Avenge, O Lord, thy slaughter'd saints, whose bones Lie scatter'd on the Alpine mountains cold, Ev'n them who kept thy truth so pure of old, When all our fathers worshipp'd stocks and stones;
Forget not: in thy book record their groans Who were thy sheep and in their ancient fold Slain by the bloody Piemontese that roll'd Mother with infant down the rocks. Their moans
The vales redoubl'd to the hills, and they To Heav'n. Their martyr'd blood and ashes sow O'er all th' Italian fields where still doth sway
The triple tyrant; that from these may grow A hundred-fold, who having learnt thy way Early may fly the Babylonian woe.
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Vendica, o Dio, dei massacrati santi
l'ossa sparse per i freddi alpini chiostri,
quei che al tuo vero furon vigilanti
quando i sassi adoravan gli avi nostri.
Segna nel libro con eterni inchiostri
delle tue pecorelle uccise i pianti,
che al prisco ovil rapìan sabaudi mostri
gittando dalle rupi madri e infanti.
Valli a monti iteraro il loro affanno,
e i monti al cielo. Il sangue e il cener loro
semina, ovunque il triplice tiranno
impera, e a cento a cento di costoro
escan che, apprese le tue vie, dal danno
di Babilonia trovino ristoro.
(traduzione di Mario Praz)
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