Metodologie di indagine e di studio
che verranno attuate durante le lezioni di
storia e filosofia
a.s. 2001/2002





Nell’approccio ai contenuti risulterà determinante la lezione mattutina. Fa testo la lezione. Si intende dire che tutto ciò che vien spiegato, indicato, suggerito fa parte integrante delle conoscenze che vanno acquisite. Ma descriviamo più in dettaglio le risorse per un buon approccio alle materie.

1 strumenti per la conoscenza delle discipline.

1.1 le lezioni del docente: ovvero gli appunti da parte dello studente.

Diverse problematiche verranno impostate ex novo a lezione. Quindi risulta essenziale seguire con attenzione la lezione stessa ed imparare a prendere adeguatamente gli appunti. Peraltro, sarà soprattutto a lezione che, mediante domande e risposte ai relativi dubbi, si potranno chiarire tutti i passaggi più complessi della materia. Con uno slogan potremmo dire: “Si capisce a lezione, si interiorizza a casa”. Fondamentali saranno le domande che gli studenti porranno a chiarimento di quanto studiato; esse saranno sollecitate e verrà dato ampio spazio, nei limiti del possibile, al dibattito e alle chiarificazioni che seguiranno. E’ importante la presenza attiva a lezione da parte dello studente, in quanto i programmi assumeranno sempre più un tono di carattere sintetico. Verranno individuati alcuni punti ritenuti essenziali e attorno a loro saranno sviluppati approfondimenti e analisi critiche. Sulla restante parte del programma si procederà con rapide descrizioni globali. Pertanto sarà essenziale che lo studente “percepisca” queste scelte programmatiche, per poi elaborare il proprio studio con profitto e senza disperdere energie. Non è sufficiente ovviamente la lettura del manuale, occorre invece capire e seguire il “percorso” proposto dall’insegnante.

1.2 Il manuale.
E’ uno strumento, nonostante quanto sopra affermato, essenziale, poiché permette una più piana, completa e meditata presentazione dell’argomento. Va usato non come un “testo sacro” da cui non si deve uscire o in cui si spera sia riassunto tutto il sapere, ma come “uno” strumento utile per la comprensione degli autori, da valutare e da comprendere

1.3 Le dispense.
Spesso verranno fornite brevi dispense, elaborate dall’insegnante; potranno essere di due tipologie.
Alcune saranno di pura sintesi dei contenuti; la loro funzione sarà quella di economizzare il lavoro di studio, laddove si debbano affrontare rapidamente ampie parti del programma. Andranno utilizzate come supporto per la memorizzazione insieme al manuale o in vece del manuale, troppo prolisso su alcuni punti.
Altre, invece, avranno la funzione di sollecitare un approfondimento e una rielaborazione critico-teoretica e si configureranno come una sorta di proposta teoretica del docente. Esse sono funzionali ad uno studio critico e profondo della materia; tendenzialmente metteranno in connessione più autori relativamente ad alcune problematiche. Le prime dovrebbero semplificare il lavoro; le seconde aprire nuove prospettive.

1.4 I testi classici.
In filosofia la lettura procederà in due prospettive. Da una parte saranno letti ampi passi o opere integrali; dall’altra invece si effettueranno brevi citazioni a supporto di quanto viene spiegato. Nel primo caso i classici sono uno studio a sé stante e permettono, analogamente alle dispense già descritte, un approfondimento critico della materia. Inoltre permettono un incontro diretto con il “genio” dell’autore studiato. Nel secondo caso apportano forza teoretica e chiarezza alla lezione; lo scopo qui è individuare espressioni suggestive, evocative, oppure cristalline nella loro chiarezza.
Per storia il discorso è pressoché analogo; le differenze dovute alla diversa conformazione della disciplina consistono metodologicamente in una più stretta attenzione al manuale o a testi di critica storica per la documentazione (dati, eventi, strutture economiche, culturali e politiche). Anche in storia si cercherà di mostrare come sia necessaria una riflessione sui fatti e non una mera riproposizione degli stessi. Di grande utilità, in questo senso, sarà l’utilizzo dell’impianto storiografico.

