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Da Zeus n° 39 - Marzo 2000
Da qualche tempo si fa un gran parlare di abusivismo pubblicitario.
I giornali romani e molti esponenti della cultura e della politica pare abbiano scoperto la pericolosità e la bruttura dei moltissimi impianti pubblicitari abusivi.
Tutto ciò è positivo, se si traduce poi in provvedimenti efficaci e duraturi.
Pur non volendo assumere il ruolo del bastian contrario, mi permetto di dubitare che ciò possa avvenire.
Sono certo che finito il battage iniziale, assunti alcuni provvedimenti tampone, il tutto continuerà come prima.
La mia non è una sensazione umorale, ma una deduzione derivata dall'analisi fredda dei regolamenti.
Fin quando le sanzioni amministrative a carico degli abusivi si limiteranno al pagamento di una modesta somma in denaro e all'asportazione dell'impianto a carico dell'Amministrazione comunale, il problema non si risolverà.
Troppa è la differenza fra il vantaggio economico che ne consegue per gli abusivi e la sanzione amministrativa.
Inoltre l'asportazione dell'impianto e la custodia dello stesso comporta per il pubblico erario il pagamento di cifre considerevoli: per la rimozione di 500 impianti abusivi e per la custodia degli stessi, il costo collettivo è di due miliardi e cinquecento milioni.
Il provvedimento, in sé giusto, certamente non risolverà il problema, in quanto non garantisce che gli impianti rimossi non vengano successivamente ricollocati, innescando pertanto una situazione di lotta continua ed oltremodo dispendiosa.
È necessario quindi modificare le leggi che regolano la materia.
Bisogna costringere il committente dell'impianto, del quale si conosce il nome e l'attività commerciale, a vigilare sulla legalità dello stesso, pena la sospensione per un mese della sua attività.
Un provvedimento così pesante indurrà certamente gli interessati ad un controllo puntuale, sgravando l'amministrazione da innumerevoli accertamenti e da spese che potranno essere destinate a cause più nobili.
Vorrei dare un ultimo suggerimento. Perché i tanti giovani, che spesso deturpano con le loro scritte monumenti, palazzi e vagoni della metro, non indirizzano la loro operatività verso questi cartelloni abusivi, tanto visibili e così facilmente raggiungibili?
Potrebbero ottenere due risultati: renderli più gradevoli alla vista e risparmiare tutto il resto, ricavando in contropartita l'eterna gratitudine dei cittadini.
Forza ragazzi!
Carlo Barretta - consigliere D.S. in XIII
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