Due o tre puntini sulle "i" del segretario DS di Casalpalocco
L'acquisizione delle strade di Palocco
di Renato Gatti

La recente delibera comunale che acquisisce al patrimonio comunale le strade di Palocco, in attesa di definire quelle aree ove risiedono le infrastrutture di servizio collettivo del quartiere, merita qualche parola di commento.
La prima osservazione è che, contrariamente a quanto sostenuto da più parti, l'acquisizione non costituiva un obbligo da parte del Comune ma una facoltà, che a mera discrezione del Comune poteva essere esercitata o meno. Il fatto che tale facoltà sia stata esercitata è il frutto di due elementi: la sensibilità della giunta, la pressione dei residenti.
Quanto alla sensibilità dell'amministrazione va ricordato che il Comune (anche allora con giunta di centrosinistra) aveva già acquisito nell'87 un primo lotto di strade e per la precisione quelle sulle quali transitano i mezzi pubblici.
Ma l'attuale acquisizione è ben più importante perché essa interessa, non solo le strade, ma anche le aree infrastrutturali (anche se ancora da definire topograficamente) e soprattutto perché è nata la questione Corvini.
Ci associamo quindi al Consorzio di Casalpalocco nell'apprezzare l'operato dell'amministrazione ed in particolare dell'assesssore Montino.
Quanto alla pressione dei residenti, essa è stata proficua e convergente. Non avrei voluto porre la questione di chi ha più merito ma ne sono trascinato da due fatti che espongo.
Primo fatto
L'amico Gallerati mi fa gentilmente pervenire un suo articolo apparso su Roma Litorale nel quale accusa i democratici di sinistra (di cui io sono il segretario a Casalpalocco) di avere imitato, dopo averla bocciata, una sua iniziativa del 1994. Riporto tra virgolette: "Encomiabile quindi la mozione dei Democratici di Sinistra a imitazione di quanto altri - di diversa radice politica - hanno auspicato in precedenza senza ottenere il consenso di quelli della sinistra…".
Non ho alcun elemento per contraddire ciò che Gallerati sostiene; mi preme solo precisare che, come purtroppo succede nella vita politica italiana, la questione Palocco risale a molti anni prima del 1994; è una storia almeno ventennale cui si sono interessati molti cittadini e sicuramente i democratici di sinistra in prima linea.
Ricordo la richiesta fatta da 1492 proprietari nel settembre del 1977 per la costituzione del Consorzio stradale, la decisione di intraprendere nell'81 (vedasi istanza del Consorzio in data 13 luglio 1981) la strada dell'articolo 3 della convenzione, la prima acquisizione delle strade nell'87, la raccolta di firme fatta dai democratici di sinistra nel gennaio di quest'anno.
Gallerati dovrebbe poi ricordare con chiarezza l'iter iniziato nell'81 perché a quel tempo eravamo entrambi nel Consiglio di Amministra-zione del Consorzio.
A quel tempo (16.2.1982) risalgono la delibera circoscrizionale del presidente Parola (ora senatore DS) che faceva "voti affinché il Comune di Roma attui l'art 3 della convenzione con la Società Generale Immobiliare S.p.A. i suoi aventi causa in data 2.11.60 e che quindi acquisisca al patrimonio comunale la rete viaria di Casalpalocco".
Seguirono verifiche, sopralluoghi, certificazioni, visure e tutto ciò che la burocrazia richiede per dare il via a decisioni prese; in questo lavoro fu prezioso l'apporto dato da Remo Vettraino (allora consigliere circoscrizionale pci), responsabile dei lavori pubblici.
È una lunga storia di cui sono orgoglioso di possedere tutta la documentazione e che, per amor di verità, voglio offrire ad integrazione dell'informativa data dall'amico Gallerati.
Ricordo ancora il mio peregrinare dalla II alla XV ripartizione per ottenere i pareri che permettessero di svincolare la pratica.
Certo il nostro fu un contributo, un apporto, non pretendiamo di avere l'esclusiva ma neppure di essere tacciati di imitatori. La sezione DS di Palocco è da anni che ha ripreso in mano, dopo l'acquisizione dell'87, e dopo il fatto-Corvini la questione del quartiere, prezioso fu il lavoro svolto da Nando Cerrina e dall'ing. Ottolino.
In una riunione con l'assessore Montino e Marcella De Fazio, insistemmo sulla priorità di questo punto. Il nostro lavoro fu ripreso ben prima della delibera circoscrizionale del 23 dicembre 1999 e per un anno lavorammo tra Consorzio e Assessorato per giungere alla sospirata delibera.
Dopo analoga richiesta dell'opposizione circoscrizionale (Gallerati non ricorda questo evento?) il consiglio circoscrizionale in data 23 dicembre 1999 risolveva di " chiedere al Sindaco di Roma e, per lui, all'Assessore al Demanio e Patrimonio, di provvedere a completare il passaggio al demanio del Comune di Roma dei servizi e spazi verdi di interesse collettivo del Consorzio di Casalpalocco, a titolo gratuito come previsto dall'art 3 della già citata Convenzione del 2.11.1960 e con l'obbligo del Consorzio di mantenere a suo carico la gestione delle suddette aree e servizi di interesse collettivo". Partirono la nostra raccolta di firme; l'incontro con l'assessore Montino, l'invito (vedi Gazzetta di febbraio 2000) per un tavolo comune per la soluzione della vertenza Corvini; gli incontri (vedi Gazzetta di aprile 2000) tra Comune e Consorzio e Comune e Corvini rispettivamente del 23 e 31 marzo 2000.
Ed infine arriva la delibera, prima una bozza, poi la proposta di delibera ufficiale che pubblicizzammo alle Terrazze l'8 aprile, ed infine la delibera del 14 aprile; quanti mattoncini ci stanno alle fondamenta delle costruzioni!
Secondo fatto
Il comitato di quartiere ha legittimamente organizzato la sua pressione e la sua azione; personalmente io fornii loro la bozza di delibera già nel marzo di quest'anno, successivamente, l'8 aprile, presentammo loro e a tutta la cittadinanza la bozza di delibera che è stata poi approvata.
La sorpresa per il fatto che eravamo riusciti a far predisporre la delibera dall'assessore Montino fu tale che ci accusarono di falso. Addirittura furono chiamati polizia e carabinieri.
In una riunione della sera del 13 aprile, cui ero presente è emersa la proposta di un emendamento migliorativo, accolto dalla consigliera comunale Patrizia Ninci (democratica) e fatta propria dalla delibera definitivamente approvata.
Di ciò va dato atto, come speriamo che con obiettività venga dato atto agli altri di ciò che gli altri hanno fatto, senza ingenui tentativi di appropriazione.
Riconosciamoci i relativi compiti e contributi ed esercitiamo quel minimo di fair play che non guasta nell'agire politico. Il lavoro non è certo finito; occorrerà incontrarsi con l'amministrazione, controllare che le operazioni di implementazione della delibera non ledano gli interessi dei consorziati.
Buon senso vorrebbe che si procedesse uniti anziché tirare l'acqua al proprio mulino.

Il Consorzio di Palocco
Somm. Mag. '00 - N° 41

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