanto tutti i testi al momento sono
realizzati tramite calcolatori.
Quindi probabilmente è possibile inserire un certo insieme di informazioni quali i
verbali del Consiglio Comunale ma forse ancora di più l'elenco delle delibere di Giunta e
di Consiglio ed anche i testi delle singole delibere senza una grossa spesa. Probabilmente
alcune delibere non verrebbero lette da nessuno, ma se non solo i singoli cittadini bensì
anche i vari enti pubblici o privati iniziassero ad avere una frequentazione, se ad
esempio le società che possono essere interessate all'indizione di gare o cose di questo
genere potessero accedere a queste informazioni direttamente dai propri uffici, magari
essendo già forniti di Internet, ebbene a quel punto ridurremmo l'aggravio di traffico
verso il centro cittadino per venire a Tursi per la consultazione e nello stesso tempo
avremmo un aumento della trasparenza e dell'efficienza del Comune."
Carlo Schenone
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Intervento di Franco BAMPI (P. Nord)
"Gli interventi che ho seguito mi pare che alla fine si
riconducano, con varie articolazioni, a quanto io avevo detto l'ultima e unica volta che
abbiamo discusso di Internet, cioè che per rendere efficiente il sito e per far sì che
questo sito sia aggiornato (e non diventi quindi un lavoro in più) occorre che l'utilizzo
di Internet diventi uno strumento stesso con cui il Comune lavora. Diventa, infatti,
complicato se tutte le volte dobbiamo trasferire le delibere su Internet perché poi ce le
possiamo dimenticare, quindi il posto dove queste delibere vengono conservate deve essere
in qualche modo direttamente accessibile con Internet, lasciando fuori dalla rete solo
tutte quelle questioni che richiedono particolare riservatezza come, ad esempio, lo
schedario anagrafico, che potrebbe essere messo fuori rete in quanto sappiamo che i
meccanismi software di protezione non sono ancora efficientissimi e quindi potrebbero
essere violati. Tutte le volte che occorre riservatezza è chiaro che un dato dovrebbe
essere inserito fuori rete, però la rete funziona solo se diventa uno strumento di
lavoro. Mi pare di avere colto questi riferimenti con varie diversificazioni più o meno
in quasi tutti gli interventi che mi hanno preceduto.
Devo dire che è stata invocata molto la trasparenza e in merito al fatto che Internet
potrebbe creare trasparenza ora non mi è chiarissimo se questo va a favore di Internet o
va contro, perché se i cittadini potessero accedere direttamente, ad esempio, alle
delibere di Giunta e si accorgessero quindi dei soldi che vengono spesi per consulenze e
per spese varie come ad esempio 800 milioni per rifare un campo-nomadi, o 150 milioni per
mandare a casa "bilancio chiaro sotto la lanterna", ebbene quando si
accorgessero che effettivamente il Comune amministra i soldi pubblici nel modo con cui li
amministra potrebbe qualcuno avere qualche resipiscenza.
Quando si accorgessero che effettivamente questo Comune amministra i soldi pubblici nel
modo con cui li amministra può darsi che qualcuno possa avere qualche resipiscenza,
magari anche un elettore del Sindaco. Adesso, bisogna dire la verità, elettori del
Sindaco è difficile trovarne, però, magari, se si fosse su Internet anche quei pochi
residui potrebbero avere qualche verecondia a dire "sì l'ho votato anch'io",
quindi non mi è chiaro che la trasparenza su Internet sia un elemento che giochi a
favori.
Volevo fare ancora un commento agli interventi. In effetti ho visto un Quaglia stupito del
fatto che l'assessore si sia dimenticato che in realtà di Internet avevamo già discusso
in un'assemblea precedente. Questo è curioso perché l'Assessore Cassol si è dimenticato
ripetutamente di tante cose; ad esempio durante la campagna elettorale, quando si faceva
il suo nome per assessore, si era dimentica di essere nel P.D.S. e diceva "io sono
indipendente", dopodiché, una volta nominata assessore, ha detto "io sono nel
P.D.S.". E ancora si è dimenticata che stava per firmare o aveva già firmato
un'ordinanza per portare gli zingari a Quarto Alto e l'ha dichiarato sui giornali
"no, nessun blitz" e il giorno dopo gli zingari stavano andandosene; io presumo
che se ne fosse dimenticata e che non fosse sarcasmo quello.
Qualche volta non si dimentica, ma non sono io ad essere pesante con l'Assessore Cassol,
bensì i sindacati che quando hanno indetto uno sciopero contro la Giunta hanno fatto un
volantino in cui hanno scritto "la Cassol mente". Ma io credo che si fosse
dimenticata, cioè aveva detto qualcosa e si era dimenticata di aver detto una cosa
diversa prima o di aver fatto un atto diverso prima. E probabilmente si è dimenticata
anche di quello che ho ricordato io adesso, ma questo non è un grande problema.
Devo, però, dire - e vorrei dare questo come contributo significativo a questo mio
intervento, perché il resto l'avevo già detto e quindi, come lo stesso consigliere
Quaglia ricordava, non è così stimolante dire e ridire cose che sono state dette, anche
se serve perché è utile, ad esempio, a far comprendere meglio e con maggiore dovizia di
dettagli il proprio pensiero - ebbene devo dire che si può fare una cosa: ho appreso,
oggi, dalla relazione dell'Assessore Luzzati sul bilancio che finalmente siamo usciti
dallo sfascio delle Amministrazioni precedenti.
Magari il P.D.S. non ha niente da dire perché si è dimenticato (forse in linea con
l'Assessore Cassol) che nelle Amministrazioni precedenti amministrava anche lui, comunque
l'Assessore Luzzati parlava di sfascio delle Amministrazioni precedenti. Non l'ho detto
io, l'ha detto il vostro assessore, quindi credo che non si possa accusare me di una frase
così, perché l'ha detto il vostra assessore, il risanatore di bilanci, che usciamo dallo
sfascio.
