Quella mattina,
il 10 gennaio 2001, il Trentino
si era svegliato sotto una spessa coltre di neve.
Erano anni che
non si vedeva il fondovalle coperto da 70 centimetri di manto bianco. La
popolazione a poco a poco si stava svegliando compiacendosi del fatto che
se ne poteva stare al tepore della casa in quanto quel giorno era stato
dichiarato da poco festivo: il "Giorno dell’Individuazione", lo avevano
chiamato.
Le elezioni del
novembre 1998, si erano svolte con un nuovo sistema elettorale. Era stata
posta una soglia di sbarramento del 10% per evitare, come si diceva allora,
la "frammentazione del quadro politico". Non era servito a nulla perché
le alleanze elettorali erano finite in breve tempo e, sulla base della
constatazione che ormai ciascun consigliere faceva per sé e che
mancava di fatto una maggioranza, si era dovuta costituire, come minore
dei mali, una Giunta, presieduta, per la quarta volta, se contiamo anche
la legislatura precedente, da Andreotti.
D’altra parte
ormai molte famiglie erano collegate con HoloNet la nuova rete telematica
che aveva sostituito Internet e che ormai tutti, bambini e anziani compresi,
utilizzavano.
Molti studenti universitari "frequentavano" corsi a distanza forniti da prestigiose Università australiane, sudafricane e asiatiche (che avevano preso il posto, in termini di reputazione, delle Università americane). Molte persone affette da malattie si rivolgevano ai medici di Singapore, del Canada, dell’Islanda e della Scandinavia che fornivano consigli a distanza di elevato profilo scientifico e a prezzi concorrenziali rispetto ai medici trentini, o addirittura italiani. Da poco tempo poi si erano formati flussi di pazienti che si recavano in Norvegia, complici le compagnie aeree che avevano abbassato i prezzi, a farsi curare i denti in quanto il rapporto costi-benefici era diventato molto vantaggioso. Un pool di cliniche svedesi aveva comperato un ospedale trentino dove gli interventi chirurgici sarebbero stati eseguiti da robot governati e diretti dalla Svezia. Tutte le aziende per la contabilità si rivolgevano ormai a società dell’India, dove questa attività veniva svolta con grande professionalità e soddisfazione da parte dei clienti. Non dimentichiamo che già nei primi anni ’90 la Swissair aveva appaltato la propria contabilità (e la prenotazione dei biglietti) ad una società di Bombay. Questa era la situazione che aveva provocato un’ondata di proteste che aveva raggiunto il culmine nel dicembre del 2000 quando, come si diceva, la gente aveva cominciato ad invadere le strade e le piazze di Trento per chiedere una "nuova società" con il sottofondo musicale della celebre vecchia canzone di Bob Dylan "The Times They Are A-Changin’". Ad alcune persone erano tornate alla mente le proteste del 1968 e gli scontri con la polizia. Ma questa volta non c’era nessuno scontro in quanto anche la polizia appoggiava i dimostranti. Tutto era cominciato quando una televisione locale aveva trasmesso nell’ora di maggiore ascolto uno splendido cartone animato tratto dalla fiaba di Hans Christian Andersen dal titolo "I vestiti nuovi dell’imperatore"; la trasmissione aveva avuto un successo incredibile proprio per il contenuto della storia che suggeriva come la realtà poteva essere decodificata solo attraverso gli occhi ingenui di un bambino. Quel bambino che, davanti a tutti i cortigiani che decantavano la bellezza dei nuovi vestiti dell’imperatore, aveva avuto il coraggio di dire ad alta voce che l’imperatore era nudo. Tutti parlavano della storia e la metafora aveva fatto presa. La gente cominciava ad interrogarsi se fosse davvero normale recarsi tutti i giorni alla stessa ora in posti orribili per fare un lavoro che avrebbe potuto fare meglio a casa propria, oppure sull’assurdità di muoversi come formiche dissennate utilizzando automobili che inquinavano l’ambiente, minacciavano la salute e consumavano una quantità sproporzionata di energia di cui solo una piccola parte destinata alla mobilità, sullo stress della vita