Autonomia? Sì, ma...
di Carlo Barretta

Proprio in questi ultimi giorni la Regione Lazio ha approvato la legge che consente lo svolgimento del refernedum consultivo per l'istituzione del Comune autonomo di Roma Marittima.
Tutto il territorio della XIII circoscrizione, entro il mese di ottobre, sarà chiamato ad esprimere la propria volontà in merito. È questa una grossa opportunità per tutti noi, che da anni rivendichiamo la necessità di un governo più puntuale e diretto della cosa pubblica.
Già 10 anni fa, un referendum similare fu bocciato dagli elettori ed in particolar modo dai residenti dell'entroterra. A distanza di tempo la situazione si ripropone ed ancora una volta sarà l'entroterra a determinare il risultato.
La volontà autonomistica di Ostia appare ormai da tempo acclarata, la stessa cosa non si può dire per i nuovi insediamenti, i quali sentono ancora forte il legame con Roma.
La mancanza di radicamento col territorio, la frammentazione del tessuto sociale, la rarefazione dei servizi e la difficoltà nei collegamenti, uniti ad una frequentazione quotidiana della Capitale per motivi di lavoro o di studio, rendono pregnante tale legame.
Sarà necessario, pertanto, spiegare bene quali potranno essere i vantaggi di una siffatta operazione, fornendo, quando è possibile, dati inoppugnabili e non nascondendo le reali difficlotà, che pure ci saranno, soprattutto nei primi anni.
La creazione della seconda città del Lazio non è impresa di poco conto e poco ha da vedere, secondo il mio modesto parere, con l'istituzione del Comune di Fiumicino.
I termini di paragone sono ben pochi, in merito sia al numero degli abitanti, che al territorio da amministrare.
Non dimentichiamoci che il futuro Comune avrà un’estensione pari a quello di una città come Milano.
Parliamo pertanto di ordini di grandezza non confrontabili tra loro.
Certamente, in termini di risorse, il nuovo Comune potrà contare, rispetto al presente, su quantità molto più considerevoli.
Sicuramente l'amministrazione diretta dei problemi consentirà risposte più rapide ed incisive.
Probabilmente i servizi, dopo un iniziale assestamento, saranno più funzionali e soddisfacenti per i cittadini.
Ma non c'è dubbio che, per fare ciò, bisogna mettere da parte gli egoismi e la difesa ad oltranza dei propri orticelli, tenere a bada gli appetiti, non tanto nascosti, dei potentati economici, presentare una classe politica svincolata da interessi di categoria.
Una simile scelta dovrà essere fatta con estrema cura dai Partiti e successivamente dagli elettori, se si vuole partire con il piede giusto per un'impresa irta di pericoli, trabocchetti, paludi ed animali feroci e voracissimi.
Questo va detto per amor di verità e per evitare i facili, quanto pericolosi entusiasmi, che da molte parti sento via via lievitare.
Conoscere i pericoli serve ad evitarli o quantomeno a non farsi trovare impreparati.

Carlo Barretta - consigliere D.S. in XIII

Maggioranza e opposizione
Il decentramento
Somm. Lug. '99 - N° 32

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