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Spira di nuovo il vento delle elezioni. Si capisce dal maquillage di facciata tipico di ogni tornata elettorale.
Una spruzzatina di asfalto su Via Molteni, qualche buca tappata alla meglio su Via di Saponara, il taglio delle erbacce in punti dove non erano state tolte neanche in estate, qualche netturbino in giro, ed il gioco è fatto.
Ma delle opere importanti non se ne parla più.
Eppure il raddoppio di Via di Acilia (per non parlare delle buche vergognose che la rendono pericolosissima) è urgente più di prima, così come il raddoppio di Via dei Pescatori, la stazione della metro di Acilia Sud (per la quale, a dimostrazione del fatto che in XIII ci si accontenta davvero di poco, un comitato di quartiere aveva chiesto addirittura di riconvertire la vecchia stazione in ferro rimossa dalla Garbatella), la sistemazione di Via di Macchia Saponara, l'allargamento, ora che è ancora possibile farlo, di Via del Fosso di Dragoncello, lo svincolo di Via Prato Cornelio-Via di Macchia Palocco, la strada lungo l'argine del Canale Palocco.
Ecco, questa strada è un po' "l'Araba Fenice" della situazione.
Prima di ogni elezione ne parlano tutti, per poi farla cadere di nuovo nel dimenticatoio.
Eppure molte persone di opposti schieramenti, tra cui Carlo Barretta e Fabrizio Testa, da anni si battono per la sua non più rinviabile realizzazione.
Ma tutto resta fermo, tranne le ville che spuntano come funghi lungo il suo tracciato, già agibile, in terra battuta. La prima idea che viene in mente è che da noi gli interventi si fanno solo a Via Chigi e dintorni e che se sorgono abitazioni illegali è un po' difficile che, a contrastarle, siano certe autorità circoscrizionali che sull'abusivismo hanno "costruito" la propria esistenza politica.
Infatti i primi rudimenti dell'educazione si danno con l'esempio. Poi, ad una più attenta riflessione, si deve ammettere che cinque ville non si realizzano dal nulla, senza che nessuno se ne accorga.
C'è forse qualcosa che sfugge dietro questo lassismo? Le ville dovevano essere forse di più ed è stato disturbato qualcuno o qualcosa? Per fugare questi dubbi non credo ci siano altre possibilità che realizzare la strada al più presto.
Né ci si può nascondere, come un tecnico della circoscrizione, dietro "le difficoltà per realizzarla"!
La via lungo il canale dei Pescatori e quella lungo il Fosso di Dragoncello risalgono all'epoca del fascismo, dove la tecnologia e le disponibilità erano quelle che erano, eppure sono state realizzate, come migliaia di altre in Italia.
Se la difficoltà per l'ufficio tecnico è la progettazione e la storia infinita del progetto di Via di Macchia Saponara sembrerebbe confermarlo, perché non ci si affida per questo a strutture esterne?
E che dire del blocco della circolazione solo nel centro storico? In comuni e regioni più attente, come la Lombardia, il blocco del traffico ha riguardato non solo Milano nella sua interezza, ma tutti i comuni dell'hinterland, perché le polveri sottili altamente cancerogene, sono molto volatili.
A Roma invece, il blocco ha interessato solo il centro storico. Ma questo non deve far pensare che da noi non ci siano le polveri di particolato, anzi.
È oltre un anno che come Comitato di Quartiere Axa abbiamo ottenuto di far effettuare un prelievo dell'aria dal Servizio Prevenzione del Comune di Roma, ma del risultato non c'è ancora traccia.
D'altronde sia il Comune che la Regione sembra contribuiscano ad alimentare il degrado . La Regione "foraggiando" il Cotral sembra con un importo di £.4.800 al km. dato alle vetture che rientrano vuote partendo da chissà quale parte della città e in orari notturni, impedendo di fatto il riposo delle persone e creando un inquinamento ambientale che non era possibile aspettarsi da chi ha gettato alle ortiche la casacca di Legambiente.
Il Comune non facendo alcun investimento su questo disastrato territorio e prendendo invece a piene mani tributi e oneri concessori, né più né meno di quelle amministrazioni della prima repubblica.
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