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Evoluzione


Modifica delle caratteristiche di un agente o di un sistema in funzione delle modifiche intervenute nell'ambiente in cui opera.
L'evoluzione avviene procedendo dal basso verso l'alto, dal piu' semplice al piu' complesso. (Gould non sarebbe daccordo in quanto visione troppo antropocentrica - i batteri sono la forma di vita con maggior successo evolutivo)
Il processo avviene per tentativi ed errori.
Gli agenti adattativi evolvono esplorando non l'infinito spazio delle possibilita' (il che comporterebbe il sostanziale annullamento delle probabilità di imbroccare la strada giusta) ma solo lo spazio delle possibilita' situato al margine del caos.
Questa tendenza a concentrarsi al margine del caos è favorita da una "forza" contraria all'entropia.

Ciclo evolutivo
Mutazione ed evoluzione (tramite la selezione naturale) tendono a portare i sistemi emergenti ed autorganizzati verso il margine del caos. La selezione si occupa di eliminare i sistemi troppo caotici o troppo statici.
Apprendimento ed evoluzione spostano i sistemi emergenti lungo il margine del caos verso livelli superiori di complessita'.
Competizione
Cooperazione
Approccio evoluzionistico all'economia (Schumpeter, Nelson-Winter)
Ciclo evolutivo


L'evoluzionismo prende le mosse dall'Origine delle specie di Darwin (1859) che introduce il caso e la selezione naturale come elementi determinanti, alla base della variazione delle specie.
Il diverso peso che viene riconosciuto alla selezione naturale o alle mutazioni casuali divide gli evoluzionisti, rispettivamente, in neodarwiniani e revisionisti.
Solo negli anni '40 si arriva ad una teoria sintetica che, spostando l'attenzione dal singolo organismo alle collettivita' (genetica delle popolazioni), dimostra che la selezione, orientando le mutazioni casuali, indirizza attivamente il senso dell'evoluzione.
Gli individui con maggior successo riproduttivo riescono a trasferire le loro caratteristiche genetiche all'insieme genetico della popolazione successiva. La competizione non è piu' vista in termini di lotta ma di maggiore o minore idoneita' a tramandare una prole numerosa.
Con la riproduzione sessuale si rimescolano i caratteri ereditari codificati nei geni (i geni, che trasferiscono i caratteri ereditari, si trovano nei cromosomi, i quali sono nel nucleo della cellula).
Il rimescolamento dei caratteri consente la variabilita' interna ad una specie; ma non la sua modificazione in quanto i meccanismi di replicazione del DNA consentono ampi margini di conservazione molecolare e quindi l'invarianza, nel tempo, delle specie.
L'evoluzione deriva da mutazioni casuali (errori nella replicazione del codice genetico) che consentono la trasformazione dei caratteri. La selezione si incarica di stabilire o meno il successo di queste trasformazioni.
All'interno della teoria sintetica si fronteggiano i fautori di un processo evolutivo lento e graduale e i fautori degli equilibri punteggiati (Gould), periodi di stabilita' seguiti da periodi di variazioni.


Per commenti e segnalazioni: Stefano Ligabue - s.ligabue@re.nettuno.it
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