2 Strumenti di verifica del lavoro svolto.

2.1 Verifiche a lungo periodo

Le verifiche saranno sia orali che scritte. Queste ultime potranno configurarsi come test a risposta chiusa o come questionari a risposta aperta in cui lo studente dovrà strutturare un percorso con una certa autonomia di riflessione. In entrambi i casi si mirerà a dare una valutazione di ampio raggio sulle capacità dell’alunno (mnemoniche, critiche, espressive, logiche, intuitive, ecc.). La cadenza delle verifiche varierà a seconda dei tempi che oggettivamente saranno disponibili all’interno della concreta organizzazione del lavoro. Il voto verrà motivato ogni volta e sarà spiegato allo studente. Prosegue la novità nella formulazione delle valutazioni, introdotta già due anni fa.
Il voto sarà la risultante di tre valutazioni conferite ad ogni prova e secondo tre criteri validi per tutte le prove, ma secondo un differente peso. I criteri in oggetto saranno i seguenti:
CONOSCENZA DEI CONTENUTI: si intende la conoscenza delle notizie specifiche relative all’argomento. Si valuta la presenza, la completezza, l’unità organica di tali conoscenze.
ABILITÀ ESPRESSIVE: si intende soprattutto la capacità e l’abilità dello studente di sviluppare un discorso costruito su vocaboli esatti, efficaci e pertinenti. Inoltre si considera la scioltezza e la sicurezza nell’elaborare le proprie scelte espressive.
CAPACITÀ LOGICHE: si intende soprattutto la capacità e l’abilità dello studente di sviluppare rigorosi percorsi logici e consequenziali. Inoltre si valorizza la capacità intuitiva, la creatività nel problematizzare e nel rintracciare percorsi di risposta.
Questa divisione ha dimostrato di poter chiarire meglio le effettive competenze acquisite dallo studente e quindi permette una più adeguata auto-correzione dei propri errori di approccio alla materia.

I tre criteri avranno ad ogni verifica un determinato peso percentuale, a seconda della tipologia della verifica. Tale peso verrà indicato preventivamente agli studenti dall’insegnante.
Tale novità rende il voto più trasparente e rende lo studente consapevole di ciò che deve fare per ottenere una buona valutazione. In realtà già nei precedenti anni erano utilizzati, in via informale e senza un computo preciso, i sopraindicati criteri. Ora, venendo così incontro alle tipologie di giudizio suggerite dal ministero per l’Esame di Stato, si rende solo più preciso e trasparente tale criterio.
La seguente tabella dovrebbe chiarire quanto detto. Essa propone un esempio di voto secondo la nuova procedura (peso proposto per le interrogazioni).


criteri contenuti espressione abilità logica
peso criterio 40% 30% 30%
voto per criterio 6,5 6 7

voto finale 6,5

Lo studente, prima di ogni scritto, sarà informato sui criteri che verranno applicati per la correzione e saprà quali sono i criteri per le verifiche orali. In tal modo lo studente è consapevole di quanto deve “offrire” per raggiungere il voto da lui desiderato. Allo stesso modo, dopo la valutazione, conoscerà in quale ambito vi sono carenze specifiche. Non verrà comunque a meno la spiegazione dettagliata dell’andamento del compito o dell’interrogazione.

2.2 Verifiche a breve periodo

Oltre alla valutazione sopra descritta si intende seguire l’ulteriore novità introdotta l’anno scorso. Essa ha risposto con una certa efficacia all’esigenza di correggere la negativa abitudine da parte di molti studenti di accumulare lo studio solo in vista delle verifiche. Anche quest’anno vi saranno le verifiche frequenti con domande brevi o test rapidi.
Naturalmente essi dovranno essere assai brevi (per esigenze di organizzazione dei tempi) e quindi non potranno essere paragonati alle verifiche pacate e su ampia parte del programma, che abbiamo prima descritto.
Pertanto si procederà nel seguente modo. La media finale (su cui ci si basa, quale orientamento significativo, per conferire il voto di fine quadrimestre), sarà frutto per 1/3 della media di tutte le verifiche “brevi” (sicuramente assai numerose ma, singolarmente, poco rappresentative) e per 2/3 della media delle verifiche “a lungo periodo”, (quelle tradizionali).
In tal modo si intende incentivare uno studio più continuo e premiare quegli studenti che ottengono i loro risultati grazie ad un approccio pacato, meditato e coscienzioso alla materia.
Chi dovesse concedersi pause troppo ampie avrà un segnale concreto e inequivocabile, in termini di voto e di rendimento, che ciò non è opportuno.

In tale prospettiva la tradizionale scala di valutazione va reinterpreta in prospettiva di quanto progettato. Essa mantiene il suo valore, ma sarà ulteriormente chiarita dal maggior dettaglio dei voti conferiti.