Allora, siccome effettivamente sono già due le volte che discutiamo del problema di
Internet (anche se di una ce ne siamo dimenticati) e non vorrei discuterlo anche una
terza, consiglio di fare una S.p.A.: "Internet di Genova S.p.A.", così
sottraiamo Internet al controllo diretto del Consiglio Comunale e non potremo più
discutere di queste cose, così come abbiamo sottratto le aree del Porto Antico al
controllo del Consiglio Comunale, così come sottraiamo le aree del Ponente sottoposte a
bonifica dal Consiglio Comunale, così come abbiamo sottratto i parcheggi dal controllo
del Consiglio Comunale.
Fondamentale per fare una S.p.A. che funzioni, che ci tolga dallo sfascio, come
l'Assessore Luzzati ha ricordato, è che sia a capitale completamente pubblico, questo è
importante. Ma partners pubblici, a Genova, tutti dello stesso colore ce ne sono tanti. Io
credo, Assessore Cassol, e questa volta mi rivolgo proprio direttamente a lei, che
dovrebbe farsi promotrice di "Internet di Genova S.p.A.", così almeno Quaglia
tace."
Franco Bampi
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Intervento di Umberto Testori (A.N.)
"Io non voglio entrare nella polemica che si discute di
una cosa e poi si spazia in tante altre cose. Mi sia permessa un'unica battuta (non dico
polemica ma voglio sperare spiritosa) e cioè quando l'assessore parlava delle precedenti
Amministrazioni poteva anche alludere a tante altre Amministrazioni, ad esempio, dal '45
in giù e non in su, perché non ha specificato l'assessore l'ultima che abbiamo ereditato
ma ha parlato delle precedenti e quindi, ad esempio, poteva parlare del Podestà e
probabilmente allora aveva ragione, per cui non c'è da polemizzare su questo fatto.
Non voglio neanche entrare a polemizzare con l'Assessore Cassol per vari motivi. Un po'
perché ritengo che non sia stato fatto ad arte; secondariamente, siccome sono un
gentiluomo, eventualmente me la prendo con qualche assessore maschio e mai con un
assessore signora. La cosa che mi interessava in particolare riguarda il collega Quaglia
che mi ha notevolmente e positivamente impressionato proprio quando ha cercato, ahimè per
lui e ahimè per me, di inserirmi in un discorso che purtroppo per me è arabo, però mi
ha impressionato e affascinato proprio perché ritengo che la cosa sia molto ma molto
interessante. E questo soprattutto per un Consiglio Comunale che, bene o male, lavora, per
delle Commissioni che, bene o male, lavorano, ma che da parte della stampa locale, a meno
che uno non dica di tutto ad un assessore o al Sindaco, non si parla mai, anche quando
qualcuno lavora dignitosamente e positivamente per cercare di portare il proprio
contributo.
Come dicevo, sarò brevissimo, perché, ho interesse a entrare in questo argomento che,
ripeto, mi affascina, però se il collega Quaglia non continuerà a inserirmi penso che
potrò ben dire poco. La cosa, da quel poco che ho capito, mi sembra molto interessante
perché ci permetterà di dare all'opinione pubblica, anche se oggi come oggi non sono in
molti a potersi inserire, un qualcosa che attualmente il Comune non può dare a meno che
non si metta a fare delle spese enormi e pazzesche, mentre invece ritengo che con questo
Internet le spese dovrebbero essere limitate. Per cui dichiaro il nostro voto favorevole
all'ordine del giorno del collega Quaglia, ritenendoci a disposizione per apprendere
sempre di più."
Umberto Testori
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Intervento di Lucia Deleo (P.D.R.C.)
"Sarò breve anche perché molto è stato già detto
dagli altri. Più che altro mi esprimerò sugli ordini del giorno e sulle proposte fatte
dal consigliere Azzarelli, perché anch'io ritengo che, tutto sommato, se il Comune
riuscisse ad andare avanti nella strada della rete civica sarebbe già un grosso passo
avanti.
Voterò a favore sia della mozione che dell'ordine del giorno presentati da Quaglia, però
volevo sottolineare anch'io la necessità di tornare in commissione per vedere in maniera
più approfondita dal punto di vista tecnico come eventualmente andare avanti su questa
strada, tenuto conto che siamo alla fine del ciclo amministrativo e che comunque, se
riuscissimo a cominciare il percorso, sarebbe un lasciare un'eredità positiva per il
futuro. L'altra questione da tenere in considerazione è il fatto che occorre pensare alla
formazione del personale del Comune che dovrà poi aiutarci e dovrà aiutarsi ad
utilizzare questa rete. Concludo auspicando che si ritorni in Commissione."
Lucia Deleo
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Intervento di Anna Maria CASSOL (Assessore
all'Informatica)
"Signora Presidente, signori consiglieri, sono
francamente un po' stupita dal fatto che si parli qui di Internet come se fosse una cosa
che ancora non c'è. Di Internet abbiamo parlato - come ricordava il consigliere Azzarelli
- nel '94, ne abbiamo parlato in modo approfondito nel maggio del '96 e ne abbiamo parlato
nel luglio su presentazione di una mozione del consigliere Quaglia. Abbiamo poi fatto un
incontro di presentazione del sito Internet del Comune il 21 gennaio di quest'anno, a cui
abbiamo invitato tutti i capigruppo.
