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tranquillo, senza i rumori della città, ma restiamo vicini alla città.
Ed ecco che siamo qui a Palocco, precisamente vicino al Canale della Lingua.
A quattro passi c'è il mare, Ostia è bellissima e l'ho trovata completamente rinnovata rispetto a dieci anni fa, ora ci sono le luci per strada, il mare è pulito, e c'è molta gente che ci vive davvero, non solo come pendolari. Mi dicevate che ora una parte dei cittadini di questa circoscrizione vorrebbe staccarsi dal Comune di Roma: in effetti forse chi vive qui da tanti anni, e non solo da uno, come me, sa che i problemi sono risolvibili solo in quel modo.
Ho notato, per esempio, che molte strade sono distrutte, e non so come mai, visto che il quartiere nel resto è ben curato. Comunque forse sì, gestire una zona più piccola è sicuramente più facile che amministrare l'intero comune di Roma. Auguri!
I vostri progetti futuri?
Io e Stefania Corona, mia moglie da tre anni, abbiamo scritto insieme sceneggiature e produzioni per cinema, teatro e tv. Intanto abbiamo girato due spot diversi per i magazzini Mas di Roma, che vanno in onda su alcune reti private, in cui io sono io, cioè Pierino, e lei mi aiuta a scegliere tra i tantissimi vestiti. Ci siamo conosciuti per caso alla stessa manifestazione al Palaeur degli Articolo 31, e ci siamo subito innamorati. E non solo: lei è una bravissima cantautrice e insieme abbiamo scritto un rap, che è anche colonna sonora degli spot di Mas.
Davvero, come fa il motivetto?
Cosa? Ve lo devo cantare? OK, però insieme a Stefania…vai! (potete immaginare lo stupore nostro e dei passanti! n.d.r.): "Aiutaci Pierino, ritorna un po' bambino, perché insieme a noi, non ci son altri eroi…"! (scatta ovviamente applauso n.d.r.) Piaciuto?
Certamente, è molto simpatico! Anche i tuoi ricordi di Ostia sono ricordi simpatici?
Beh, a Ostia ho girato Roma di Federico Fellini: c’era una scena in cui io facevo il balilla, e quindi dovevo vestirmi da fascista.
Al momento delle riprese ci accorgemmo che la mia divisa non era perfetta, mi mancavano gli stivali. Così andai in un negozio vicino la Rotonda: come esco dalla macchina, tutto vestito di nero, la gente mi comincia a urlare "A zozzo, vattene, fascista!", allora sono corso dentro e siamo scappati, quando tornammo da Fellini e gli raccontammo la storia mi disse: "C'hanno ragione, mi metti paura pure a me!"
Qual è, fra i 54 film che hai girato, quello che ricordi con più affetto?
Sai, per un attore ogni film è bellissimo, ma forse quelli che mi sono rimasti più nel cuore sono Pierino contro tutti, poi Paulo Roberto Cotechinho, Il medico della Saub, e anche Gigi il bullo, e Gianburrasca.
Rifare un film come Pierino? Uno l'ho fatto, solo che Pierino è un po' diverso, si chiama Pierino Stecchino, come quello di Benigni, ma più comico; purtroppo non è stato distribuito per colpa della produzione.
Però voglio approfittare di Zeus per lanciare un'idea: visto che io e Paolo Villaggio siamo gli unici attori italiani ad aver creato un vero e proprio genere identificato e studiato ormai anche dalla critica americana sulla commedia degli anni settanta, voglio proporgli di fare un film tipo "Pierino contro Fantozzi", in cui io sono ormai uno studente universitario e lui è un professore, disperato perché Pierino è ancora in circolazione, e perché continuo a fare gli scherzi come alle elementari (e scoppia a ridere! n.d.r.).
Parli sempre di Pierino. Ma com'era Alvaro Vitali-Pierino da piccolo?
Ero come nei film che recito: una volta, quando stavo in un collegio, (stavo in un collegio perché mia madre non mi sopportava a casa!), riuscii a dare fuoco all'istituto, e sono stato l'unico a riuscirci!!! (scherzava, n.d.r.)."
Un grazie grandissimo, per la disponibilità, ma soprattutto per la contagiosa simpatia di un mito che continua a stupire e divertire.
E benvenuto a Casalpalocco!!!
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