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Ognuno viene da un paese.
Anche chi si dice da sette generazioni figlio della città.
Veniamo dalle marmellate fatte in casa, dalle donne con i fazzoletti in testa per ripararsi sia dal sole che dal freddo, dal quotidiano che va avanti senza lasciare strascichi e che sembra sempre uguale a se stesso.
Eppure a volte si cambia, a volte si torna indietro, a volte ci si mette a registrare tutto quello che è accaduto.
Come un amante tradito, un amante abbandonato.
Questa formula del ritorno sui passi, della lettura passato-presente a teatro funziona da sempre.
Offre la figura del narratore, del destino con un volto e una carineria che nella realtà non ha quasi mai.
In questi copioni, in queste recite è facile ritrovarvi il ritratto degli alibi e delle passioni che hanno scusato questo e fatto impazzire quest'altro.
E racconta proprio di famiglie e sapori semplici questo spettacolo messo in scena al teatro Dafne.
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