A Ostia si sperimenta la società multietnica
di Bianca Maria De Luca

Sabato 3 giugno ad Ostia, in via Capo d'Armi, si è tenuta la festa della vicina scuola e dei cittadini.
Organizzata con la legge 285 (rispetto e promozione verso l'infanzia) la festa è stata animata dai bambini, che con grande entusiasmo hanno ballato e cantato portando in piazza la loro allegria.
Perché parliamo di questa festa?
La situazione in cui vivono gli abitanti del posto fa  sì che si debba avere un particolare riguardo nei loro confronti: i cittadini vivono a stretto contatto con gli extracomunitari che hanno "occupato" i palazzoni della vicina via. 
27 nazionalità diverse tra arabi, indiani, somali, cingalesi, convivono in quell'isola tra Capo Spartivento e Capo d'Armi. 
Quel sabato sono riusciti, grazie al contributo della  scuola e del corpo insegnante (che avevano visto calare le iscrizioni di bambini italiani) e ai ragazzi dell'associazione 285 a vivere il quartiere "tutti insieme".
Nell'ora di pranzo ogni mamma ha cucinato un piatto tipico della sua nazione, creando una situazione conviviale veramente multietnica.
Durante la giornata recite e musica hanno "legato" tutti i cittadini in un intento comune, ricreare condizioni vivibili per tutti, italiani e non, mentre i graffitari hanno dipinto alcuni tabelloni messi a loro disposizione; anche i commercianti hanno contribuito nel  rendere la festa un vero momento di aggregazione.

Notizie da Ostia

Sommario n° 42 - Giu. '00
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