Mercurio - La posta di ZEUS - N° 40 - Aprile 2000
Lettere all'editore

Lettera aperta ai Consorziati Axa

Sento il dovere d'informare i Consorziati Axa, particolarmente quelli, numerosi, che mi hanno più volte votato, di avere rassegnato a fine dicembre 1999 le dimissioni dalla carica di Consigliere d'Amministrazione del Consorzio Axa per il mandato giugno 1997/giugno 2000.
Quanti mi conoscono personalmente ben sanno quale contributo io abbia dato, grazie alla mia lunga e varia esperienza professionale, in tutti i settori della gestione consortile per tanti anni, senza clamore, senza perseguire benefici personali di alcuna natura e senza godere di rendite di posizione.
I residenti che seguono con attenzione l'attività del Consorzio e partecipano attivamente alle Assemblee non avranno difficoltà a riconoscere che la gestione consortile ha perso negli ultimi tempi quella caratteristica di "invulnerabilità" che un ente pubblico così vicino alla cittadinanza ha l'obbligo di preservare. Chi era presente alle ultime due Assemblee Generali degli Utenti, del 25 giugno '99 e del 18 novembre '99 (quest'ultima commentata anche sulla stampa locale, inFORMA! dicembre '99) ha potuto constatare di persona quanto l'immagine dell'Amministrazione consortile si sia offuscata e presti il fianco ad allusioni, più o meno esplicite, attinenti ad interessi estranei alla gestione del Consorzio.
Vero è che l'arte della calunnia è stata sempre esercitata nella società, ma è pur vero che, quando si ricopre una carica pubblica bene in vista alla cittadinanza, si ha l'obbligo irrinunciabile di garantire, con assoluta certezza, che i potenziali denigratori non abbiano materia per le loro diffamazioni.
Questa realtà, già da sola per me inaccettabile, si è sovrapposta ad un quadro anomalo, a lungo da me tollerato per spirito di servizio, delle competenze e responsabilità nell'ambito del Consiglio.
I vari problemi che il Consorzio deve esaminare per la sua gestione, in campo tecnico-impiantistico, amministrativo, contrattuale, legale, ecc., vengono trattati dai pochi Consiglieri che sono in grado, per conoscenze specifiche sui vari argomenti e per disponibilità all'impiego personale, di proporre delle soluzioni o di svolgere delle azioni concrete.
Tali contributi individuali dovrebbero correttamente collocarsi in un quadro generale di capacità e competenze proprie del ruolo del Presidente, il quale, anche se non possiede le conoscenze specialistiche necessarie, è comunque chiamato ad individuare i problemi con tempestività, a darne una impostazione di massima e ad entrare successivamente nel merito delle soluzioni proposte, per l'assunzione consapevole delle responsabilità connesse alla carica.
Se tale quadro delle competenze viene stravolto, i contributi individuali vengono lasciati alla buona volontà, all'iniziativa e alla preparazione di pochi Consiglieri, provocando in tal modo una confusione dei ruoli.
Ne risulta una gestione frammentaria ed estemporanea, la cui conseguenza più grave è quella di sottovalutare o trascurare questioni essenziali per la difesa degli stessi diritti consortili. Lo scenario dell'Amministrazione consortile, sopra illustrato sinteticamente, era diventato per me insopportabile. Per coerenza e onestà intellettuale era mio dovere rassegnare le dimissioni.
Vorrei infine ricordare, anche se può sembrare ovvio, che il patrimonio consortile appartiene a tutti noi. Se abbiamo a cuore le caratteristiche di residenzialità del comprensorio, nel rispetto della Convenzione originaria e dello Statuto consortile, abbiamo tutti il diritto-dovere di vigilare su questo patrimonio, frequentemente sottoposto alle insidie più disparate. Al Consorzio è affidato il compito di gestire e tutelare tale patrimonio con capacità, competenza e trasparenza, qualità, queste, che la nostra cittadinanza ha giusto titolo a rivendicare.
                                                                                                                                                Ing. Cesare Muzzi






