ORCHIDEA
Un raggio di luna, dal candido biancore perlaceo, accarezza nubi colme di pioggia, e scende a posarsi sul tuo viso, mia dolce orchidea.
Sullo sfondo la paura come un gran buco colmo di un vago orrore, del quale non sai la fine; non vedo che infinito, mia dolce orchidea.
I tuoi occhi vuoti sono popolati di visioni notturne: alterni, freddi e taciturni. O, dolore, il tempo si mangia la vita! Mentre il grande occhio del destino vigila, mia dolce orchidea.
Tuoni, pioggia, oscura tempesta, il cielo piange lacrime di rugiada. E chissą se i fiori nuovi che vado sognando troveranno, in un terreno lavato come un greto, il mistico alimento in cui attingere la forza...
Mia dolce Orchidea.
06/11/1995