Un artista palocchino, Paolo Migani, sul palco più prestigioso d'Italia

Perché Sanremo è Sanremo!
di Giulia Migani

La prima cosa da dire è... che l'Ariston è proprio brutto! Una vera delusione!
Noi lo vediamo in TV quando c'è il Festival della canzone italiana, tutto addobbato e ricoperto di spettacolari fiori e ci sembra elegantissimo, grandissimo...
Ed invece è molto piccolo, non molto pulito ed avrebbe urgente bisogno di abbandonare il suo arredamento stile primi Anni '70.
Ma cominciamo dall'inizio: il 26 e 27 novembre si è svolto a Sanremo il primo festival "ufficiale" della canzone religiosa.
Il titolo esatto era: "Dal concilio al giubileo: la canzone di Dio".
Tanti i nomi eccellenti: Don Giosy Cento, Claudio Chieffo, Maria Rita Viaggi, Giacomo Celentano, Michele Paulicelli e la compagnia teatrale di Forza Venite Gente, Piera Cori, gli americani Race, gli Anno Domini Gospel Choir, Giuseppe Cionfoli, Mimmo Iervolino e tanti altri ancora.
Chi non è "pratico" del mondo cattolico non sente trillare nessun campanello al suono di questi nomi ma chi, come me, è cresciuto cantando durante la Messa avrà sicuramente cantato almeno una volta "Symbolum 77", "Prendimi per mano Dio mio" o "I cieli".
Ogni anno milioni di italiani passano almeno un paio di serate, incollati alla televisione, per seguire il Festival di Sanremo, criticando le canzoni e i vestiti e magari pensando ai milioni (meglio dire miliardi) che vengono spesi per i vari ospiti stranieri, per presentatori e cosiddette "assistenti", per tutta l'organizzazione, insomma.
Ben pochi, però, sanno che esiste anche un'altro mondo, un sottobosco infinito di sacerdoti, suore, laici giovani e meno giovani che da sempre fa musica.
Cantano a Dio, è vero, ma non solo: cantano la vita, l'amore, l'amicizia, la pace, la fratellanza, l'uguaglianza, la solidarietà.
Da sempre la musica è uno dei migliori veicoli cui affidare un messaggio.
Messaggio che può comunicare insieme idee, opinioni, sentimenti, emozioni e valori.
Questo è stato e sempre sarà il principale compito della musica e della canzone.
Io amo la musica, da qualsiasi luogo provenga, l'importante è che sia bella e che comunichi qualcosa, che abbia qualcosa da dire.
Anche se il modo di fare musica si evolve insieme con la società e deve rispondere a richieste, esigenze e realtà sempre più differenziate, non è scelta intelligente, però, dimenticare le nostre radici.
Un esempio che vale per tutti: la grande musica soul e poi il jazz sono nati dai canti al Signore Dio degli schiavi afroamericani.
Negli ultimi tempi, comunque, si è assistito ad una sorta di "ritorno" del religioso nella canzone italiana: artisti come Zero, Dalla, Celentano, Morandi, Minghi e Bocelli si sono mostrati "interessati" a questo tipo di discorso.
E il fatto che io trovo ridicolo è che i mass media hanno sottolineato la cosa come se fosse un evento molto originale!
Come se da qualche parte ci fosse scritto che nelle canzoni non si poteva parlare di Dio perché non era di moda e non faceva mercato!
E allora, ecco che Giacomo Celentano (figlio di Adriano) fa notizia perché scrive canzoni a contenuto religioso, così come l'annunciatrice Rai Tre Maria Rita Viaggi (quella di "Felice sera!") o quello che un tempo era Fra’ Giuseppe Cionfoli e che adesso, non essendo mai definitivamente divenuto un frate, è sposato e ha 3 o 4 bambini.
Ma non ci sono solo loro, cioè quelli famosi...
Ci sono tante altre persone che meriterebbero di essere conosciuti e (soprattutto) di essere ascoltati.
Così come (perché non è neanche questo un ambiente tutto rose e fiori) ci sono quelli che si preoccupano più di primeggiare e "fare le scarpe" ad altri
Perché c'ero anch'io? Per fare la corista a mio fratello Paolo Migani, ovviamente!
Paolo ha partecipato all'organizzazione della Rassegna e (reduce dalla vittoria al concorso Un momento per la vita, tenutosi a Pavia il 20 novembre, con la canzone Attraverso di te, scritta dopo il terribile atto criminale di cui 3 anni fa è stato vittima Don Mario Torregrossa e a lui, suo padre spirituale e formatore, dedicata), non potendo presentare un suo pezzo ha preparato un medley di canzoni famose che toccavano il tema della spiritualità e di Dio: Io vagabondo dei Nomadi, Pregherò di Don Backy e Celentano, Il mondo che vorrei di Laura Pausini, Più su di Zero e Strada facendo di Baglioni.
Da un punto di vista puramente artistico è stata una bellissima esperienza: mi sono ritrovata a cantare insieme a dei veri artisti.
Paolo Migani che è un grande autore, un vero poeta (e non perché è mio fratello ma perché è bravo, e basta!), Max Petronilli, una delle voci maschili più straordinarie che io abbia mai ascoltato e vincitore dell'ultimo Festival di Castrocaro, Lorena Scaccia, che ha lavorato in Rai ed è parte del gruppo vocale della famosissima Nora Orlandi e, infine, Miriam Castorina che canta nel coro che incide per Ennio Morricone. Meglio di così non poteva andare!
Venerdì 26 novembre, dopo le prove all'Ariston di mattina, abbiamo cantato il pomeriggio al Palafiori la canzone di Paolo Attraverso di te, davanti a centinaia di scalmanati ragazzini, che (dopo essere stati circa mezz'ora, buoni buoni, ad ascoltare il discorso di Monsignor Ersilio Tonini) ci hanno letteralmente travolto con i loro applausi e grida di approvazione.
La sera, poi, ci siamo esibiti all'Ariston con il medley che avevamo preparato.
Entrare sul palcoscenico e guardare quel teatro pieno di gente è stato come ricevere una "botta" nello stomaco!
Ero terrorizzata dall'idea di scordarmi le parole o, peggio ancora, di prendere una stecca.
E invece... ho cercato di convincermi che non mi trovavo all'Ariston ma al teatro San Timoteo di Casalpalocco e... sembra che abbia funzionato!
La sera dopo non dovevamo cantare e quindi ho potuto godermi in tutta tranquillità una giornata di vacanza: un giro per Sanremo, a vedere il mare, una vera e propria "corsa" a Montecarlo e la sera dopo lo spettacolo, con Miriam e gli strumentisti napoletani di Mimmo Iervolino, in giro a fare baldoria e poi una puntata al Casinò.... dal quale ci hanno buttato fuori 30 secondi dopo che eravamo entrati perché stava ormai chiudendo!
La cronaca del breve viaggio sanremese è terminata.
A prescindere da quella che è stata la mia esperienza, mi auguro davvero che questa manifestazione si possa ripetere il prossimo anno (sembra di sì) ma, soprattutto, mi auguro che se (come pare) ci sarà la Rai che la diffonderà a livello nazionale, raggiungendo sicuramente più telespettatori di Telepace, non venga sminuito quello spirito di semplicità e quell'entusiasmo umile che nasce dal cantare a Dio.
A Lui e non al mercato, alla fama, al successo.

Spettacoli musicali
Somm. Gen. '00 - N° 37

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