Quando ti avvicini ai cumuli, ti sembra che la "monnezza" parli: sedie, materassi, stracci, scarpe e tutto quanto è possibile gettare al di fuori della propria casa ti comunicano un senso di rabbia e angoscia. 
Massaia molto pulita con casa piccola e marito molto pigro, tanto da non dirottare nei centri di raccolta AMA quel giocattolo, quella lavatrice e quel frigorifero ormai in disuso: questo l'identikit dell'odierno vandalo.
Eppure in zona, in Via Morelli a S. Giorgio, vi è un centro che raccoglie calcinacci, stracci, cartoni ed elettrodomestici, ma sembra che al cittadino questo non interessi.

Aggiungo ancora che se la "monnezza" è portata con la propria automobile non si paga  nulla, a fronte di poche migliaia di lire se "er monnezzaro" viene chiamato a casa.
Uso e sottolineo la parola "monnezza", perché l'immondizia... sembra meno sporca e lancio un appello ai residenti della XIII circoscrizione: arrivano le belle giornate,  non andate a farvi la gita fuoriporta ma fatevi una passeggiata per le vie in oggetto.
È molto costruttivo vedere come gli ambientalisti sono rimasti inerti laddove vi era una valle con macchia mediterranea e percorsi istruttivi per flora e fauna.

Sto parlando di Via di Malafede, ormai letteralmente cementificata e immondezzata.
Oppure si può percorrere in automobile via  Saponara, laddove un privato continua a scaricare sul marciapiedi  elettrodomestici, batterie per automobili, mobili vecchi e quant'altro.
Attardatevi a guardare sotto i ponti e i viadotti dell'area industriale di Acilia-Dragona.
Sporcizia e rifiuti regnano sovrani, tanto che mi chiedo come i "disegnatori metropolitani" possano ancora illudersi di rendere un muro più bello con immagini e colore tra tubi abbandonati e rifiuti vari.

Che squallore: ho fotografato solo tre vie del nostro quartiere,  già mi arriva il fetore dell'inerzia.