La Posta del Direttore
- Padre Mariano, quando ancora era il prof. Paolo Roasenda, scriveva spesso sui giornali; ne ho trovati tre che mi hanno fatto pensare in questo inizio del 1999. In uno, su Il giovane Piemonte del 22 gennaio 1933 intitolato "Quanti anni hai?" , chiedeva al giovane che avrebbe letto:quanti anni hai di vita cristiana?". Nel secondo, sempre sullo stesso giornale, intitolato "Pater", scriveva: "Quando diciamo il Pater perché non insistiamo sulla prima parola: "Padre"? Ma se Dio è nostro Padre perché lo trattiamo così male nel resto della preghiera? Insegnaci tu, o Padre, a comprendere la grandezza di essere tuoi figli soprattutto nell'atto di rivolgerti il pensiero ". Nel terzo articolo pubblicato su Credere del 10 ottobre 1937, spiega il significato delle sigle A.C. e D.C. (avanti Cristo e dopo Cristo) e constata che non si può afre a meno di Cristo, dal momento che lui si è immerso nel nostro tempo dividendolo in prima e dopo di lui: "Quando pronunciate quell'avanti Cristo e quel dopo Cristo, date ala vostra voce un po' di dolcezza. Pronunciate con rispetto, con riconoscenza, con amore quel nome tre volte santo. Certamente noi- io, tu - viviamo nel tempo dopo Cristo e ci stiamo avvicinando all'anno duemillesimo, anno santo e giubilare. Quanti anni sono che sei stato battezzato, cioè che sei diventato cristiano, ti chiederebbe ancora oggi P. Mariano. Sono molte le persone che, oltre al compleanno e all'onomastico, fanno festa quando ricorre il giorno del loro battesimo. In questo anno che ci prepara immediatamente al 2000 d.C, vorrei raccogliere la preghiera di Padre Mariano: "Insegnaci tu, o Padre a riscoprire la grandezza di essere tuoi figli". Infatti, dopo l'anno del Figlio (1997) e quello dello Spirito Santo (1998), questo è l'anno dedicato a riscoprire e a vivere Dio nostro Padre misericordioso. Ecco, vorrei sottolineare questo aggettivo: misericordioso, perché si vorrebbe suggerire a noi, che crediamo in Cristo, di riappropriarci di un sacramento andato un po' in disuso: il sacramento della riconciliazione o Confessione: è lì che Dio, il Padre "rimette a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori". A proposito, come va con la Confessione? Un augurio per l'anno nuovo? Magari potessimo sentirci tutti più fratelli e vivere nella comprensione gli uni degli altri, come vuole il nostro unico Padre: Dio! Buon anno!
- Rinaldo