Non tutti c'erano, e voglio precisare che l'abbiamo fatto con l'adeguato preavviso
sottolineando non solo che era un momento importante di presentazione di un lavoro che
avevamo promesso e su cui c'eravamo impegnati ma anche il fatto che quella sede - e così
è stato per chi c'era -rappresentava ancora un'occasione per sviluppare alcune
problematiche, perché sappiamo tutti che Internet o qualsiasi altro strumento di
comunicazione, se non viene alimentato e non viene sviluppato adeguatamente, è solo
fatica e soldi buttati via.
Io mi scuso ma ritengo sia necessario ricordare a tutti - perché l'avevamo deciso insieme
- che lo sviluppare una cultura Internet all'interno del Comune era da farsi secondo un
percorso a tappe che coinvolgesse sistematicamente tutta la struttura dell'ente e non un
gruppo di "marziani" che costruissero pagine che qualche altro all'esterno
andasse a consultare.
Non abbiamo voluto fare dei marziani e grazie a Dio non ci sono dei marziani ma dei
tecnici estremamente competenti che per fortuna sanno, loro sì, che cosa sono i motori di
ricerca. E non credo che un assessore debba essere esperto, anzi sarei preoccupato di
assessori esperti e maniaci di motori di ricerca. Io non so niente di motori di ricerca
Internet e me ne vanto, e sono contenta che questa Giunta abbia scelto di dare a personale
comunale strumenti, modalità, rapporto con qualificate società di consulenza, perché
dentro questa organizzazione - e non solo per passione di una Giunta o di un Consiglio -
si creino delle pagine e si consolidi una forte cultura della comunicazione, e così è.
Le pagine sui musei sono tra le più belle in Italia. le pagine che si stanno costruendo
di sviluppo di quelle che sono le ricchezze culturali di Genova vedono impegnate tecnici
del Comune che non sono tecnici informatici, perché non ce ne importa niente dei tecnici
informatici che sappiano di Internet, bensì ci importa che dentro i servizi culturali,
dentro la gestione del territorio e dentro tutte le direzioni ci siano delle persone che
oltre al loro lavoro hanno in mano gli strumenti per far sì che il loro lavoro vada su
rete Internet o rete civica (e adesso ci arrivo) perché questo serve e servirà sempre.
Questa è la cultura del cambiamento che noi abbiamo sviluppato qui dentro ed è stato uno
sforzo non indifferente, perché è facile costruire delle pagine esteticamente gradevoli
e statiche. Queste, invece, non sono statiche, ma sono gradevoli e su queste c'è
l'impegno di andare avanti e così io ho detto nella presentazione che abbiamo fatto e
dove c'erano tutti i tecnici che hanno lavorato. E grazie a Dio la presentazione è stata
fatta ai gruppi consiliari (chi c'era se lo ricorda) non da me ma da chi ha lavorato, e
questo è importante.
Non è l'assessore che va a dire che cosa si è fatto, ma è chi ci lavora che ha
certamente l'orgoglio, la consapevolezza e la cultura di continuare e di estendere questo,
ovviamente, al maggior numero di persone possibili che dentro l'ente lavorano e hanno
necessità di comunicare. Questo è un percorso avviato che si deve consolidare ed è un
percorso fondamentale che serve certamente a snellire il modo di lavorare del Comune e a
rendere proficuo il rapporto dei cittadini con il Comune, anche attraverso strumenti
nuovi.
A Genova, grazie a Dio, le code agli sportelli comunali sono ridottissime. Ci sono in
certi momenti cruciali e anche su questo - parlo del problema dei tributi - arriveremo a
delle soluzioni, ma per esempio la città di Genova è la città che ha meno code
all'anagrafe, perché evidentemente è riuscita ad organizzarsi in questo modo. Bene,
allora noi cercheremo o meglio chi lavora dentro il Comune e sta avendo sempre di più
questa consapevolezza cercherà di far sì che tantissime informazioni siano poste anche
in rete su quella che Azzarelli giustamente poneva come rete cittadina.
A proposito di aneddoti io ho dato (l'anno dato anche i tecnici) l'impegno ad usare
l'inglese e non francese-inglese-tedesco, poiché in questo momento, scusate, non siamo in
grado di arrivare a questa molteplicità di lingue. Abbiamo scelto l'inglese, sarà un
problema di "colonialismo" statunitense o britannico, comunque abbiamo scelto
l'inglese per curare (come abbiamo dichiarato) la parte di informazioni che riteniamo
siano utili per il mondo.
Non ho detto in modo sarcastico che non mettevamo gli orari degli asili nido, l'ho detto
dicendo che è una scelta, una scelta per la quale mi sentivo suffragata da alcuni
discorsi fatti anche con alcuni dei consiglieri in merito al fatto che chi vive a Genova e
ha bisogno di sapere degli asili comunali o vuole venire a Genova per andare negli asili
comunali può fare lo sforzo di leggerseli in italiano, mentre invece, ovviamente, tutte
le pagine di Genova come città da visitare e da conoscere saranno progressivamente (mi
pare che già su alcuni musei questo lavoro si sta facendo, e non solo per i musei ma
anche per l'agenda e per i grandi eventi) fatte anche in inglese.
Sulla rete civica, quindi, questo ci porta a dire che noi dobbiamo costruire una rete
cittadina comunale. Ci siamo impegnati, come abbiamo detto, e ci stiamo lavorando. C'è un
problema di risorse e non solo di tipo economico ma anche di tipo umano, nel senso che chi
sta lavorando su questo ha bisogno di perfezionare e di trovare le modalità corrette. E
io avevo detto in quella sede, a gennaio, che mettevamo in preventivo circa 6 mesi per
poter avere una rete comunale. Questo significa, sostanzialmente, una possibilità per
tutti i cittadini genovesi di accedere alle informazioni gratuitamente e non attraverso
l'accesso Internet, perché noi pensiamo che sia giusto che tutta una serie di
informazioni siano per la città accessibili.
