Nota dell'autore
Scrivere Vancilea è stato per me, sia nella prima stesura, sia nella sua successiva "pubblicazione" in Internet. un processo abbastanza lineare, praticamente privo di riscontri da parte dei pochi (Troppi pochi? Il mio sito era solo all’inizio!) che leggevano il racconto.
Non mi aspettavo per Silvia, il cui adattamento ad Internet è stato per altro molto più veloce, un’accoglienza diversa. Invece, mi sono trovato a fare fronte a richieste e commenti molto decisi e, in certi casi, notevolmente critici ed infastiditi.
Mi rendo conto che i temi affrontati e il tono d’insieme non sono quelli del racconto precedente, ma proprio la struttura diluita della narrazione – Noiosa? Ripetitiva? Mi è stato suggerito il termine esasperante – avrebbe voluto essere preparazione e attenuazione dei momenti caldi del racconto. Devo riconoscere di essermi sbagliato!
Dalla mia prima versione, tenuta rigorosamente nel cassetto, e anche questa è una differenza rispetto a Vancilea, ho eliminato molti momenti e completamente un personaggio (il primo ragazzo di Silvia) che si affiancava per parecchie pagine a quello del padre come narratore. Il risultato era una gelosia di fondo crescente tra i due uomini ed una maggiore ambiguità del personaggio di Silvia che restava sminuito e, alla fine, quasi ceduto, senza un’azione attiva sul proprio destino.
Ho preferito l’approccio attuale e non ne sono pentito.
Devo infine ringraziare i miei lettori, e in particolare le mie lettrici, che sono state quasi sempre le più diligenti e schiette nel dirmi le loro impressioni - siate sempre così! – ed i miei datori di lavoro che, demoralizzandomi e scoraggiandomi sempre in ogni mia iniziativa produttiva, mi hanno fatto trovare la voglia e la costanza di cercare stimoli diversi e di recuperare quindi, da ricolmi cassetti, i miei antichi e stropicciati scritti.