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Il Centro di Iniziativa ha proposto un dibattito e una verifica alle realtà sociali del territorio sulla base di un "Manifesto per l'autonomia amministrativa del territorio della XIII Circoscrizione", per vedere in quale misura fosse condivisa questa prospettiva e se si dovesse quindi formalizzarla con l'organizzazione di uno o più Comitati.
Il "manifesto" è stato accettato con l'impegno dichiarato dai partecipanti che rappresentano varie forze politiche (DS, Popolari, F.I, Democratici, A. N.,Repubblicani, Fiamma Tricolore) e diverse organizzazioni territoriali (CdQ Roma XIII, GEA, Consorzio Casalpalocco, Coordina-mento CdQ) oltre alla presenza di cittadini, professionisti, imprenditori, commercianti, impegnati sul territorio.
I partecipanti hanno deciso di aggiornare la riunione ai prossimi giorni per varare le opportune iniziative organizzative.
Il Centro di Iniziativa ha proposto quel dibattito sulla base del crescente fermento politico e popolare che ha riportato al centro dell'attenzione un problema fondamentale che sembrava dimenticato ed ormai fatalmente abbandonato: l'inadeguatezza della forma di governo di questo territorio.
Le Circoscrizioni sono istituzioni finite, "superate" da anni.
Il loro "atto di morte" è coinciso con la stessa Legge 142 che le ha messe fuori gioco, di fatto, indicando forme alternative di governo del territorio per le grandi aree urbanizzate.
La mancata applicazione della Legge 142 ha congelato la situazione che è particolarmente irrazionale proprio per il Comune di Roma: caso unico e singolare in Europa, di un Ente Locale abnorme per estensione territoriale e per quantità di popolazione, governato però con gli stessi meccanismi istituzionali assegnati ad un Comune con 15.000 abitanti.
Infatti, quello che a Roma viene indicato come "decentramento amministrativo", in realtà è un espediente dettato dalla necessità, ma privo di un qualsiasi effetto pratico: i poteri che il Sistema Istituzionale assegna al Consiglio Comunale non sono alienabili.
In assenza di modifiche radicali all'ordinamento vigente, le Circoscrizioni non potranno mai fare più di tanto, anche perché le eventuali "deleghe comunali" hanno margini molto ristretti e possono essere modificate e/o revocate unilateralmente in un qualsiasi momento.
Una riprova evidente è data dalla forte crescita demografica registrata in XIII contemporaneamente alla progettazione di ulteriori complessi residenziali destinati ad accentuare ulteriormente questo fenomeno.
Il ruolo di "dormitorio della città" è stato assegnato alla XIII senza mediazioni né confronti con i suoi abitanti.
Per affermare una qualsiasi ipotesi di risanamento e di sviluppo sostenibile in XIII, si deve necessariamente ribaltare questa visione centralistica (già abbandonata da tutte le grandi capitali europee) per passare ad una gestione dell'Area Urbanizzata di Roma che sia il frutto della mediazione tra le diverse esigenze ed aspettative dei territori che la compongono.
Per far questo, oggi esiste un solo strumento istituzionale possibile: la creazione del Comune della XII!
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