Abbiamo anche detto e discusso sempre in quella sede su come e chi potrà utilizzare nel
sito comunale la possibilità di comunicazione. Ci devono essere delle caselle
elettroniche individuali? Beh, io credo che davvero di questo si debba discutere in
commissione, perché non sono sicura che qui siamo tutti convinti o che abbiamo capito
perfettamente che cosa questo significa. Io credo che sia giusto, come diceva il
consigliere Azzarelli, esaminare le esperienze che ci sono, ad esempio, in Italia di reti
comunali che hanno offerto ad un certo numero di associazioni questa possibilità. Credo
che se ne debba discutere perché c'è un problema di costi ed anche un problema di
gestione.
Probabilmente all'inizio potranno essere pochi i cittadini che faranno questa richiesta di
casella elettronica, però progressivamente questa cosa può aumentare. Allora siamo
sicuri di questo? Io ritengo che su ciò vada sviluppata una discussione e quindi ritengo
valida la proposta fatta dal consigliere Azzarelli, e raccolta dal consigliere Schenone,
di entrare profondamente nel merito di questo, così come credo che rispetto a tutti i
punti presentati nella mozione sia importante discutere.
E' utile che i Gruppi possano avere una loro pagina? Io credo proprio di sì, ma credo che
questo debba essere regolamentato. Credo che i Gruppi debbano averla, però dobbiamo
essere consapevoli che in questo momento le risorse organizzative del Comune non sono in
grado di supportare immediatamente i Gruppi, quindi questi devono essere autonomi nella
costruzione delle pagine. Però, per esempio, credo che la Commissione Consiliare e poi il
Consiglio debbano approvare un regolamento.
Stiamo entrando in fase elettorale ma anche se così non fosse io credo che sia necessario
un regolamento di che cosa i Gruppi mettono nelle proprie pagine sul sito del Comune,
dopodiché, ovviamente, ciascun Gruppo può avere il suo sito. Io credo che questo debba
essere oggetto di discussione e di una forma di regolamento.
Si chiede di inserire la trascrizione delle sedute del Consiglio. Ebbene, quando abbiamo
fatto la presentazione abbiamo detto che esiste già un sito ossia una serie di pagine
cosiddette istituzionali dove c'è già lo Statuto del Comune e dove si è detto che
utilmente dovranno essere inseriti delibere ed ordini del giorno. Ha senso mettere la
trascrizione integrale? Io credo che sia opportuno decidere in merito con una approfondita
riflessione, perché, vedete, tutto è banale e niente lo è, la tecnologia oggi consente
tutto, però si dà il caso che occorrono delle risorse, delle persone che abbiano un
minimo di competenza e di capacità.
Non si prendono le trascrizioni di AMI-PRO per buttarle brutalmente sulle pagine Internet.
Non credo nemmeno che sia sensato e vorrei che se ne discutesse. Credo che uno dei pregi
del sito del Comune è che è gradevole e facile nell'accesso. Non c'è semplicemente una
"sbrodolata" di pagine. Lo pongo come problema domandando se sia utile e giusto
che i cittadini che possono conoscere delibere e ordini del giorno siano anche invitati,
per come sono messi e nel modo in cui sono messi, a consultare tali trascrizioni.
Io credo che tutti questi aspetti contenuti nella mozione possano essere discussi in modo
approfondito, dopodiché sono personalmente convinta che occorra una struttura
organizzativa che garantisca un certo modo di fare le cose. La Segreteria Generale che
oggi cura la trascrizione dei verbali e tutte le cose relative deve organizzarsi ed essere
capace di far sì che tutto questo vada a finire sulle pagine di Internet e della rete
civica. Allora valutiamo bene che cosa deve andarci a finire.
E' giusto che ci sia una ridondanza e un peso di informazioni che poi, magari, nessuno va
a leggere? Non è importante che si decida in modo approfondito che cosa serve che i
cittadini sappiano e che il Consiglio e la commissione facciano una scelta, ad esempio
anche progressiva, in relazione alle possibilità organizzative che ha un Servizio, tenuto
conto che è lo stesso Servizio che deve farlo e non è certo qualcun altro ad
aggiungersi.
Allora tutti questi aspetti che erano già stati affrontati durante l'incontro di
presentazione del sito, che non voleva essere soltanto un incontro per dire "queste
sono le pagine del Comune", ma che voleva essere anche un'occasione (come lo è stata
per chi ha in modo costruttivo partecipato) per dire come si continua, è interessanti
portarli avanti, certamente non ci si può fermare qui, sarebbe ridicolo.
Così come (chi era presente a quell'incontro se lo ricorda) si è detto che era
importante che il Comune diventasse promotore, punto importante della rete, degli enti e
delle istituzioni cittadine che o hanno già siti Internet o stanno per averli o
potrebbero, in modo che si abbia un solo accesso, quindi una città di Genova dentro cui
ci sia il Comune e dentro cui ci si possa collegare con le pagine dalla Provincia, della
Regione, del Carlo Felice, del Ducale, ossia di tutte le istituzioni che hanno interesse a
sviluppare la parte di promozione della città. Su questo stiamo lavorando, in quanto
questo era l'impegno preso.
Ci sono cose che si stanno costruendo, ci sono delle persone, degli essere umani che
lavorano con questo. Non basta dirlo perché miracolosamente sia fatto, ma occorre che una
macchina così complessa abbia in tutte le sue parti le risorse per farlo, così come
abbiamo detto e ci siamo impegnati perché in tempi brevi su Internet ci sia la
possibilità di fare l'accesso alla cartografia informatizzata. Le possibilità di
espansione sono effettivamente enormi, però occorre ricordare che io non sono l'Assessore
a Internet, perché non esiste l'Assessore a Internet. Tutti sono Assessori a Internet e
tutti sono direttori, dirigenti e funzionari responsabili di informazioni che vanno su
Internet.
