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Oggi, infatti, sarebbe assurdo pensare di far rivivere situazioni come quelle descritte da Giovanni Guareschi nella serie di Peppone e Don Camillo: le ideologie contrapposte, soprattutto su base locale, sono cadute e la gente premia il comportamento corretto e leale della singola persona.
La gente comune, infatti, si aspetta dagli amministratori locali scelte anche elettoralmente impopolari per l'immediato, ma per le quali, a fronte di un beneficio per un territorio molto vasto, il ritorno dovrà comunque arrivare.
È il caso eclatante della strada lungo l'argine del Canale Palocco, opera vista già nel '93 dall'arch. Violo come urgente e per la quale, nonostante la deliberazione del Consiglio Circoscrizionale del 25/2/99 ancora non è previsto alcunché. Eppure quest'opera è urgente per la tutela della salute pubblica sia di chi vive che di chi transita (in pratica gli abitanti di tutto l'entroterra ) su Via di Macchia Saponara, strada che ha visto stravolgere dall'abbandono degli amministratori la sua funzione di strada interna di quartiere, attraversante i centri abitati e costeggiante i centri residenziali.
Questa strada rappresenta ormai l'incubo per chi deve spostarsi all'interno dei quartieri che collega (dall'Infernetto a Dragona, passando per Casalpalocco, Axa, Madonnetta e Acilia Sud) essendo ancora purtroppo l'unica via di collegamento trasversale tra la Colombo e l'Ostiense. Immaginate cosa succederebbe nell'intero entroterra se una voragine dovesse interromperne l'uso per qualche settimana!
È pur vero che voci istituzionali si sono più volte levate per richiedere la costruzione urgente di "via Canale Palocco" come pure quella della stazione di Acilia Sud, che servendo i quartieri Infernetto, Casalpalocco, Axa, Madonnetta e Acilia invoglierebbe l'uso del trasporto pubblico.
È il caso del consigliere circoscrizionale Carlo Barretta, che sempre su queste pagine, sottolineava l'urgenza di richiedere fondi immediati per la realizzazione della strada, di Beatrice Lorenzin, di Fabrizio Testa, di Pier Paolo Zaccai, solo per citarne alcuni.
Ma, come spesso accade, le voci sensate non trovano ascolto dove dovrebbero averne!
L'unica personalità pubblica che si è occupata finora, nell'ambito delle sue prerogative, del problema dell'inquinamento a cui è abbandonata Via di Macchia Saponara è stato il difensore civico della Provincia di Roma, avv. Alessandro Licheri: non ci ha chiesto né chi eravamo, né quanti, né quali fossero le nostre preferenze politiche. Ha capito con molta sensibilità e competenza la gravità del problema per la salute pubblica e, in tempi molto rapidi, ha ottenuto dal Presidio Multizonale Prevenzione che venissero due monitoraggi dell'inquinamento, ognuno di 24 ore, ed attualmente sta sollecitando continuamente la trasmissione del relativo verbale, necessario perché poi possa richiedere a chi avrebbe l'obbligo di tutelare la salute pubblica, ma che poi non lo fa, di prendere provvedimenti mirati.
Allo stato attuale i pochissimi provvedimenti approvati nelle delibere consiliari sono rimasti sulla carta, come l'installazione del semaforo di Via di Macchia Saponara (angolo Via Euripide), approvato una prima volta nel dicembre '96 e riapprovato nell'aprile '99 o come quanto approvato nella risoluzione del C.C. del 25/5/99 circa il percorso al di fuori dei quartieri interessati dei mezzi ATAC e COTRAL fuori servizio, da e per il deposito di Dragona e sulla regolamentazione del transito indiscriminato dei mezzi pesanti.
Non possiamo per ora fare altro che aspettare che finalmente qualcuno esca dal letargo.
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