"Un figlio, un dente"
a cura del dott. Giuseppe Vivirito, specialista in Odontoiatria
Da Zeus n° 38 - Febbraio '00

"Un figlio, un dente" recita un vecchio detto popolare, anche se non è assolutamente vero che la gravidanza sia sinonimo di carie e di denti che cadono.
Il piccolo in arrivo, contrariamente a quanto afferma la saggezza di un tempo, non saccheggia il patrimonio di calcio dell'organismo materno e non sottrae questo importante minerale ai denti della neo mamma, rendendoli fragili e facili alla caduta.
Nonostante ciò, l'attesa può riservare ugualmente qualche sorpresa, soprattutto se l'igiene orale non viene seguita scrupolosamente durante tutti i nove mesi.
Quando si è incinte, infatti, le gengive risultano maggiormente irrorate di sangue e, proprio per questo, offrono un terreno ideale al proliferare dei germi che vivono normalmente in bocca.
Non solo, la maggior quantità di ormoni in circolo (e quindi presenti anche nella saliva) incrementa lo sviluppo di alcuni batteri che, più di altri, risultano aggressivi per le gengive e per lo smalto.
Le gengive, perciò, sono maggiormente esposte alle infiammazioni e non è difficile che diventino rosse, infiammate e facili a sanguinare, anche con un minimo spazzolamento.
Proprio per questo, il quotidiano appuntamento con lo spazzolino, viene spesso disertato ma, così facendo, si dà modo alla flora batterica presente in bocca di organizzarsi nella temibile placca, nemico numero uno dei denti, che è in grado di intaccare e di distruggere lo smalto.
Anche le carie diventano perciò un nemico potenziale.
Non solo, non pulendo con regolarità i denti, la placca riesce anche a sedimentarsi alla base dei denti sotto forma di tartaro, minando ulteriormente il benessere della gengiva e quello delle strutture (il parodonto) che tengono ben ancorato il dente.
Per non correre inutili rischi, perciò, sin dall'inizio dell'attesa vale la pena di mettersi al riparo e di prevenire irritazioni e infezioni gengivali con una scrupolosa igiene orale.
I batteri responsabili di gengiviti e carie hanno infatti bisogno di tempo per poter entrare in azione e, se si lavano regolarmente i denti ad ogni fine pasto, non si dà loro modo di poter attentare alla salute della bocca.
Per contrastare al meglio l'eventuale crescita dei germi a rischio, vale la pena di effettuare quotidianamente anche sciacqui con un colluttorio antibatterico.
Quelli a base di Clorexidina in bassa concentrazione (0,05%) sono decisamente tra i più efficaci e possono essere usati ogni giorno con regolarità.



La cura dei denti
Somm. Febbraio '00 - N° 38

1