Io sono semplicemente l'Assessore all'Informatica che deve garantire la struttura di base
dentro cui poi bisogna lavorare, cioè l'infrastruttura su cui poi viaggiano tutte le
informazioni e le competenze. Una volta che è stata fatta questa scelta - ed è stata
fatta su indicazione del Consiglio a partire dal '94 - tutti lavorano su questo e tutti
devono progressivamente lavorare perché ci sia questo arricchimento. Ma questo è un
processo avviato. Ci si può vedere anche tutte le settimane; io non ho nessun problema a
vedermi in commissione tutte le settimane per riferire dello stato di avanzamento: di
volta in volta porterò e potranno venire tutti i funzionari che su questo stanno
lavorando, che, ripeto, sono funzionari di tutti i settori che appartengono a tutti gli
assessorati. Non c'è qualcuno di specifico, se non qualcuno che garantisce, ovviamente,
il supporto e qualcuno che invece sta lavorando sulla rete civica.
Per cui, concludendo, ribadisco di essere assolutamente disponibile alla proposta che è
stata fatta di affrontare in modo organico, sistematico e puntuale questi argomenti in
commissione consiliare, anche per essere realisti e stabilire i termini entro cui
realizzare determinate cose ed eventualmente dire, ad esempio, le cose che si devono
rimandare al prossimo anno, infatti è inutile fare finta di dire che facciamo delle cose
quando ancora non ci sono le competenze. Per esempio, per quanto concerne
l'alfabetizzazione si sta estendendo il numero di persone, però anche qui si tratta di
tempi graduali legati a risorse e priorità da valutare all'interno di ciascuna direzione.
Per cui sono assolutamente d'accordo su questo. Personalmente ho delle perplessità sul
votare la mozione nel suo insieme perché su molti dei punti io, francamente, non sono
convinta, così come per quanto riguarda l'ordine del giorno devo dire che sono contraria,
ordine del giorno che tra l'altro dice "...che il Comune possa in futuro fornire a
titolo gratuito la navigazione su Internet o anche solo valutarla". Ebbene, mi sembra
che il consigliere Azzarelli abbia parlato chiaramente di providers e quindi il Comune non
si mette a fare la concorrenza ai providers dando l'accesso gratuito ai cittadini.
Il Comune, come ho detto sempre in quella presentazione, metterà nella nuova Biblioteca
Berio una postazione Internet e così pure nelle nuove Circoscrizioni ci saranno delle
postazioni Internet, quindi da questo punto di vista il Comune fa la sua parte di
possibilità di accesso, ma che il Comune possa sostenere e pagare gli accessi Internet
dei cittadini francamente credo che vada contro qualsiasi serio discorso di rispetto dei
propri ruoli e delle proprie funzioni istituzionali. Credo che una qualche autorità
verrebbe immediatamente a denunciarci su questo.
Sono anche molto perplessa sul fatto di patrocinare questo convegno dell'Università di
Firenze. Beh, francamente credo che qui a Genova ci siano stati e ci saranno convegni
altrettanto interessanti, per cui penso che sia utile patrocinare i convegni nella nostra
città. Pregherei il consigliere Quaglia in quanto sono rimasta colpita dalla parola
"proficua" scritta con la "q" a proposito della proficua
collaborazione chiesta nella lettera del laboratorio di ricerca educativa. Sono rimasta un
po' sconcertata, ma evidentemente questo fa parte degli sviluppi della lingua che sono
infiniti."
Anna Maria Cassol
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Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella)
"Su quello che ha detto l'assessore intendevo solo
specificare che non ho mai parlato male delle competenze tecniche che si sono sviluppate
da parte degli uffici comunali, né della impostazione complessivamente positiva del
lavoro, ci mancherebbe. Ho criticato, probabilmente usando una foga superiore a quella che
normalmente mi distingue, certe caratteristiche che ho ravvisato nel comportamento
dell'assessore. Questo non toglie, come ho detto, nulla alla qualità del lavoro fino ad
ora svolto. Ho mosso delle critiche sul lavoro che non è stato svolto (il discorso di
Internet all'inizio) ed è normale che non sia stato svolto, però va deciso che andrà
svolto e a questo punto mantengo la mozione.
L'unico punto che poteva essere preoccupante è quello della casella postale, che
eventualmente si può modificare rendendola possibilista e quindi facendola oggetto delle
discussioni che faremo in commissione. Ritengo, comunque, importante che Genova non perda
l'occasione di dimostrare di essere all'avanguardia, in Italia, in questo campo e sarebbe
un peccato concludere di nuovo la discussione senza una votazione. Quindi, eventualmente
potremmo cambiare la frase "garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta"
con la frase "valutare la possibilità di garantire...".
L'argomento più importante è quello della rappresentazione con finalità turistiche in
merito al quale l'assessore ha detto di essere d'accordo. Io prima avevo osservato come
questa volontà non fosse evidente o almeno io non l'avessi colta nella presentazione che
c'è stata il mese scorso, ma adesso che ha detto che va bene direi che non dovrebbero
esserci problemi.
La proposta riguardante le sedute del Consiglio Comunale ritengo rappresenti un punto
importante della mozione, sul quale peraltro credo che ci sia anche una certa unanimità
in Consiglio, quindi dovrebbe essere vincolante. Per gli altri argomenti che sono quelli
di avviare uno studio e pianificare lo sviluppo direi che problemi non ce ne dovrebbero
essere.
Riguardo all'ordine del giorno sono stato contattato da questo professore dell'Università
di Firenze, che peraltro ha mandato anche una lettera al Sindaco che allego al mio ordine
del giorno, sull'opportunità di essere co-patrocinatori (una cosa che credo sia più
simbolica che altro, in quanto non credo che ci sia alcun tipo di onere finanziario
connesso) ad un convegno che ritengo molto interessante.
