The Casino Pepe, a landmark building situated on the grounds of the monasterium vivariense of Cassiodorus, was reportedly donated by its owner Marchese Armando Lucifero to the Town of Staletti that undertook to restore the building with monies from the European Community. Some points need clarification, and the Soprintendenza responsible for the site, was addressed for that purpose. Read on.
Lake Peekskill, 20 aprile 1999
Arch. Giorgio Ceraudo, Soprintendenza ai Beni AA. AA. AA. SS., Piazza Valdesi 13, 88060 Cosenza.
Stimata Soprintendenza,
scrivo innanzitutto a conferma del colloquio telefonico con la signorina Irianni (collaboratrice dell'arch. De Paola), in data 24 marzo 1999, poi per alcune segnalazioni e chiarimenti relativi alla zona detta "Coscia di Staletti" (Comune di Staletti, provincia di Catanzaro).
Il motivo immediato della mia telefonata era il seguire le sorti del certificato ambientale, richiesto quasi cinque mesi fa da Emanuela Bocchino (S. Maria de Vetere) come preliminare al progettato restauro dell'ex-chiesetta di S. Maria Dei Genitrix - poiche tale e il titolo dell'edificio, quale risulta dal documento preservato nel fascicolo 1 del Fondo Basiliani dell'Archivio Segreto Vaticano.
La sig.na Irianni mi assicuro che la Soprintendenza di Cosenza non ha ricevuto nulla, e preciso che tutta la corrispondenza viene accuratamente registrata (quindi nulla va smarrito), e che si risponde a tutto, anche se e solo per dar atto di aver ricevuto una lettera. Bene, cosi ricevero una risposta anche a questa mia, e poiche bonum est diffusivum sui metteremo tutta la corrispondenza sull'Internet, in modo che chiunque si interessi a queste cose possa seguire gli sviluppi di questa vicenda, sito web: www.geocities.com/Athens/Aegean/9891/.
Poiche la richiesta non e pervenuta a Cosenza, chiesi io, dove mai puo essere? Qual e liter da seguire per rintracciarla? Risposta: "Npn abbiamo ancora il nulla osta del sindaco [di Staletti, Gregorio AVERSA]." Io: "Il sindaco di Staletti? Quello, a quanto dice la Gazzetta del Sud (quotidiano di Catanzaro), spesso indagato, mai condannato?" La sign.na Irianni: "Sa, talvolta non mandano subito le richieste, ma aspettano finche ne hanno 20, 30, e poi le mandano tutte insieme." [per i nostri ospiti sull'Internet, preciso che il comune di Staletti avra forse 300 abitanti nel centro storico, e che i monumenti con valore storico ed architettonico nel circondario cadono a pezzi, per cui se si attendono le 20 o 30 richieste, possiamo aspettare fino al giorno del Giudizio. E dire che se un privato, come la signora Bocchino, recentemente divenuta proprietaria di S. Maria Dei Genitrix, intende sobbarcarsi la fatica di restaurare un edificio gia sottoposto a vincolo e considerato monumento nazionale, dopo che i proprietari precedenti avevano distrutto alcuni affreschi all'interno della chiesa e ridotto la chiesa a ripostiglio per arnesi agricoli, qualsiasi sindaco con un po' di buon senso dovrebbe leccarsi tutte le dieci dita. Ma continuiamo]. Io: "Capisco. Ma mi spieghi: io pensavo che il certificato ambientale venisse rilasciato dal Ministero per i Beni Culturali ed Ambiental, quello con sede a Roma Piazza del Popolo 18, tanto per intenderci. Il nulla osta del sindaco e necessario a termini di legge, od e semplicemente un uso locale, cioe in Calabria le cose si fanno cosi?" Lei: "Una volta facevamo solo noi, ma adesso partecipano anche il sindaco, la regione." Io: "Si; ma vorrei sapere se c'e una normativa di legge che prevede la partecipazione del sindaco e della Regione, o se invece fate voi cosi a discrezione vostra." Lei: "Questo non glielo so dire."
Calabria del mio cuore, sono tante le cose che non sapete dirmi. Neppure avete saputo dirmi la normativa di una legge del 1994 che prevede convenzioni fra privati ed il Ministero dei Beni Culturali per la tutela di monument. Ripeto quindi la domanda per iscritto, e mando una copia della lettera al Ministero a Roma - forse mi sapranno dire loro -, (a) quali sono le pratiche necessarie a termini di legge per ottenere il rilascio di un certficato ambientale nel Comune di Staletti, provincia di Catanzaro, (b) qual e l'iter di tali pratiche (nulla osta del comune, regione, ecc). Grazie.