quotidiana che ci vedeva correre da un luogo all’altro senza poter dedicare un po’ di tempo ai nostri bambini, ai nostri anziani, ai nostri amici e...perché no, a noi stessi. Ci si chiedeva se fosse normale continuare a mangiare male e in fretta in luoghi anonimi, abitare quartieri sempre più squallidi e degradati, vivere costantemente in mezzo al rumore. Ci si cominciava a chiedere perché la maggior parte delle persone era nervosa, depressa e pessimista, con visi che ricordavano il romanzo "1984" di George Orwell o il film "Brazil" di Terry Gilliam. Ci si chiedeva se fosse stato giusto barattare 11 mesi e mezzo di vita allucinante in cambio di 15 giorni in "splendidi posti di vacanza" (come dicevano le locandine delle Agenzie Turistiche). Queste riflessioni venivano riprese dalla televisione, dai giornali locali che avevano ampliato lo spazio destinato alle "lettere al direttore" e sullo spazio dedicato da HoloNet alle conversazioni locali: il virus della mente si stava rapidamente diffondendo. Si era cominciato a capire che le modifiche al sistema elettorale non servivano a nulla in quanto costituivano un intervento sui sintomi e non sulla malattia. Già, ma cos’era che non funzionava? Ciò che non funzionava era l’istituto della delega. I cittadini erano stufi di votare per delle persone che conoscevano poco e che comunque non avrebbero mai potuto rappresentare l’articolato mondo personale e sociale di ciascun elettore. Cosa si poteva fare allora? Non c’era altra soluzione che trovare un modo di riorganizzare la società attraverso un’"uscita dal sistema". Ma come? Chi se ne doveva occupare? Le proteste sfociarono in proposte costruttive che vennero elaborate nelle numerose discussioni che caratterizzarono quel periodo. D’altra parte era già stato dimostrato dallo scienziato, Premio Nobel per la chimica, Ilya Prigogine che, in particolari condizioni, il caos può dare origine ad un ordine superiore. Venne deciso di
cambiare le regole per l’individuazione di coloro che avrebbero governato
il Trentino e per fare ciò qualcuno suggerì di chiamare un
uomo molto colto che aveva frequentato il Trentino, che si diceva parlasse
la lingua italiana e che aveva approfondito le teorie logiche di Gödel
secondo le quali certe dicotomie non si possono risolvere stando all’interno
del sistema di riferimento: Douglas
R. Hofstadter, famoso scienziato cognitivista americano. Si pensò
di affiancare a questo illustre personaggio tutti i trentini che erano
in possesso di una copia del libro scritto da Hofstadter stesso dal titolo
"Gödel,
Escher, Bach" e pubblicato nel 1984 che risultava esaurito in Italia
da parecchi anni.
Le persone individuate sarebbero rimaste in carica tre anni e non avrebbero avuto più la possibilità di essere rielette. Un altro meccanismo che il Gruppo di Hofstadter escogitò fu quello di chiedere alla popolazione, attraverso un referendum, come avrebbe desiderato ripartire il bilancio in modo tale che questo fosse un dato fisso e ineludibile a cui la nuova Assemblea doveva fare riferimento. L’Assemblea aveva il compito di esprimere al proprio interno (sempre tramite sorteggio) il Governo provinciale e di nominare i nuovi Ministri (che una volta erano chiamati Assessori). Si decise anche alla luce dei dibattiti e delle considerazioni che la popolazione aveva maturato ed espresso di cambiare i nomi di quelli che una volta erano gli Assessorati. Non più
Assessorato alla Sanità, ma Ministero della Salute e della Qualità
della Vita. Non più Assessorato ai Trasporti, ma Ministero della
Mobilità.
Quella mattina del primo inverno del nuovo secolo e del terzo millennio, sotto la coltre spessa della neve, i trentini cominciarono ad alzarsi dal letto pregustando, nel tepore delle proprie case, lo spettacolo che avrebbe avuto luogo in televisione nel pomeriggio: il sorteggio dei futuri componenti dell’Assemblea che avrebbe governato il Trentino nel prossimo triennio fra i quali ciascuno degli spettatori avrebbe potuto far parte. Trento, 7 marzo 1998 |