Infatti noi partiamo molto spesso con il preconcetto che Internet sia uno strumento di
comunicazione assimilabile, ad esempio, ai televisori o ai telefoni e così via, quando in
realtà è anche uno strumento - o può esserlo - di educazione. E in questo convegno, che
tra l'altro vede anche il patrocinio del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli
Affari Esteri e di altri, si analizza appunto il problema della materia della
interattività con particolare riferimento alle finalità educative.
Internet è un ambiente anarchico, il che è anche bello, ma è ancora meglio se si riesce
a creare delle opportunità educative all'interno dello stesso. Infatti, circa i
principali argomenti di discussione:
Innovazione didattica e scientifica sul World Wide Web,
diffusione dei beni culturali telematica e multimedia interattivi,
interattività e mass-media nell'educazione permanente;
considerato che il Comune ha anche finalità educative (quali gli asili e le scuole
comunali), penso che una tale partecipazione non possa nuocere ad un Comune, soprattutto
visto che non comporta degli oneri. E a questo proposito pare che il Sindaco di Venezia,
Cacciari, si sia già espresso a favore e abbia già patrocinato questa iniziativa.
Ebbene, io ho esposto delle ragioni, sarà poi il Consiglio a decidere. Mi sembra che sia
una cosa che può aggiungere un qualcosa senza togliere nulla a questo Consiglio, a questa
città, a questa Amministrazione."
Roberto Quaglia
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Dichiarazione di voto di Flavio AZZARELLI (P.D.S.)
"A noi sembra fondamentalmente che le intenzioni di
disaminare sull'argomento e di analizzarlo più approfonditamente ci siano, allora mi
chiedo se un voto contrario, favorevole o di astensione rispetto alla mozione non
significhi rimandare a quasi nulla.
Quindi mi sembra che ci sia l'intenzione da parte dell'assessore di andare ad un esame
più approfondito dei punti trattati nella mozione e pertanto il nostro Gruppo
fondamentalmente, nostro malgrado, dovrà esprimere un voto contrario rispetto alla
mozione, a meno che il collega Quaglia non si fidi del parere dell'assessore rimandando e
dando il suo assenso a discutere e disaminare più ampiamente in commissione tutti i punti
presentati."
Flavio Azzarelli
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2. Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella)
"Ritengo che ci sarebbe una certa responsabilità di
avere cassato un'operazione di trasparenza che ritengo possa solo giovare al futuro di
questo Consiglio e di questa città, perché è una riforma di cui si vedranno gli effetti
nei prossimi cicli amministrativi, in quanto è una cosa che non riguarda neppure noi.
Ora, avremmo potuto farla in questi sei mesi la commissione, nel senso che avremmo dovuto
avere in commissione questo argomento entro tre mesi dall'estate scorsa. Adesso capisco
che ci possono essere state delle priorità da antecedere, però direi che non è
particolarmente problematico per la Giunta accettare la votazione di questo Consiglio ora
che ho modificato la prima voce che è quella ed è l'unica che potrebbe costituire un
ostacolo di tipo tecnico ed economico. Tutte le altre voci sono eminentemente politiche.
La discussione l'abbiamo effettuata e a questo punto qualsiasi decisione è non solo
possibile ma anche doverosa, nel senso che bisogna decidere se vogliamo procedere nella
direzione della trasparenza e penso che lo vogliamo, perché parlando in quest'aula con
tutti i colleghi sia dell'una che dell'altra parte io credo che fondamentalmente ci sia
una condivisione quasi unanime o forse addirittura unanime, infatti non ho ancora trovato
a livello privato alcuno che abbia mosso critiche a questo impianto."
Roberto Quaglia
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Dichiarazione di voto di Carlo SCHENONE (G. Misto)
"Come dichiarazione di voto
dico che il primo punto e il terzultimo punto della mozione mi lasciano perplessi. Uno dei
due, quello della casella, se non ho capito male, è stato eliminato; l'altro è relativo
al discorso della trasmissione audio per il quale, sinceramente, non impiegherei al
momento più di tanto risorse, visto che già ce ne sono poche e bisogna fare in modo che
la gente che lavora su Internet lavori per fare una diffusione.
Ho, però, un problema. Sono anch'io del parere che bisognerebbe parlarne in commissione
più approfonditamente e magari anche più efficacemente, però in qualità di Presidente
della commissione competente ho il problema dei tempi, in quanto già adesso abbiamo delle
difficoltà a iscrivere gli argomenti all'ordine del giorno. Questa è una considerazione
di tipo prettamente pratico, comunque anch'io preferirei discuterne in commissione, anche
per affrontare alcuni aspetti. Infatti io mi sono segnato due punti sui quali non ero
d'accordo, altri su cui ero perplesso come ad esempio il discorso dei verbali.
Quindi se ci sono questi due punti non sono d'accordo e se rimangono gli altri punti posso
essere d'accordo su questo ordine del giorno. Vorrei poter parlare in commissione, però
vorrei farvi considerare il fatto che probabilmente ci sono dei problemi e voglio dire
questo prima in modo che nessuna possa dire "ma allora lo fai per non metterlo
all'ordine del giorno"."
Carlo Schenone
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Dichiarazione di voto di Luca BORZANI (P.D.S.)
"Vorrei dire una cosa sulla mozione al consigliere
Quaglia, perché quest'ultimo si è più volte espresso su questi temi in Consiglio
Comunale sollecitando una discussione. Ebbene, credo che sia una discussione importante e
positiva che per essere efficace deve raccogliere su di sé anche un consenso ampio. E
credo che il senso della discussione di oggi sia stato di un ulteriore momento di
chiarificazione all'interno del Consiglio tra Consiglio e Amministrazione su quello che è
un percorso che si sta seguendo.
