Le Istruzioni di Gianavello
Amici carissimi e fratelli in Cristo.
Queste poche parole vi esprimono il saluto di tutto il mio cuore e vi
testimoniano l'amore che ho per voi. Accetterete che vi comunichi alcuni
miei pensieri in merito ai problemi che vi concernono. Se infatti Dio
ritenesse mettere alla prova la vostra fede, come si dice e come ritengo
avverrà, vi prego accogliere con spirito disponibile queste
osservazioni, quantunque non abbia il minimo dubbio riguardo alla vostra
condotta ed alla vostra serietà.
Il primo compito a cui vi dovete impegnare è quello di mantenere l'unione
fra voi; che ai signori pastori si richieda di accompagnare il loro gregge, giorno
e notte, sì da essere circondati di onore e rispetto come si conviene
ai servitori del Signore in terra; non sia loro permesso di esporsi al
pericolo nei combattimenti ma si consacrino a pregare Dio ed incoraggiare i
combattenti, consolare i morenti e provvedere a far mettere in salvo feriti
e famiglie in necessità. Si occupino esclusivamente delle funzioni
connesse al loro incarico, eccezion fatta per quelli che abbiano capacità
e volontà sufficienti da prendere parte al Consiglio di guerra e non
temano il sangue.
I signori pastori provvederanno a fare adunare il popolo e dopo aver rivolto
le esortazioni necessarie, secondo la parola di Dio, impegneranno piccoli
e grandi a giurar fedeltà a Dio, alla sua chiesa ed alla patria
fino all'ultima goccia del loro sangue.
...
Chi nelle vostre compagnie giuri o bestemmi col santo nome di Dio sarà
severamente punito la prima volta e, se persiste, sarà messo a morte.
Agendo in questo modo vedrete che la spada dell'Eterno, l'Iddio nostro, sarà
con voi.
Non accettate per nessun motivo accampamenti [delle truppe ducali] nel paese,
altrimenti siete perduti. I massacri del 1655 vi servano di esempio. Se per
sventura siete attaccati, difendetevi, il primo giorno, come potete, senza
ufficiali, ma poi datevi da fare, giorno e notte, per organizzarvi come si
conviene; se lo ritenete giusto seguite il consiglio che vi dò: fare
squadre poco numerose, 20 uomini per compagnia, un sergente, due caporali,
un capitano. Son d'avviso che non si abbiano luogotenenti per non seguire l'esempio
dei grandi di questo mondo; si affiderà il comando ad un sindaco,
se lo si trova, che sia in grado di dare ordini ai capitani di ogni località;
avrete un consiglio di guerra segreto composto di un uomo per ogni vallata, fedele
e credente, uno o due pastori, coraggiosi, ed un comandante generale che
sovrintenda a tutto il popolo delle Valli.
Tutto questo si farà con ordine ed in assemblea popolare; se Dio
vi dà tempo per farlo provvederete ad acquistare grano da tenere
al sicuro sulle montagne per aiutare i più bisognosi e le compagnie volanti.
...
Se possibile si obbligheranno i papisti ad abbandonare le Valli, quelli che si
uniranno a voi però saranno posti al sicuro con tutti gli altri. Soprattutto
mantenete aperte le vie di comunicazione fra le diverse vallate, anche durante
l'inverno.
Quando inseguite il nemico avanzate sempre in due colonne, una in linea ed un'altra
sul fianco per non essere presi in imboscate. I capitani non mettano a repentaglio
la vita dei loro soldati, ma conservino i loro uomini, perchè la chiesa
di Dio si deve conservare.
Uomini forti e robusti quali siete non risparmiate fatica per erigere barricate,
dove lo ritenete opportuno, tagliando alberi e facendo saltare le strade in
modo che il nemico non possa avanzare...
Se prevedete un attacco nemico, fate mangiare i vostri uomini, prima del giorno,
affinchè abbiano forza durante i combattimenti... le colubrine siano
affidate a mani esperte perchè se ne faccia uso adeguato; sopra ogni
cosa evitate di spargere sangue innocente affinchè Dio non si irriti
contro voi.
Aggiungo questo: oggi la forza del nemico consiste in bombe, cannoni, granate,
fuochi d'artiglieria, cavalleria; tutto questo non deve spaventarvi; dopo
uno o due scontri i dragoni, che appaiono come dei diavoli, saranno fermati
da gente che teme Dio e combatte per la sua causa...
Dimenticavo di dirvi: non fate mai suonare la ritirata perchè la vostra
truppa perde coraggio ed il nemico si rincuora...
Se, come penso, il nemico si accampa al Villar, scoperchiate i tetti e lasciate
le ardesie sui muri; il nemico non potrà accamparsi all'addiaccio...
non lasciate ponti o passerelle sul fiume Pellice...
Non sparate finché il nemico non è a tiro, colpite gli ufficiali.
Se un reggimento o una compagnia perde i suoi ufficiali è a metà
sconfitto.
Il Signore vi dia lucidità di spirito e timore del suo nome...
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