|
Il 21 dicembre scorso Comitati di Quartiere, Associazioni e Consorzi della XIII sono stati convocati in Via Claudio per un incontro con i tecnici della soc. STA presieduta dalla Presidente della Commissione LL.PP, Anita Matteucci.
C'era molta curiosità di sentire cosa avrebbero potuto estrarre dal cilindro del "mago Houdini".
Infatti la STA non realizzerà opere nuove ma parla di "ottimizzazione dell'esistente": se l'esistente è il nulla, rapportato ad una popolazione aumentata del 400% negli ultimi 20 anni, forse il tutto si risolve solo nel pagamento della parcella alla società stessa.
Con grande sorpresa ho constatato invece che il punto qualificante della riunione era la pericolosità di Via dei Pescatori. La sua trasformazione in senso unico verso Roma è necessaria per far transitare all'interno di quel quartiere un mezzo di trasporto pubblico.
Per le future fermate sono già state realizzate comode banchine che tante altre strade, molto più trafficate e pericolose, non hanno.
A fronte del diritto legittimo di quei cittadini ad un servizio di trasporto pubblico (lo stesso diritto che hanno a Malafede, a Palocco '84, a Madonnetta, all'Infernetto ecc.) c'è il diritto legittimo di tutti gli abitanti dell'entroterra di non restare "imprigionati" nei loro quartieri, soprattutto nei giorni festivi e di poter raggiungere Ostia e l'ospedale Grassi per mezzo di Via dei Pescatori. Dunque, intelligenza vorrebbe che, invece di limitare il transito su una strada che, da oltre 30 anni, congiunge nella maniera più rapida l’entroterra ad Ostia, fossero costruite altre strade prima che sul loro tracciato fioriscano, come è già accaduto, delle ville.
A questo punto la discussione è degenerata.
La signora Matteucci si è rifiutata di dare una risposta concreta alla richiesta del dr. Luca Leonardi volta a conoscere l'entità dello stanziamento per tutte le opere eseguite, con insolita prontezza, nel quadrante Via Chigi-Via Fosso di Dragoncello-Via di Castelfusano-Via dei Pescatori, opere che hanno trasformato forse terreni agricoli buoni solo per girare il remake cinematografico di Riso Amaro in appetibili terreni edificabili.
Addirittura minacciava di "chiamare i carabinieri per far uscire i disturbatori dall'aula.
La Matteucci liquidava come assegnati “a Palocco” i 700 milioni stanziati lo scorso febbraio per riasfaltare il tratto di Via dei Pescatori fino a Piazza Eschilo e come assegnati “all'AXA” i 500 milioni previsti per l’ulteriore sistemazione, da Via Tespi a Via di Macchia Palocco, di quella vergogna che è Via di Macchia Saponara. (Inutile dire che, per il tratto Via dei Pescatori-Via Tespi, i fondi sono disponibili da oltre un anno!)
A parte la battuta infelice, questo atteggiamento da ultima dei Romanoff si commenta da solo.
Né il CdQ AXA né gli altri Comitati hanno pregiudiziali contro i giusti desiderata degli abitanti di Stagni, che vedono tornare sul loro territorio i contributi che hanno versato per la legge Bucalossi.
Ma anche gli abitanti degli altri quartieri hanno però questo diritto.
Sembra invece che, a fronte di una edificazione che fa impallidire perfino le costruzioni dei "palazzinari degli anni '70" e che a breve permetterà che venga edificato l'intero quadrante da Via Padre Perilli - Via di Saponara - Via di Macchia Saponara - Via Padre Massaruti, con gli artt.11 non verrà realizzata un'opera vitale e considerata improcastinabile già 7 anni fa come Via del Canale Palocco, ma un centro commerciale sul terreno in Via di Macchia Saponara davanti al nuovo parco della Madonnetta.
Abbiamo urgenza di strade, strade e ancora strade e invece siamo il regno di supermercati, ipermercati, depositi di carburanti, rimessaggi di grandi macchine per movimenti di terra.
Sembra che siano stati pagati a Roma centinaia di milioni come Bucalossi sia per l'edificazione di due palazzi già realizzati su Via Padre Perilli che per molte altre costruzioni all'Infernetto.
Perché nell’entroterra non si riescono a fare le tanto decantate opere a scomputo?
Due parole sull'atteggiamento della signora Matteucci.
Per prima cosa sarebbe ora di finirla con quella grande impostura che vorrebbe Axa e Palocco come destinatari di grande attenzione da parte delle istituzioni: questo è grano per i merli.
Chiariamo, una volta per tutte: le strade di Palocco sono private (solo le principali sono manutenute a spese della circoscrizione); le strade dell'Axa invece sono interamente private ma aperte al pubblico transito e gran parte del traffico è estraneo al comprensorio: i consorziati pagano di tasca propria la manutenzione di strutture di cui usufruiscono tutti.
Quanto alla difesa strenua del suo quartiere, Stagni, posso capirla dal punto di vista umano: tutti, chi più chi meno,siamo mossi principalmente da motivazioni personali derivanti da una carenza delle istituzioni, ma quando ci si muove istituzionalmente il comportamento dovrebbe essere diverso.
Intendiamoci, non le si può fare una colpa se non riesce a comportarsi come "la moglie di Cesare": forse politici di razza si nasce, solo nelle favole esistono pozioni miracolose capaci di trasformare un ronzino in un Ribot.
Quello che forse dovrebbe imparare è di non dare la sensazione di fare un uso quasi personale della cosa pubblica e di non tenere verso il proprio bacino elettorale quegli atteggiamenti che ai tempi della I Repubblica facevano gridare giustamente la sinistra, allora all'opposizione, contro quella iattura che mi sembra venisse chiamato voto di scambio.
Un pensiero mi sembra doveroso anche sul XIII Gruppo dei VV.UU.
Premesso che, a nome del Comitato, ho dovuto scrivere al Comando Generale lamentando l'indifferenza dei vigili della XIII verso i nostri problemi, resto stupita che, da uffici che non sembravano in grado di trasmettere in maniera esaustiva all'ing. Capobianco, direttore del servizio REG del VII Dipartimento, il carteggio relativo al semaforo "fantasma" di via Euripide; che nonostante le pressanti richieste del Difensore Civico della Provincia di Roma avv. Alessandro Licheri e dell'ing. Avarello direttore del Dipartimento VII del comune di Roma non sono riusciti a predisporre né misure tendenti a limitare il transito dei bus fuori servizio e dei mezzi pesanti davanti all'uscio di casa (senza marciapiedi e banchine) degli abitanti di via Pindaro - via di Macchia Saponara né hanno trovato il tempo di abbozzare uno straccio di risposta, questi stessi uffici, dicevo, hanno potuto predisporre solamente la determinazione dirigenziale per il senso unico su via dei Pescatori.
Possibile che per il comandante dei VV.UU., lo stesso che nel 1998 chiedeva rilevazioni con autovelox su via Pindaro - via di Macchia Saponara e che attualmente, disponendo dello strumento, non è riuscito ancora a fare le rilevazioni, l'unico e solo problema dell'entroterra sia via dei Pescatori?
Omnia munda mundis, però i cittadini non sono i sudditi di Franceschiello e hanno diritto a risposte chiare e a fatti eloquenti e, se qualche cristallo risultasse appannato, forse sarebbe il caso di sostituirlo.
|
|