E veniamo alle segnalazioni ed ai chiarimenti, che mi saranno molto utili per la preparazione della mia comunicazione per il XIV Congresso Internazionale per l'Archeologia Cristiana il settembre prossimo a Vienna. Innanzitutto il Casino Pepe: nel febbraio scorso, quando mi recai sul posto, vidi un bel cartello con l'annuncio dei "lavori di restauro" appaltati ad Antonio MOSCA, iniziati il 24 settembre 1998, da terminarsi entro il 24 settembre 1999 - in caso di mancato compimento dei lavori, i fondi andranno restituiti alla Comunita Europea, che finanzia il tutto. Ma, mi dicono, Antonio Mosca e morto. I lavori vanno ad unm certo sig. POSCA (non MOSCA); il quale pero sul cantiere non si fa vedere, perche chi ci lavora in realta sono persone di Staletti. A dire il vero, da novembre in poi non ci ha lavorato nessuno; meno male, dico io, perche un arco interno e gia crollato (prima del restauro, stava su benissimo), si e scavato nel suolo all'interno dell'edificio e non ci si e preoccupati di fare un minimo saggio archeologico - quello e il terreno del monasterium vivariense di Cassiodoro, ed i frammenti antichi ancora abbondano nei prati circostanti, nonostante le periodiche ripuliture da parte di ignoti - e quel che e peggio, le mura esterne, caratteristiche per il rimpiego di numerosi frammenti tardiantichi, sono state tutte ricoperte da una specia di cemento grigio sporco. Quello copre tutto, non c'e che dire, specie cio che (conci d'arco, per esempio) testimonia che li c'era un fabbricato preesistente; insomma, gli addetti alle dipendenze del fu sig. Mosca sono restauratori, imbianchini, o una squadra di demolizione? Il casino Pepe appartiene ora, mi dicono, al Comune di Staletti, e l'assessore ai lavori pubblici in tale comune si chiama Aversa, come il sindaco. Parentela, coincidenza, o nepotismo? Grazie.
Ed ora una segnalazione, tutta da verificare: nella cantina dell'Hotel Hamilton, sulla statale 106 all'uscita del tunnel di Copanello, verso Reggio, ci sarebero ancora alcuni archi, su cui poggia l'hotel stesso. Inoltre, le fondamente dell'hotel furono a suo tempo poste su strutture (grossi blocchi) di granito, che vennero alla luce mentre si scavava appunto per porre le fondamenta. Tentativi di distruggere tali blocchi con la dinamite fallirono, ce n'erano troppi e troppo grossi, e formavano un tracciato regolare; per cui il fu ing. Gatti decise di lasciarli stare, e costruirci sopra l'hotel, il che avvenne. Gli archi, ancora visibili nella cantina dell'hotel, erano parte della struttura antica.
Ora, e questa e una conclusione cui sono giunta con elementi filologici e che ho sottoposta al vaglio di specialisti in materia, il castellum che dava nome al monastero di Cassiodoro non e un castello come, poniamo, Castel dell'Ovo, ma il punto terminale di un acquedotto romano, cioe un serbatoio d'acqua. Tornando ora all'hotel Hamilton, quella sarebbe la posizione ideale per un castellum, necessario per alimentare d'acqua dolce i vivai del monastero di Cassiodoro o qualunque altro vivaio marino, dice Columella. Quindi, gli archi ed i blocchi di granito potrebbero risultare interessanti, nel caso che l'hotel poggi veramente su parte del castellum che diede poi il nome al monastero; per cui mando copia di questa lettera all'ing. Libero Gatti, proprietario del posto, chiedendogli di consentirmi una visita, e confidando nella sua sensibilita (Libero Gatti e gia benemerito per aver creato un museo naturalistico nel parco annesso all'hotel).
Un'altra richiesta: mi dicono che in localita "Villaggio Guglielmo", sulla spiaggia di Copanello Lido, fu trovata (e distrutta) negli anni 80 una vasca. Cio avvenne quando si scavavano le fondamenta per il villaggio. Ora, durante altri scavi "fortuiti", cioe per aggiustare fognature, sono venute alla luce sette vasche comunicanti. Vero o falso? Dico io: vasche o no, quella era la zona dei vivai di Cassiodoro, e chiunque passi per il villaggio Guglielmo puo vedere che le case affondano e vi sono crepe alla base; cosa da aspettarsi, se furono costruite dentro antiche peschiere, almeno due metri sotto il livello del mare, dice ancora Columella. Vi puo essere conferma da parte di questa Soprintendenza?
U;timo chiarimento: in relazione alla lettera Prot. No. 3092/M, da voi spedita al Ministero per i Beni e le Attivita Culturali, Via San Michele 22, Roma,in data 25 novembre 1998, in cui si comunicava la proposta di vincolo ex lege 1497/39 per "la quasi totalita del comune di Staletti", la proposta e mai arrivata in porto?
Ringrazio ed invio distinti saluti
Luciana Cuppo Csaki, 24 Pecoho Road, Lake Peekskill, New York 10537
cc: Emanuela Bocchino, Comunita Europe (Bruxelles), Comunita Europea (Roma), Libero Gatti, Gazzetta del Sud (Catanzaro), Ministero per i Beni Culturali (Roma, Via San Michele 22), Ministero per i Beni Culturali (Roma, Piazza del Popolo 18), Teleionio.
e-mail us at: vivario@geocities.com
Updated: August 5, 1999
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