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Anche per il mese dicembre non mancavano frecce ben mirate per comporre il mio intervento su Zeus.
Mi sono chiesto allora quale poteva essere il tono degli argomenti e il contenuto.
Ho la fortuna di trovarmi al passaggio o del secolo e del millennio, come voi dei resto.
Ho pensato allora a quello che potrebbe essere il gioco di Capodanno: cosa mettere in valigia, di questo secolo, per il secolo prossimo.
È chiaro che ne deriva cosa non portarci dietro. Beh, l'elenco è lungo e la valigia è solo la mia. Comunque può servire da spunto per preparare la vostra.
Per comodità non badiamo alla grandezza del bagaglio.
Il film: Il cacciatore; il libro: Un uomo, di O. Fallaci; la canzone: Imagine dei Beatles, One degli U2, L'anno che verrà di Lucio Dalla.
La musica classica: Mahler, per il melodramma: Puccini.
Ci siamo addentrati nel gioco e mi accorgo che la tendenza è di non limitarmi solo a questo secolo.
Possiamo mai lasciare in questo millennio Beethoven, Mozart e Dvorák?
E le città? Consentitemi di portarmi dietro S.Gimignano, Todi, Gubbio, Montalcino.
Sì, avete capito bene: le grandi città, le metropoli le lascerei perché dovremmo portarci dietro anche le loro periferie con i loro amministratori politici, palazzinari e abusivi.
Non mi porterei dietro la classe politica degli ultimi anni e la loro politica virtuale. Non mi porterei dietro l'arte degli ultimi anni. In valigia non può mischiarsi con quello che ho già messo, perché mi ero dimenticato di dirvi che gli Impressionisti già li avevo sistemati.
Ma sì, lasciamo pure le centrali nucleari e riqualifichiamo il "caminetto", le belle camminate, la bicicletta.
Basta con le sigarette e riprendiamoci il gusto del tabacco per il naso, anche per le signore, certo.
Cosa possiamo chiedere al Padreterno per il prossimo millennio? Di approfittare del Giubileo per farci un bel regalo.
In questo secolo guerre, epidemie malattie, alluvioni, terremoti, lavori per il Giubileo e quant'altro, grazie a Dio, non ci sono mancati.
Perché le macchine beneficiano di due "tagliandi" e noi no? Non dico due ma uno solo, a quaranta o cinquanta anni.
Un bel tagliando che ci liberi per un po' di tempo da dentisti e specialisti di varia natura, analisti e strizza cervelli; nessun panico se una bella fanciulla ti strizza l'occhio (o un bel fanciullo per le signore), la vista perfetta per mettere a fuoco le belle cose che ci stanno intorno, e qui mi fermo.
Non è possibile? Allora basterebbe un po' di attenzione, solo un poco, un po' di pace per chi vive nei containers, un po' meno disoccupati, una spintarella a chi sta valorosamente dietro la ricerca contro il cancro e qualche "tuzzarella" o calcettino nel sedere alla classe politica attuale.
Infine, prima di chiudere la valigia, non dimentichiamoci di portarci dietro gli amici.
In un mondo dove c'è confusione nei valori, per la miseria l'Amicizia dovrebbe essere la "certezza delle certezze".
Buon Natale e Buon Anno Nuovo!
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