Il patto di Sibaoud
«Iddio, per la sua divina grazia, avendoci felicemente ricondotti nel
paese dei nostri padri, per ristabilirvi il puro culto della nostra
santa religione, continuando e compiendo la grande impresa che
questo gran Dio degli eserciti ha fin qui diretto così divinamente
in favor nostro:
Noi, pastori, capitani ed altri ufficiali, giuriamo e promettiamo al cospetto
dell'Iddio vivente, pena la dannazione delle nostre anime, di serbare fra
noi l'unione e l'ordine, di non disunirci finchè Dio ci conserverà
in vita, e quand'anche per sventura ci vedessimo ridotti a tre o quattro...
E noi, soldati, promettiamo e giuriamo oggi dinanzi a Dio di ubbidire agli
ordini dei nostri ufficiali, e giuriamo ad essi con tutto il cuore di
essere loro fedeli fino all'ultima goccia del nostro sangue...
E affinché l'unione, che è l'anima di tutti gli affari nostri,
resti fra noi incrollabile, gli ufficiali giureranno fedeltà ai soldati
e questi agli ufficiali, promettendo oltre a ciò, tutti insieme, al
nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, di strappare, per quanto sarà
possibile, il rimanente dei fratelli nostri alla crudele Babilonia, onde ristabilire
con essi e mantenere il suo regno fino alla morte, osservando durante tutta
la nostra vita e in buona fede il presente regolamento.»