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VALDESI

La Balsiglia


Il castello della Balsiglia

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Dalle memorie del governatore di Pinerolo l'Ombraille che eseguì una ricognizione delle posizioni valdesi insieme al Catinat:
«...All'altezza di 20 tese (40 metri) circa dal piede della montagna, havvi una specie di groppa su cui i rifugiati avevano il proprio accampamento circondato da un muro alto da due a tre tese, davanti al quale correva una palizzata continua costruita con degli alberi intrecciati gli uni agli altri; alla base di tale palizzata, dal lato interno, dei grossi mucchi di sassi erano stati predisposti dai barbetti per la loro difesa vicina.

Sui due fianchi della groppa suddetta ed alquanto più in basso si trovavano tre corpi di guardia: due sulla destra ed uno sulla sinistra, tutti rivestiti da muri fatti con massi di roccia.

Il loro campo trincerato, composto di baracche in legno allineate, era dominato da una vetta rocciosa su cui si notavano i ruderi di una vecchia torre alta da 6 a 7 piedi, che potevano contenere circa 300 uomini. Questa specie di ridotto era, a sua volta, dominato da quattro cocuzzoli su cui erano stati eretti dei fortini. Queste quattro punte hanno fatto dare alla montagna il nome di Quattro Denti.

L'una di esse, situata press'a poco a metà altezza della montagna, è chiamata Pan di Zucchero. Era questo l'ostacolopiù temibile della loro fortezza: le altre punte non potevano essere raggiunte che da tergo...»

Sul Castello della Balsiglia, indicato da Gianavello nelle Istruzioni come estremo rifugio, i Valdesi tornati dall'Esilio passarono i mesi dell'inverno 1689-90 respingendo gli assalti delle truppe francesi comandate dai Marescialli francesi Catinat e successivamente De Feuquières.

La montagna dei Quattro Denti che separa i torrenti Pis e Guinivert ha le caratteristiche di una fortezza naturale. Sul Castello fu posto l'accampamento principale. Furono costruite 17 linee di bastioni e trincee e fu fortificato anche il Pan di Zucchero.

Ridotti a soli 320 uomini i Valdesi si sottrassero finalmente all'assedio di oltre 4000 francesi, fuggendo nella notte del 24 maggio verso il colle del Guinivert.

Nel Museo,realizzato nel 1939 nei locali della scuola costruita nel 1889, si puņ ripercorrere la storia del Rimpatrio e della resistenza valdese su queste montagne.

Il villaggio di Balsiglia (foto P.Gardiol)
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