2.3 SCALA DI VALUTAZIONE

si esprime qui il criterio di valutazione in chiave informale. Per la dizione formale si rimanda alla programmazione.

gravissima insufficienza (2-3): non conosce in alcun modo i contenuti proposti, traspare un disimpegno totale o quasi.
gravemente insufficiente (4): conoscenze lacunose, incapacità di determinare i tratti fondamentali del problema, scarse le abilità espressive e logiche dimostrate.
insufficiente (5): approccio al problema carente e non del tutto centrato, conoscenze disorganiche e superficiali, abilità logico-espressive non sufficientemente sviluppate. Si conoscono alcuni aspetti dei problemi senza tuttavia coglierne il senso specifico e profondo.
sufficiente (6): impegno costante con difficoltà superabili di ordine logico-espressivo oppure un impegno non del tutto adeguato con evidenti capacità logico-espressive rimaste tuttavia in gran parte allo stato potenziale.
discreto (7): impegno adeguato, espressione completa, anche se non del tutto rigorosa, della problematica, discrete abilità logico-espressive e di analisi o buone capacità non del tutto sviluppate.
buono (8): impegno adeguato ed approfondito, metodo di studio produttivo, analisi dettagliata del problema, capacità di sintesi originale e rigorosa.
ottimo/eccellente (9/10): impegno che deborda le argomentazioni affrontate, esposizione ricca ed organica, capacità di rielaborazione degli argomenti con originali vedute e chiarezza di principi. Sollecitazioni pertinenti e interessanti per il lavoro scolastico dell’intera classe.

3 Strumenti per il recupero

Una particolare importanza sarà data, come d’altra parte già negli ultimi anni, all’attività di recupero delle carenze che dovessero insorgere a causa delle difficoltà sia personali che oggettive.
Per questo fondamentale è il lavoro in classe (domande, spiegazioni, ecc.). Ciò perché il rapporto umano tra persone alla ricerca del sapere è la prima grande risorsa per un cammino di crescita culturale ed umana.
Tuttavia si vuol potenziare tale aspetto anche con precise e specifiche modalità.
I due punti di riferimento saranno lo sportello dello studente e l’ “aiuto on line”.

3.1 Lo sportello dello studente

Settimanalmente l’insegnante sarà a disposizione degli studenti che si saranno prenotati per una spiegazione personale o a gruppetti. E’ uno spazio lasciato alla responsabilità e al desiderio di imparare dello studente. Per questo ha funzione anche di responsabilizzazione. Lo studente sa che l’insegnante è a disposizione per un aiuto concreto e personale alle sue difficoltà di apprendimento.In caso, tuttavia, di difficoltà specifiche si potrà procedere mediante lettera alle famiglie e in accordo con il consiglio di classe a prescrivere momenti di recupero obbligatorio, sempre mediante la partecipazione (in questo caso prescrittivi) allo sportello. In questo caso si forniranno schede di lavoro per ottimizzare l’intervento.

3.2 L’ “aiuto on line”

Con cadenza quotidiana si potrà richiedere spiegazione, aiuto nella comprensione del testo, ecc. attraverso l’uso della posta elettronica. L’aiuto on line si colloca come uno spazio innovativo, dove utilizzare le nuove tecnologie per un aiuto diretto, rapido personale. Il valore aggiunto in questo caso, sta anche nella riscoperta della scrittura (si utilizza lo strumento delle email).

3.3 La homepage del docente.

Alla mia homepage personale (http://geocities.datacellar.net/epolverelli) si trovano numerosi strumenti di aiuto: dai questionari a test, sintesi, ecc.
Sarà potenziato anche lo strumento dei test on line, parallelo all’aiuto on line.

4 Intelligenza ed ironia

Tuttavia, gli strumenti sopra menzionati possono essere messi in discussione e subordinati a ben altro, come sembra suggerirci un celebre passo dello stesso Platone nella sua lettera VII. Rimandiamo al testo platonico per capirci realmente su quanto occorre per fare un bel percorso di studio (proficuo, interessante, ricco di sollecitazioni, affascinante, formativo, solido, ecc.) in filosofia e storia.


“Infatti insieme si apprendono queste cose, e la verità e la menzogna dell’intera sostanza, dopo gran tempo e con molta fatica, come ho detto in principio; allora a stento, mentre che ciascun elemento (nomi, definizioni, immagini visive e percezioni), in dispute benevole e in discussioni fatte senza ostilità, viene sfregato con gli altri, avviene che l’intuizione e l’intellezione di ciascuno brillino a chi compie tutti gli sforzi che può fare un uomo.”

Platone, Lettera VII


Questa ammonizione non può non avere profonda pertinenza con tutto il nostro lavoro.


Buon lavoro!



Riccione, lì lunedì, 17 settembre 2001

Prof. Emanuele Polverelli




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