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Edificato nel 1555, fu il primo ad essere distrutto nella persecuzione
condotta da Emanuele Filiberto.
Prontamente ricostruito, fu dato alle fiamme durante il massacro delle
«Pasque Piemontesi».
Nuovamente raso al suolo nella «Primavera di sangue»
del 1686 fu ricostruito per la terza volta e continuò ad essere
l'unico locale di culto ammesso per la comunità di San Giovanni
fino al 1807.
Restaurato, rimane come simbolo di una fede incrollabile e di un
tenace attaccamento alla terra.
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