Da questo punto di vista la proposta che più consiglieri fanno di rinviare alla
commissione non è tanto per non assumersi il valore di un voto contrario, come
rischierebbe di essere, non è questo il problema, ma è perché darebbe garanzia di
continuità ad una discussione che è una discussione che rimane aperta all'interno del
Consiglio. Questo mi sembra un segnale politico vero, importante e su cui non varrebbe la
pena, allora, di insistere su un voto cui io credo si potrà arrivare entro la fine del
mandato nella maniera più ampia possibile.
Quindi io farei un invito al consigliere Quaglia, con grande franchezza, di non chiedere
la votazione della mozione e di assumere, invece, la proposta di riprendere la discussione
in commissione consiliare entro tempi e spazi definiti che permettano effettivi
approfondimenti e che permettano altresì ad un numero più ampio di consiglieri di
entrare nel merito di quelle che sono alcune nuove forme della comunicazione. Ecco, tutto
questo mi sembra un elemento importante e quindi questo è un invito che io faccio.
Per quello che riguarda l'ordine del giorno penso che la prima impegnativa si possa
condividere, mentre mi pare singolare - consigliere Quaglia, mi lasci usare questa
espressione - l'idea di un patrocinio del Comune di Genova ad un convegno dell'Università
di Firenze e di questa collaborazione fattiva, in quanto dubito che l'Università di
Firenze abbia particolare interesse da parte del Comune.
Costruiamo, invece, un percorso al termine del quale ci possa essere un ragionamento
aperto alla città su questi temi, qui a Genova. Mi sembra una proposta politica che possa
trovare in sintonia il consigliere Quaglia che può così vedere il gesto politico
compiuto nell'avvio di una discussione, cui altri consiglieri nostri come Azzarelli e
Angusti hanno più volte contribuito. Per quanto riguarda quest'ordine del giorno io
chiederei davvero lo scorporo tra la prima proposta dell'impegnativa e le altre,
eventualmente votando l'o.d.g. per parti separate."
Luca Borzani
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3. Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella)
"Per quello che riguarda l'ordine del giorno possiamo
scorporarlo per parti separate, in quanto non è che comunque sia una cosa fondamentale.
Su quello che riguarda la mozione, invece, bisogna tenere conto di alcune analisi: siamo
ad una manciata di mesi prima della fine del mandato, del ciclo amministrativo, e devo
rilevare che c'è voluto un anno da quando ho presentato questa mozione la prima volta. Ho
presentato questa mozione a gennaio dell'anno scorso e per sette mesi non si è riusciti a
discuterne, nemmeno una volta; dopodiché avremmo dovuto fare almeno una commissione
questo autunno e non l'abbiamo fatta. Ora, diventa difficile dalla nostra posizione
credere che un ulteriore rinvio troverebbe la possibilità di fare davvero questo tipo di
approfondimento. Allora immagino che chi propone questa soluzione possa proporre anche la
data della commissione e la data della successiva discussione in Consiglio."
Roberto Quaglia
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Intervento
del Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.) e successivo scambio di brevi
dichiarazioni.
"Allora si può aggiungere una impegnativa all'ordine del giorno fissando al più
presto possibile una commissione e quindi poi il passaggio dell'argomento ancora in
Consiglio Comunale."
Roberto Quaglia (Lista Pannella)
"Bisogna vedere fino a che punto le parole che noi spendiamo vengono tradotte in
legge. Anche sull'ordine del giorno scorso c'era scritto che si impegnava entro tre mesi a
fare delle cose, cose che poi sono state fatte, quindi ora vorrei sapere che tipo di
garanzie posso avere non dico tanto per me personalmente quanto per la città."
Luca BORZANI (P.D.S.)
"Per quanto riguarda il P.D.S. noi ci prendiamo l'impegno a fare richiesta formale al
Presidente della commissione di convocare in modo formale, entro un mese. Il Presidente
della commissione è presente in aula e io credo che si possa prendere questo
impegno."
Roberto Quaglia (Lista Pannella)
"Quindi ho la formale garanzia che entro un mese andrà in commissione e nelle due
settimane successive di nuovo in Consiglio. Sì, in questi termini posso accettare."
Luca BORZANI (P.D.S.)
"Allora la modifica è la seguente: "a convocare entro un mese la competente
commissione consiliare e una successiva discussione in Consiglio Comunale"."
Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.)
"Quindi la mozione non la votiamo e all'ordine del giorno viene aggiunta la frase
di cui sopra."
Luca BORZANI (P.D.S.)
"Io ho espresso una dichiarazione di voto nostra dicendo che per quanto riguarda gli
ultimi due commi dell'impegnativa votiamo contro ossia "a concedere il patrocinio del
Comune di Genova" e "a collaborare anche fattivamente"."
Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.)
"Allora votiamo prima l'impegnativa relativa al primo e all'ultimo punto aggiunto,
escludendo i due punti centrali e rimanendo tali le premesse, secondariamente votiamo la
seconda parte. Prima votiamo l'ordine del giorno emendato (interruzioni) Ritira la parte
di Firenze? Allora viene emendato il secondo punto e il terzo. Quindi rimane il primo
punto e il secondo aggiunto, cioè quello nuovo. La mozione non si vota più."
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Dichiarazione di voto di Franco BAMPI (P.
Nord)
"Voterò a favore di quest'ordine del giorno così come
è risultato dalla discussione e un po' preoccupato, perché avrei preferito votare a
favore della mozione. La replica dell'Assessore Cassol, secondo me, è stata una
dimostrazione che non c'è quell'intenzione di utilizzare Internet come uno strumento di
lavoro del Comune. Se dobbiamo trasferire dati da un sito "mainframe" del Comune
al calcolatore (che poi è messo in rete) questa operazione è un'operazione che non può
funzionare ed è un'operazione che costa.
