Le Saette di ZEUS

Quelli che

di Edoardo Foti

No, non sono quelli che il calcio, bensì quelli che sperano di veder risolti i problemi.
Quelli che insistono a fare i politici e amministratori.
Quelli che non sopportano le critiche e minacciano velatamente di raccogliere firme per riaprire la parte di Via di Saponara che attraversa il parco Arcobaleno.
Quelli che mostrano un atteggiamento di sinistra e, invece, si tratta di un sinistro attegiamento.
Quelli che il cartellone pubblicitario nasconde, finalmente, il nome della stada.
Quelli che ormai non escono più e si spostano via Internet perchè le strade dell'entroterra sono intasate e non si circola più.
Quelli della Regione Lazio che bocciano gli stanziamenti per costruire, finalmente, il Poliambulatorio di Acilia sud.
Quelli che insistono a prendere la pseudo e, ormai, storica metropolitana di Acilia perchè pensano che se la batta con la storica prima ferrovia d'Italia "Napoli-Portici".
Quelli che per 154 ettari di verde della XIII Circoscrizione pensano che bastino 34 uomini al servizio giardini.
Quelli che, orgogliosamente dicono di non interessarsi più di politica.
Quelli che, i politici contenti si interessano di questi ultimi con quello che ne consegue.
Quelli che, non contenti del caos a Via Macchia Saponara, permettono la costruzione di una bella stazione di benzina.
Quelli che i "graffiti" invece di farli sui muri speriamo li vadano a fare sui cartelloni abusivi pubblicitari ricevendo, finalmente, il plauso della gente civile.
E, infine, ma si potrebbe continuare a lungo, quello che...
Quello che si affaccia dall'alto di Via di Acilia, con la mano appoggiata sulla spalla del proprio erede, spazia con gli occhi verso Casalpalocco, giù, giù verso il mare.
Vede i nuovi quartieri attaccati uno all'altro (B8, 10V, V51, B42, B30 e non è una flottiglia di aerei), tanto che non ci sarà più posto per fare le strade.
Vede Via C. Colombo bloccata dal traffico, non parliamo della Via del Mare, vede Via dei Pescatori. Lasciamo andare.
Quello che, infine, alzando il braccio con orgoglio dice al proprio erede: “Figlio mio, un giorno tutto questo saranno cacchi tuoi!”

Le Saette di Zeus
Somm. Giu. '00 - N° 42

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