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La Storia
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Metropoli fin dall'antichità, Napoli è una città ricchissima di storia, di cultura, d'arte di ogni tempo, situata in un ambiente umanizzato e naturale, quello del Golfo dominato dal Vesuvio, colmo di tesori archeologici tra i più famosi del mondo.
Intorno al 600 a.C., un gruppo di coloni provenienti da Cuma ( insediamento posto a circa 23 chilometri ad est ) fondo' una citta' nei pressi dell’attuale insediamento della città di Napoli e la denominarono Partenope. Più tardi, altri coloni greci crearono un nuovo aggregato urbano al quale dettero il nome di Neapolis per distinguerlo dal nucleo più antico che fù chiamato Paleopolis.
La città conservò tradizioni, costumi e lingua ellenici anche quando fù sottomessa ai Romani (intorno al 326 a.C.), sotto la cui egemonia continuò ad essere, per secoli, fiorente porto. Un ricco centro di cultura e una zona residenziale e di villeggiatura patrizie di raffinata eleganza ( date anche le caratteristiche del clima). Il poeta Virgilio visse in Napoli per più di venti anni ed è qui che è sepolto. Dopo la caduta dell'impero di Roma (intorno al 476 d.C.), fu contesa da Goti e Bizantini e poi minacciata dai Longobardi di Benevento.
Nell'alto medioevo Napoli fù sede di un ducato dipendente da Bisanzio ma ebbe una sua autonomia politica; nel 1139 entrò a far parte del regno Normanno, poi di quello Svevo. Nel 1266, con gli Angioini divenne capitale; dal 1441 con gli Aragonesi, la cui reggia era il Castel Nuovo, iniziò a Napoli il periodo del Rinascimento. Nel 1503 il regno di Napoli (e la Sicilia ) cadde in potere della Spagna diventandone province. Queste province vennero affidate per più di duecento anni al potere di un viceré e la città si estese con il tipico fitto reticolo di vie strette verso la collina; fino a quando, nel 1707, finirono sotto il controllo dell'Austria.
Nel 1724 Napoli tornò agli Spagnoli; dieci anni dopo (1734) divenne, con Carlo III, la capitale del Regno dei Borboni.
Per Napoli nel  1799 va sottolineata una vicenda, seppur breve durata soltanto 6 mesi, ma altrettanto epica e cruciale non solo per la storia del Sud Italia ma per tutta la formazione dell'idea democratica italiana; ed e' questa la vicenda della REPUBBLICA NAPOLETANA, frutto sicuramente dell'influenza della Rivoluzione Francese, riusci', seppur nella sua breve vita, a mettere in luce le caratterizzazioni fondamentali di questa capitale del Regno : l'arretratezza delle campagne, il paternalismo e l'incapacita' di rinnovamento del potere monarchico, la funzione antirivoluzionaria di un clero che guido' feroci bande sanfediste, l'isolamento dell'elite giacobina dalle masse contadine e dalla maggior parte del popolo cittadino.
Tali caratterizzazioni portarono al fallimento dell'episodio repubblicano, col tragico sacrificio dell'intellettualita' napoletana quali : Mario Pagano, Domenico Cirillo, Eleonora Fonseca Pimentel, Francesco Caracciolo e tanti altri. Popolo e Patrioti si trovarono prima contrapposti poi in una difficile convivenza, sicuramente pero' insegno loro ed a tutti noi cosa significasse la democrazia e come praticarla.
Durante le guerre Napoleoniche (1799- 1814) fu governata dal fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte prima e Gioacchino Murat poi. I Borboni riconquistarono il potere nel 1814 e Napoli ridivenne capitale fino al 1860 dove a seguito delle spedizioni garibaldine, i napoletani votarono l’annessione al Regno d’Italia. Durante la seconda Guerra Mondiale le bombe distrussero un gran numero di edifici nella parte centrale di Napoli e nell’area del porto, la città è stata ricostruita nel primo dopoguerra.
La storia di Napoli è tutta nei suoi monumenti - nelle chiese, nei palazzi, nelle piazze, nelle strade segni di una fervida tradizione culturale e di vicende secolari cariche di un fascino singolare e perenne. I quartieri della città vecchia mantengono quasi intatto il reticolo viario greco-romano; su questo sono sorti in epoche successive edifici medievali e palazzi barocchi. Oltre ai secoli XIII e XIV, di notevole produzione artistica furono i secoli del periodo barocco (XVII - XVIII) i più fecondi dell'arte napoletana, che in architettura, pittura e anche in musica raggiunse espressioni originali e vivaci.
 

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