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Erano tante le persone che gli volevano bene e che non lo hanno dimenticato: compagni di scuola, ragazzi che con lui avevavo condiviso gioie e dolori che il calcio sa regalare agli appassionati, amici che lo avevano conosciuto all’Axa, dove risiedeva, o a Casalpalocco, dove andava a scuola e giocava a calcio nella categoria Giovanissimi della locale Polisportiva.
Ed erano tanti a ricordarlo anche alla Nuova Polisportiva Axa, durante la partita di calcio in suo onore, svoltasi il 20 maggio tra gli ex compagni della Pol. Palocco e suoi ex compagni di squadra e arbitrata da Franco Di Pietro e “mister” Stefano Salvemme.
Di solito queste partite sono disputate per celebrare il ritiro di celebri campioni del nostro sport nazionale, fra televisioni, interviste e comparsate di personaggi dello spettacolo.
Gli amici di Stefano Ricciotti, nel giorno in cui avrebbe compiuto 16 anni, hanno preferito invece ricordarlo con un composto silenzio, tanta solidarietà ed affetto verso i genitori Roberto e Simonetta e il fratello Valerio e con un grande striscione che campeggiava sulle tribune gremite da gente che gli aveva voluto bene.
Dal tragico giorno dell’agosto scorso in cui un tragico incidente in montagna lo ha tolto ai suoi parenti, ai suoi amici e anche al nostro giornale, ho scoperto, giorno dopo giorno, come l’impressione che avevo avuto, fin dalla prima volta in cui lo conobbi, fosse condivisa da tantissimi altri ragazzi e ragazze: chi sa sorridere e offrire amicizia troverà sempre, di fronte a lui, qualcuno pronto a fare altrettanto.
E non sarà mai solo.
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