Facciamo un esempio per quanto riguarda i verbali. Se i verbali del Consiglio Comunale
sono nel sito accessibile Internet, basta renderli accessibili nel momento in cui sono
approvati dal Consiglio ed è finito il problema; non si pone allora il problema se devono
stare o meno, perché da qualche parte devono stare e quindi stanno in un sito accessibile
e visibile. Se invece noi ci poniamo il problema se ci va messa una cosa o meno (e io
capisco questo dalla replica dell'assessore) vuol dire che ci sarà un trasferimento di
dati. E se c'è un trasferimento di dati credo che sia oneroso e credo che alla fine
diventi inefficiente, perché allora il sito non viene più aggiornato.
Per questo avrei voluto votare volentieri la mozione, eventualmente rendendola blanda. A
me sarebbe piaciuta una modifica in cui si dicesse "impegna a discutere
successivamente in commissione sui seguenti temi" perché è importante. Invece ho
l'impressione che se noi andiamo semplicemente a discutere, se noi faremo un regolamento
su Internet credetemi, Internet Genova SpA è una proposta più snella, molto più snella,
ne sono convinto. Se regolamentiamo anche tutte le cose, poi vedremo se Quaglia può
mettere anche la sua foto perché potremo anche dare dei giudizi estetici sulle foto dei
consiglieri da mettere. Io sono altamente preoccupato, però mi pare che la replica ...
(interruzioni).... va bene, io sono fotogenico, scusate su questo non ci sono dubbi, sono
fotogenico, e potrei contribuire ad abbellire ... (interruzioni).... ogni tanto... ecco a
voi Bampi... sai come quel fumetto ... (interruzioni).... No, io non sono dotato di
umorismo, non rubare le frasi a Guglielmino; io però ritengo di aver dedotto dalla
replica dell'Assessore Cassol la titubanza a usare Internet come strumento di lavoro del
Comune, e credo che se non si arriva a questo, come ho detto nel mio intervento, il sito
dovrà essere aggiornato e quindi di fatto, dopo un po', perderà l'interesse.
Ecco, io credo questo. Mi spiace non poter votare la mozione, voterò a favore dell'ordine
del giorno".
Franco Bampi
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Ultima Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella)
"Ci tengo a dichiarare che la mia decisione di non
procedere adesso con la votazione della mozione è ispirata unicamente ai criteri, ai
valori del superiore interesse della città, perché da un punto di vista politico non
fare votare una mozione di questo genere è un errore gravissimo. Il fatto è che chi
avesse votato contro questa mozione, si sarebbe assunto una responsabilità che non si
sarebbe scrollato di dosso velocemente.
Nell'interesse superiore della città, perché io credo che questo sia importante,
fondamentale e imprescindibile, accetto che prima se ne parli in Commissione, ora che
abbiamo stabilito bene i tempi, in maniera che tutti sappiano meglio di quello che stiamo
parlando, e poi per la terza e stavolta definitiva volta, entro un mese e mezzo da adesso,
ridiscuteremo in Consiglio, occuperemo dell'altro tempo su questo argomento: lo avete
voluto voi, non io; vorrà dire che ci sarà più informazione, ma allora poi si voterà e
a quel punto ognuno si assumerà le sue responsabilità".
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Dichiarazione
del Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.)
"Do lettura dell'ordine del giorno presentato nel corso del dibattito sulla
mozione su Internet:
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Ordine del giorno Lista Pannella (stesura definitiva)
CONSIDERATO
CHE
- il fondamento della civiltà, dell'evoluzione, della felicità, di una società libera e
di molte altre categorie rispettabili dell'esistenza è la circolazione dell'informazione;
- uno dei compiti precipui di un organismo politico-amministrativo come il Comune di
Genova è quello di adoperarsi, nei limiti delle possibilità, per il benessere dei suoi
cittadini, e che ogni aumento nella circolazione e nella condivisione dell'informazione è
virtuoso in quanto produttore, nel medio-lungo periodo, di un proporzionale aumento del
benessere psicofisico cittadino complessivo;
- nel mese di Maggio 1997 si svolgerà a Firenze un importante convegno di studi sul tema
della Cultura dell'Interattività e lo Sviluppo creativo, con particolare riferimento a
Internet, a cura del Prof. Paolo Manzelli dell'Università di Firenze, una manifestazione
che gode già del patrocini - fra gli altri - della Presidenza del Consiglio dei Ministri
e del Ministero Affari Esteri (vedi allegato);
- in data 12 Febbraio 1997 con lettera indirizzata al Sindaco il Prof. Manzelli chiede
ufficialmente anche il patrocinio del Comune di Genova (vedi allegato);
- risulterebbe utile e necessario che il Comune di Genova fornisse tale patrocinio nonché
provvedesse a partecipare attivamente a tale convegno di studi;
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- a convocare entro un mese la competente Commissione Consiliare e ad effettuare la
discussione in Consiglio Comunale entro i successivi 15 giorni;
- a valutare con estrema attenzione l'opportunità che il Comune di Genova possa in futuro
mettersi in grado di fornire a titolo gratuito la navigazione su Internet dei propri
cittadini adulti, soprattutto quelli più giovani e a relazionare al Consiglio o alla
Commissione competente, rigorosamente prima della fine del ciclo amministrativo, circa i
risultati di tale opera di valutazione.
Proponente: Quaglia (Lista Pannella).
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Esito della votazione Ordine del Giorno Lista
Pannella
Approvato all'unanimità.
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Rassegna Stampa
pagina realizzata da Roberto
Quaglia
Altri documenti politici a cura di R.
Quaglia.
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