Intervista a:

Massimo Giletti

di Silvia Tocci

Curiosando per i corridoi degli storici studi Rai in via Teulada abbiamo incontrato un volto molto noto nel panorama dei vip televisivi, Massimo Giletti, che correva affannosamente dal suo camerino alla sala trucco per poi poter iniziare la diretta del Lotto alle otto.
Gentilissimo, pur con la fretta degna di ogni star, ha deciso di dedicare a Zeus un po' del suo tempo. Viso semplice, sempre sorridente, un po' divo ma anche classico vicino di pianerottolo, accattivante al punto giusto per conquistare e tenere davanti alla tv milioni di persone...e di signore!
Un gentiluomo nato, ma anche cresciuto, grazie alle esperienze che lo hanno portato oggi ad essere un idolo per tutte le signore, e non solo. E quando poi è scoppiata la mania per la dea bendata, il Giletti nazionale è diventato una specie di icona portafortuna, un mezzo per raggiungere il sogno più ambìto dagli italiani negli ultimi anni. Con Il Lotto alle Otto però Massimo è riuscito a consacrarsi non soltanto come "portafortuna", ma ha stabilito un rapporto diretto con i suoi spettatori che, inevitabilmente, lo amano.
Ammirato anche per le sue doti "politiche", Massimo riesce facilmente ad aumentare e mantenere alto il pathos durante la difficile diretta televisiva di mezzogiorno su Raidue, I fatti vostri, cavallo di battaglia anche di altri conduttori che lo hanno preceduto, e che ha dato la possibilità a Giletti di mostrare la sua sensibilità, la sua verve e la capacità di condurre di programmi al più alto livello.

Sicuramente è stata dura arrivare fino a questi risultati professionali, come hai fatto?
Con anni e anni di gavetta, nelle radio e nelle tivvù come giornalista e conduttore, dove alcuni grandi personaggi dello spettacolo mi hanno insegnato il mestiere e mi hanno anche sostenuto moralmente, incoraggiato anche quando sembrava che le cose non andassero secondo i miei piani. Anni di esperienze importanti che mi hanno portato ad avere un atteggiamento di sfida positiva verso la vita, verso le persone, e a capire con l'intuito quali erano e sono i passi giusti da fare per conti-nuare ad essere amato e rispettato.

Oggi ti senti "arrivato"?
Mi sento fortunato, ma ho faticato molto, e fatico tuttora. Il mio lavoro necessita di un impegno psicologico, oltre che professionale che porta ad espormi completamente al giudizio del pubblico. Infatti, quando sono alle prese con le storie della gente, delle persone ad esempio che si rivolgono a I Fatti vostri, devo in un certo senso sdoppiarmi: devo fare il giornalista, cioè presentare ed esporre nel modo più oggettivo le storie e i personaggi che le raccontano, e poi fare il conduttore, quindi cerco anche di essere un po' psicologo...
Insomma per il lavoro viene fuori tutta la mia anima, che poi è quello che gli spettatori amano, o non amano, di me.

È stato difficile subentrare ad un grande conduttore come Giancarlo Magalli ne I Fatti Vostri?
È stata una scommessa, proprio per il valore dell'eredità lasciata da Magalli, oltre che per la difficoltà di eguagliare un pilastro televisivo del suo calibro, ma proprio per questo la soddisfazione, quando abbiamo visto il successo raggiunto, è stata doppia, tripla: stupendo! Speriamo di continuare così!.

Progetti per il futuro?
Per ora non voglio dire niente: sai conduco un programma che mi porta ad essere più scaramantico del solito!

Un'ultima domanda: conoscevi Zeus?
Sono settimane che lo vedo qui nelle sale di attesa e nei camerini... allora sei stata tu a tappezzare la Rai con il vostro giornale?
Scherzi a parte, in effetti sono contento di osservare attraverso Zeus, che anche gli abitanti di quelle zone di Roma di cui vi occupate, si interessano della loro realtà locale e abbiano una così forte coscienza di cittadini, che il vostro giornale a mio parere concorre attivamente ad aumentare, il che è fondamentale per migliorare tutti insieme la qualità della vita nella città in cui viviamo.

Un saluto veloce e via verso il piano superiore dove la diretta non può attendere...

Le interviste
Somm. Giu. '99 - N° 31

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