Ennesima storia di ordinaria barbarie

Egregio Direttore,
su Zeus di febbraio è stato dato il risalto che meritava ad una lettera avente per titolo Storie di ordinaria ignoranza.
Voglio solidarizzare con la signora Debora, autrice della missiva, dicendo che simili vandalismi non costituiscono una eccezione e raccontando un analogo episodio accadutomi nell'ambito di un condominio di via Focilide all'Axa.
Una sera, invitato a trascorrere qualche ora con amici cola' residenti, ho parcheggiato la mia auto nell'ambito condominiale.
Non ostruivo alcun passo carrabile, e non arrecavo impedimenti a manovre; insomma il mio mezzo occupava lo spazio ove esiste la possibilità di parcheggio per almeno otto o nove automobili.
Malgrado ciò, un individuo famoso per numerosi vandalismi (ma non solo) consumati a danno dei condomini e dei loro ospiti, ha riversato il suo virile coraggio su una gomma della mia automobile squarciandola irreparabilmente.
Tutti i visitatori vengono costantemente messi al corrente dai condomini, della mania di questo individuo e, pertanto, avvisati del rischio che corrono parcheggiando all'interno della strada ove, preciso, non esiste alcun divieto di accesso o parcheggio.
(…) Cara signora Debora, come vede, non è la sola a subire atti vandalici e, quel che è peggio, che in una società come la nostra, anche se si ottenessero provvedimenti a carico dei codardi, vivremmo nell'incubo quotidiano di attendere vendette peggiori (...)
                                                                                                Renzo Celestre

Gentile sig. Celestre,
nella lettera, che ho dovuto sintetizzare per motivi di lunghezza e opportunità, lei afferma che "tutti i vicini dell'individuo non sporgono altre denunzie a suo carico per non aggravare una situazione che si trascina da anni e alla quale non hanno posto alcun rimedio né le forze dell'ordine né i tribunali".
Sarebbe invece il caso di insistere con i Carabinieri, senza il timore di ritorsioni, che peraltro si stanno già verificando: per il quieto vivere bisogna essere d'accordo quantomeno in due e dalle pagine di questo giornale non posso suggerirle come risolvere la questione in maniera magari non troppo "amichevole".
                                                                                                Luca Leonardi






Lavori ecosostenibili

Egregio Direttore,
da diversi anni abito all'Axa e da allora seguo con molto interesse le Vostre pubblicazioni, che trovo interessanti ed utili, non solo perché consentono di conoscere più da vicino le realtà locali, ma anche perché costituiscono un prezioso strumento per dar voce ai singoli cittadini, spesso privi di altri mezzi attraverso cui manifestare il proprio pensiero.
Per questa ragione Le vorrei sottoporre una questione, che a prima vista può sembrare banale, ma a ben riflettere non lo è poi così tanto.
Mi chiedo, infatti, perché da sempre tutti gli automezzi del Consorzio Axa adibiti ai servizi giardini e verde pubblico sono immancabilmente e irrimediabilmente cronicamente "smarmittati e scarburati", tanto per usare un'espressione chiara e diretta.
Perché nessuno si cura di controllarne lo stato meccanico, nel rispetto di precise norme al riguardo, e a difesa della comune salubrità ambientale? La questione tocca anche la tutela della salute pubblica, visto che durante la mattinata, ore in cui il loro via vai è più sostenuto, le strade sono transitate o da bambini piccoli o da persone anziane, per non contare le lenzuola, la biancheria stesa fuori, pronta ad assorbire le loro esalazioni.
Perché non ricordare che anche in questo caso esistono delle norme precise che regolano il rispetto delle ore di silenzio?
Adesso con l'estate che si avvicina apriremo le finestre, che oramai devono essere necessariamente a doppi vetri se si cerca un po' di calma, siamo tutti obbligati a saltar giù dal letto alle 7.30?
A casa mi dicono tutti che sto perdendo solo tempo, che è inutile scriverLe, che non serve a nulla, ma io non ci credo! Sono certa di un suo ascolto.
Non so quanto questo possa poi produrre degli effetti concreti, ma non mi do per vinta: a volte ci vuole così poco per modificare consuetudini, che sebbene consolidate, si rivelano essere facilmente aggiornabili, senza grandi sforzi, se non con la disponibilità.
                                                                                                Dott.sa Patrizia Freggi


Risponde Emidio Angelucci, titolare della ditta che cura il verde del Consorzio AXA.

