La "nostra Africa" - parte II
di Cristina Rosati e Giovanna Gandolfi

Ciao a tutti! Siamo ancora Giovanna e Cristina. Nel numero di settembre avevamo iniziato a parlarvi della "nostra Africa", quella che ci è rimasta nel cuore dopo il nostro breve periodo di permamenza a Luanshya, presso la missione francescana Da Gama Home, retta da sister Josephine Mulenga.
Oggi vogliamo portarvi con noi, per trascorrere insieme una giornata "zambiana".
Forza e coraggio... salite velocemente sulla jeep: si parte! (P.S.: tenetevi forte, qui le strade non sono eccessivamente comode!!)
Stiamo attraversando il centro di Luanshya e vediamo l'unico grande supermercato attorniato da piccoli negozi e qualche locanda, uomini che si aggirano indolenti, donne avvolte in lunghe gonne multicolori, i chitenghe, che portano sulle spalle bimbi paffuti dagli occhi nerissimi... sembra una città d'altri tempi...
Ma ecco in lontananza le bancarelle del mercato: sui banchi di legno traballanti sono disposte in bella mostra una decina di arance, una sull'altra a mò di piramide, qualche mela, 4 mazzi di verdura, 5 o 6 cavoli. E, naturalmente, le patate dolci, che qui abbondano!
Evitando le buche e i massi che intralciano la strada, pian piano ci avviciniamo ad un gruppo di capanne fatiscenti, col tetto di paglia, disperse in una piana disseminata di cespugli ed alberi dalle forme più svariate.
Stiamo per arrivare in prossimità del compound (baraccopoli); sister Josephine, alla guida della jeep, suona il clackson: beep beep!..... guardate chi esce correndo dalle baracche urlando all'unisono: sweety, sweety!!
Tirate fuori le caramelle da distribuire a tutti questi bambini che ci inseguono! Dopo aver parcheggiato la jeep vicino al centro nutrizionale, scarichiamo gli scatoloni contenenti materiale da cancelleria destinato alle scuole.
Guardate come sono belli, tutti seduti ordinatamente nei banchi, 150 bambini che cantano e recitano poesie per darci il benvenuto! Come si fa a dimenticare la tenerezza di quegli sguardi birichini, ma al tempo stesso dolcissimi?
Ora tutti al lavoro! Andiamo a distribuire il pranzo (l'unico pasto giornaliero) ai bambini orfani e denutriti del centro nutrizionale. Le donne del compound hanno già preparato un pentolone di shima, polenta di farina bianca usata al posto del pane e della pastasciutta, con della carne (poca!)
Il nostro compito sarà quello di preparare i piattini che 300 bambini ci porgono con sguardi curiosi e affamati.
Dopo tanto lavoro, avrete sicuramente tanta fame anche voi! Allora ritorniamo in fretta a Da Gama, dove le "sisters" hanno preparato un bel piatto di shima anche per noi.... giù quelle forchette!!
Qui si mangia solo con le mani! (P.S.: dopo averle lavate bene!)
Non sarete già stanchi.... siamo appena a metà giornata! Si riparte, con la nostra jeep, alla ricerca di nuovi casi di malnutrizione da poter fotografare e segnalare alle organizzazioni che si occupano delle adozioni a distanza: in questi posti manca proprio l'essenziale per la sopravvivenza....
È ora di ritornare a Da Gama, dove i bambini della scuola ci attendono, impazienti di trascorrere qualche ora insieme...tra partite di calcio e pallavolo, chicchierate e canti al ritmo di chitarra, siamo giunti alla sera.
Ora siete liberi di fare ciò che volete... riguardo a noi, l'unica cosa che desideriamo ardentemente è un bel "tuffo" nel letto! (speriamo non ci siano zanzare in agguato!)
Domani ci aspetta la distribuzione dei vestiti agli anziani del compound, la raccolta della legna nella foresta, da utilizzare per cucinare al centro nutrizionale, la visita alle altre missioni francescane della zona, e, naturalmente, una bella "cantata" con i bambini di Da Gama, che vanno pazzi per La Bamba!!
Una buona notte da... Cristina e Giovanna!

Notizie dall'AXA
Somm. Nov. '99 - N° 35
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