Libero è solo l'uomo

Libero è solo l'uomo in quanto in ogni momento della sua vita egli sia in grado di seguire se stesso. Un'azione morale è mia soltanto se può dirsi libera in questo senso. Qui si pensa per ora a quali condizioni un'azione voluta venga sentita come libera; più avanti si vedrà come si realizzi nell'entità umana l'idea della libertà concepita in modo puramente etico.

L'azione libera non esclude, ma anzi include le leggi morali; si mostra soltanto più elevata rispetto a quelle dettate solo da tali leggi. Perché mai la mia azione dovrebbe servire meno il bene comune se la compio per amore, invece di compierla soltanto perché sento come obbligo di servire il bene comune? I1 semplice concetto del dovere esclude la libertà, perché non vuole riconoscere l'elemento individuale e ne esige invece la sottomissione a una norma generale. La libertà dell'agire è solo pensabile nella prospettiva dell'individualismo etico.

«Ma come è possibile una convivenza fra gli uomini, se ognuno tende soltanto a far valere la propria individualità?». È così caratterizzata un'obiezione del moralismo mal compreso. Esso crede che una comunità di uomini sia solo possibile se tutti sono riuniti da un comune ordine morale stabilito. Non capisce appunto l'unicità del mondo delle idee; non capisce che il mondo delle idee attivo in me non è diverso da quello del mio simile. Tale unità è per altro solo il risultato dell'esperienza del mondo. Ma essa deve essere così, perché se fosse da riconoscere mediante qualcos'altro diverso dall'osservazione, nella sua sfera non varrebbe l'esperienza individuale, ma la norma generale. L'individualità è possibilesolo se ogni essere individuale sa dell'altro soltanto grazie all'osservazione individuale. La differenza fra me e il mio simile non consiste affatto nella circostanza che noi viviamo in due mondi spirituali del tutto diversi, ma che egli riceve intuizioni diverse dalle mie da un comune mondo di idee. Egli vuole esprimere le sue in tuizioni, e io le mie. Se veramente attingiamo entrambi dall'idea e non seguiamo alcun impulso esterno (fisico o spirituale), possiamo incontrarci unicamente negli stessi sforzi, nelle stesse intenzioni. Un malinteso morale o un urto sono esclusi fra uomini moralmente liberi. Solo chi non è moralmente libero, chi segue l'istinto naturale o ha accettato l'obbligo di un comandamento, respinge il suo prossimo se anch'egli non segue lo stessoistinto o lo stesso comendamento. Vivere nell'amore per l'azione e lasciar vivere nella comprensione della volontà altrui è la massima fondamentale degli uomini liberi.Essi non conoscono altro dovere se non quello con cui il loro volere si mette in intuitivo accordo; il loro patrimonio di idee dirà loro come essi vorranno in un caso particolare.

Se nell'entità umana non vi fosse la disposizione per la tolleranza, non la si potrebbe inoculare per mezzo di alcuna legge esterna! Solo perché gli individui umani fanno parte di un unico spirito, possono anche vivere gli uni accanto agli altri. L'uomo libero vive nella fiducia di appartenere come l'altro uomo libero a un unico mondo spirituale , e di incontrarsi con lui nelle sue intenzioni. L'uomo libero non pretende dal suo simile un accordo, ma se lo attende perché esso è nella natura umana.

Con questo non si sono indicate le necessità esistenti per degli ordinamenti esteriori, ma l'atteggiamento, la disposizione d'animo grazie a cui l'uomo, nella sua autoesperienza in mezzo ai suoi simili da lui stimati, è più giustificato rispetto alla dignità umana.

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