L'orario di esecuzione lavori è fissato, dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio Axa, dalle ore 7.30 alle 16.30, con una pausa di un'ora dalle 12.00 alle 13.00.
Nonostante questo, la società, da sempre, ha usato il buon senso, come ampiamente riconosciutoci, nel pianificare lavori particolarmente fastidiosi.
I mezzi usati per la manutenzione ordinaria stazionano davanti ogni abitazione per non più di 5 minuti, una o due volte a settimana, in orari sempre diversi.
Siamo coscienti del fastidio che tali rumori provocano, ma più che rinnovare totalmente le attrezzature, che risultano tutte a norme CEE, anche per la salute di chi le usa otto ore al giorno, ed essere in corso di certificazione UNI EN ISO 9002, non possiamo fare.
D'altronde, alle 7.30 è troppo presto, in mattinata ci sono i bambini piccoli e le persone anziane, dalle 14.00 alle 16.00 urge la pennichella: dovremmo lavorare mezz'ora al giorno...






Una precisazione

Vorrei rispondere al tenente Mancini che le ha scritto, in Mercurio di Marzo, qualche amenità. Intanto se voleva contestarmi il contenuto della lettera incriminata, doveva perlomeno attenersi agli orari che ho indicato e che sono facilmente rilevabili sia dal centralino del 115 che dalla testimonianza di ben 10 vigili del fuoco, che ancora ringrazio.
Desidero però soffermarmi su un punto che lo stesso tenente sottolinea, cioè che il distaccamento dei VV.UU. dell'Axa si affaccia su Via di Macchia Saponara.
Infatti se la loro sede fosse altrove, forse potrebbero "non vedere" quello che accade su quella strada, ma poiché per entrare ed uscire devono necessariamente "vedere", il loro comportamento sembra essere inaccettabile.
Sotto al loro naso passano mezzi pesanti fino a 40 t, (sono in possesso di centinaia di foto scattate dopo l'apposizione sommaria dei cartelli di divieto di transito ai mezzi pesanti oltre 7t) e so di persone che recentemente hanno presentato proprio al Distaccamento esposti sul problema.
E che dire di muri di recinzione che vengono demoliti e ricostruiti nello spazio di un mattino senza lasciare l'angolo visuale previsto dal codice della strada, di attività commerciali che sembrano raddoppiarsi d'improvviso, delle ville costruite senza che nessuno abbia visto né sentito, delle costruzioni abusive costruite alle spalle dello stesso
Distaccamento Axa e per la cui rimozione esistono richieste datate addirittura 1983.
Nessuno dei nostri vigili si è accorto di come sono stati posizionati i cartelli di divieto di transito ai mezzi pesanti oltre 7t e della totale assenza di segnaletica che limiti la velocità nel tratto abitato da Via dei Pescatori fino all'incrocio con Via di Prato Cornelio? O forse erano impegnati, in totale sprezzo del pericolo, a controllare con l'autovelox gli automobilisti davanti al centro Eschilo nell'ora di punta, quando forse superano i 10 km orari!
Quando i nostri indaffaratissimi vigili troveranno il tempo sia per far rispettare l'ordinanza di divieto che per fare i controlli con l'autovelox su Via Pindaro-Via di Macchia Saponara?
Forse solo dopo che avremo fatto pervenire la documentazione di cui ho parlato al Capo di Gabinetto del Sindaco, al Comandante Generale dei VV.UU, al Difensore Civico, ai Dipartimenti VII e X e alla STA?
Finora, nonostante le molte chiacchiere, gli appartenenti al Distaccamento Axa hanno ampiamente dimostrato che la tutela del cittadino è qualcosa che non li riguarda.

                                                                                                Margherita Rossetti



La Posta di Zeus
Somm. Apr. '00 - N° 40
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