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Giovedì 3 giugno l'opposizione ha impegnato il Consiglio circoscrizionale in un tour de force di ben 16 ore.
Tanto lavoro è stato causato dai 201 emendamenti presentati dal gruppo di Forza Italia nei confronti della risoluzione che colloca la manifestazione Approdo alla lettura al pontile di Ostia.
Questa di Approdo alla lettura è una vicenda che ci trasciniamo dietro da più di un anno.
La scorsa estate il collega Davide Bordoni (commissione Commercio) si oppose aspramente alla struttura commerciale posta nel punto cruciale di Ostia; quest'inverno la sottoscritta, attraverso interrogazioni e ordini del giorno, si è battuta contro la scelta della Presidenza di collocare la stessa manifestazione in Piazza S. Leonardo ad Acilia.
Molti lettori di Zeus si chiederanno perché l'opposizione abbia espresso parere contrario ad una manifestazione che pare nascere sotto l'aura "santificante" della cultura.
A ben vedere Approdo alla lettura è una manifestazione che unisce momenti culturali ad uno "spazio" (150 mq) di vendita di libri.
Lungi da noi negare la valenza e l'utilità di entrare in contatto con il libro per larghe fasce della popolazione; qualche perplessità, però, ci sorge quando un'operazione dal valore di centinaia di milioni viene promossa dalla Circoscrizione senza prima passare attraverso un bando pubblico, visto che vengono concesse aree solitamente non disponibili e dal cospicuo valore commerciale.
Qualche dubbio ci sovviene alla mente quando, per realizzare Approdo alla lettura al pontile di Ostia, la maggioranza deroga alla delibera 37/97 (approvata e voluta da molti membri dei Ds, Ppi e di Rifondazione di questa stessa consigliatura) che fissava vincoli paesistici e di sicurezza sul Pontile, a cui derogare solo in casi eccezionali e sempre no profit.
Rimaniamo sconcertati nel vedersi ripetere, nelle stesse forme e procedure, la vicenda di Acilia, dove a Natale il tendone dei libri ha privato la zona dell'unico parcheggio disponibile, intasandone la già precaria viabilità.
Anche in quel caso le nostre richieste di trovare una collocazione che arrecasse un impatto meno cruento alla viabilità e alle strutture esistenti sono state ignorate.
Il 3 giugno abbiamo proposto ben 201 siti alternativi (alcuni di alto valore commerciale) e sono stati anch'essi ignorati.
Non ci rimane che pensare che si governa con due pesi e due misure, che criteri metafisici decretino il battesimo di una manifestazione come culturale o no, con o senza scopi di lucro.
Che un'area sia sottoposta a vincoli a seconda dell'opportunità, come se certi principi non siano oggettivi.
Non ci rimane che pensare che la Trasparenza sia un'illusione, i bandi di gara uno spreco di tempo.
Non ci resta che fare Opposizione.
Beatrice Lorenzin - consigliere F.I. in XIII
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