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Da Zeus n° 42 - Giugno 2000
Molti, me compreso, si erano illusi che, eletto il nuovo Presidente della XIII Circoscrizione, si sarebbe rapidamente giunti all'amministrazione fattiva della cosa pubblica.
Così non è stato.
Ancor oggi, nonostante l'impegno profuso dal neo presidente, la macchina amministrativa non è in grado di funzionare. Le beghe che da tempo covavano all'interno d'alcuni partiti della maggioranza sono puntualmente esplose, paralizzando l'attività circoscrizionale.
A tre mesi di distanza dalla scomparsa del compianto Di Somma, non si riesce a nominare i presidenti delle commissioni, né tantomeno a riunire il Consiglio per deliberare provvedimenti urgenti, attesi da tempo dai cittadini.
Sentiamo spesso discettare gli esponenti politici nazionali sulla disaffezione al voto, sul disinteresse per la politica, sulla mancata partecipazione, nessuno vuole ammettere, però, che tutto questo è dovuto esclusivamente agli apparati dei partiti.
Allorchè ai bisogni della collettività, si privilegiano gli interessi dei partiti o addirittura quelli dei singoli politici, l'essenza stessa della politica ne viene stravolta ed il risultato non può che essere la disaffezione, lo scoramento.
Quando nell'ambito circoscrizionale, il gradino più basso nella scala politica, si scimmiottano le fughe, le ripicche, l'abbarbicamento alle poltrone, tipici dei protagonisti dell'alta politica, allora veramente siamo al teatrino, alla comparsata e perché no: alla farsa.
È urgente provvedere ad un rapido cambio di rotta, recuperare il fondamento stesso della politica, intesa come servizio alla collettività e non come acquisizione di potere o mero carrierismo.
Gli anni di Mani pulite non debbono essere passati invano.
Fu, quella, un'autentica rivoluzione del costume politico, i cui effetti hanno dato risultati positivi negli anni immediatamente successivi.
Oggi, tutto tende a rifluire negli argini antichi della politica, proponendo spettacoli già visti e poco edificanti.
Resuscitare questi vecchi schematismi è un grossolano errore, che finirà per penalizzare essenzialmente la maggioranza, che per cultura e tradizione rappresenta, da sempre, quella parte della società più debole e quindi più bisognosa di servizi ed assistenza.
Accantoniamo, pertanto, gli sterili personalismi e recuperiamo quello spirito di squadra che in passato ci ha fatto raggiungere vittorie eclatanti e conquistare la fiducia degli elettori.
Il tempo a disposizione è sicuramente breve, ma sono fiducioso che attraverso l'impegno di tutte le varie componenti, si possa ancora puntare alla vittoria.
L'avversario che abbiamo di fronte è un gigante dal punto di vista economico, ma fragile nei contenuti politici: basati, come sono, su di un esasperato individualismo e sul primato assoluto dell'economia.
Inoltre, dovrà superare la prova dell'esercizio quotidiano dell'amministrazione regionale.
Pensare alla vittoria non è un utopia, la storia è lastricata da giganti dai piedi d'argilla.
Carlo Barretta - consigliere D.S. in XIII
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