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È stato proprio per sottolineare l'urgenza del problema e per portare, davanti agli occhi del Consiglio Comunale, la ferma determinazione dei palocchini a salvaguardare i propri diritti, che è stata indetta, per il giorno 10 aprile, una manifestazione. Sono stati oltre cinquanta i palocchini che, sotto una pioggia battente, si sono riuniti in Piazza del Campidoglio per difendere le proprie ragioni e i propri interessi.
La delegazione, guidata dal presidente del Comitato di Quartiere Roma XIII Est, Ugo Montalto, e accompagnata dal consigliere circoscrizionale Fabrizio Testa, ha ottenuto, così, la giusta attenzione del Consiglio Comunale.
Nella sala Giulio Cesare, il Comitato è stato ricevuto dal consigliere comunale dei Democratici, la palocchina Patrizia Ninci, la quale ha assicurato l'approvazione in tempi brevi della delibera.
Anche il consigliere di A.N., Claudio Barbaro, presente all'incontro, ha dato la sua disponibilità a seguire da vicino la questione e a fare pressioni per garantire la rapidità dell'intero iter.
Ulteriori passi in avanti sono stati compiuti alla riunione del Comitato di Quartiere, svoltasi giovedì 13 aprile, durante la quale, alla presenza della consigliera Ninci, del presidente del Consorzio, on. De Meo, e, soprattutto, di numerosi cittadini (a conferma di quanto questa situazione stia a cuore ai palocchini), sono state apportate alcune modifiche alla delibera, un po' vaga riguardo all'indicazione delle infrastrutture che passerebbero al demanio comunale.
L'intera, sofferta, questione si è risolta, per fortuna per il meglio, nella mattinata di venerdì 14 aprile, con l'approvazione definitiva della delibera da parte della Giunta Comunale.
Con questo importante atto i palocchini dovrebbero (il condizionale è d'obbligo!) sentirsi finalmente protetti e al sicuro da qualsiasi pretesa che minacci la salvaguardia del loro quartiere, uno dei più belli di Roma.
Tra l'altro, poiché alla risoluzione positiva della questione hanno contribuito tutte le parti politiche, della maggioranza e dell'opposizione, la "par condicio" è salva e, in tempo di elezioni, questo ha rappresentato un particolare da poco.
Naturalmente un ringraziamento particolare e sincero (al di là di qualsiasi retorica) va a quanti, a vario titolo, si sono impegnati per raggiungere questo risultato.
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