Una raffigurazione immaginaria di Valdo
(Monumento della Riforma a Worms, Germania)
|
Valdo e i valdesi nella descrizione di Stefano di Bourbon:
«C'era in quella città [Lione] un uomo benestante, di nome Valdesio, che avendo ascoltato spesso la lettura del Vangelo, desiderava comprenderne esattamente il significato. Essendo ben poco istruito si accordò con due uomini di chiesa perché uno provvedesse a tradurre in volgare e l'altro scrivesse quanto il primo dettava. E così fecero anche per molti libri del Vecchio Testamento e per brani dei santi Padri, che essi ordinarono per argomento e chiamarono sentenze.
La continua lettura di questi testi, da lui imparati a memoria, spinse questo cittadino al proposito di osservare la perfezione evangelica alla maniera degli apostoli, per cui venduto ogni suo bene, in disprezzo del mondo profuse il ricavato ai poveri e usurpò l'ufficio stesso degli apostoli.... per le strade e per le piazze, recitando quei brani che aveva imparato a memoria, e raccolse attorno a sé numerosi uomini e donne perché facessero altrettanto, insegnando loro il testo dei Vangeli e mandandoli in giro a predicare nei villaggi vicini, nonostante esercitassero i mestieri più spregevoli.
E costoro, uomini e donne, ignoranti e privi di cultura, spostandosi da un paese all'altro e visitando le case e predicando nelle piazze e addirittura nelle chiese incitavano gli altri a far lo stesso. Dal momento che per la loro sconsiderata ignoranza diffondevano nel territorio numerosi errori e davano scandalo, furono chiamati dall'arcivescovo di Lione, che si chiamava Giovanni, il quale inibì loro di intromettersi nelle Sacre Scritture illustrandole e predicando.
Ma essi ricorsero alla risposta data dagli apostoli ed il loro maestro, sostituendosi nella carica a Pietro, con la stessa risposta data ai principi dei sacerdoti disse «Più che agli uomini è a Dio che si deve obbedire», a Dio che ordinò agli apostoli: «Predicate il Vangelo a tutte le creature», come se il Signore avesse detto loro quanto aveva detto agli apostoli i quali, nonostante il mandato avuto, non presunsero di predicare fino a quando non furono illuminati dalla scienza più perfetta e piena e non ricevettero il dono di tutte le lingue.
E cosi costoro, Valdesio ed i suoi, si resero dapprima disubbidienti per la loro presunzione e per aver usurpato indegnamente le funzioni degli apostoli. e poi, resisi ostinati, furono colpiti dalla sentenza di scomunica.»
|