Latino propedeutico - Sintassi latina Modulo C: Lezione 10

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Fatto il 10 aprile: FL4.131 versione 1 (Nepote), FL4.132 versione 2 (Sallustio), FL4.133 versione 4 (Cesare), FL4.133 versione 5 (Cicerone)>
Fatto il 15 aprile: FL4.167 versione 1 (Cicerone), FL4.174 versione 1 (Cesare), FL4.174-175 versione 2 (Sallustio).

Il periodo ipotetico ed il discorso indiretto: O, what a tangled web... (FL4.159-176)


Perché il periodo ipotetico non appaia una tela aggrovigliata, ma quello che dovrebbe essere - un arabesco sintattico e stilistico - sarà utile rivedere i concetti che governano questi costrutti. Ecco qualche suggerimento:

(1) (Ri)vedere attentamente FL4.163, specchietto evidenziato in blu, che definisce i concetti base "protasi" e "apodosi."
(2) (Ri)vedere con altrettanta attenzione FL4.164, specchietto evidenziato in blu: ricordare che i tipi "I, II, III" corrispondono rispettivamente al periodo ipotetico della realtà, della possibilità e dell'irrealtà. Il concetto chiave è che in italiano questi tre tipi spesso si possono distinguere solo in base al contesto, mentre in latino per ciascun tipo c'è un modo di espressione ben definito. Per vedere quale sia, leggere attentamente FL4.160, specchietto evidenziato in grigio.

(3) Da notare: in latino il tipo di proposizione principale determina il costrutto dell'apodosi, mentre la protasi va al congiuntivo. Per cui, se il verbo della proposizione principale richiede una costruzione con l'accusativo + infinito (esempio: dico te semper errare, si...= dico che sbagli sempre, se...), l'apodosi andrà all'infinito. Se invece richiede il congiuntivo, questa va al congiuntivo (esempio: non dubito quin semper erres, si...=non dubito che sbagli sempre, se...).

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