|
Il cinema "Degli Azzurri", a Firenze, era in via Petrella, proprio di fianco a casa mia.
Vi si proiettavano i film in terza visione.
Negli anni cinquanta, era impossibile frequentare le sale del centro. I biglietti costavano molto e bisognava contentarsi dei cinema di periferia. Era lì che la sera mi sedevo, in compagnia di mamma o di qualche amica.
Il film lo sceglievo la mattina, quando passavo per recarmi al lavoro. Il manifesto con il titolo e la scritta "Oggi" era già in mostra ed ero felice quando gli attori erano quelli che più mi piacevano.
La cassiera, era una ragazza bionda con i capelli ricci, piuttosto prosperosa e Carlo, un amico di casa, che incontravo molto spesso nello stesso cinema, lo trovavo adorante davanti alla cassa a corteggiare la bella. Poco gli importava del film.
Mi salutava e più tardi lo rivedevo nella sala solo ed annoiato in attesa della fine del film.
Carlo morì a trentasei anni e il suo sogno con la bionda cassiera volò via insieme a lui.
Il cinema "Degli Azzurri" non c'è più.
Al suo posto, c'è un'agenzia di viaggi.
È lì che faccio il biglietto per tornare a Roma.
Entrando, ho chiuso gli occhi per un attimo, ho risentito l'odore acre delle sigarette, la voce del caramellaio che passava durante l'intervallo e ho rivisto loro, gli attori, belli e irraggiungibili.
"Signora, il biglietto".
Ho sussultato. Ero entrata nel cinema senza pagare.
Già, è vero, il biglietto.
Un cartoncino rigido con su scritto Firenze - Roma, ore quattordici e cinquanta.
|
|