Tenerife: Un'isola senza mare
di Luca Leonardi

Forse la più conosciuta tra le Canarie, l'isola di Tenerife fa parte della Spagna anche se, geograficamente appartiene all'Africa, essendo situata di fronte al Marocco meridionale.
Dell'Africa ha i vantaggi di un clima invidiabile pressocché tutto l'anno e i quasi 300 giorni di sole l'anno, dalla Spagna riceve fondi statali e un regime di esenzione fiscali che l'hanno portata ad essere una regione turistiche in pieno boom economico.
Dalla natura ha poi ricevuto in dono il

Pico del Teide (oltre 3.700 s.l.m.) e le montagne circostanti, che le assicurano uno dei beni più preziosi del mondo, l'acqua, in gran quantità.
Come le altre isole Canarie, Tenerife ha un'origine vulcanica visibilissima a chi, dopo circa 5 ore di volo da Roma, decide di passare qualche giorno in tranquillità in quest'angolo di Africa europea.
Al di fuori dei centri abitati, infatti, la lava la fa da padrona, dando luogo ad un paesaggio piuttosto lugubre, a metà strada tra il lunare e quello che rimane dopo un bombardamento aereo.
La vegetazione è scarsa, soprattutto nella parte sud dell'isola, e, francamente, non è un bel vedere.
L'aria, sempre tersa e mai afosa, l'ottima cucina e la presenza di otti-

me strutture alberghiere la rendono l'ideale per chi voglia rilassarsi dallo stress del lavoro e della grande città.
Basta evitare Playa de Las Amèricas, che, soprattutto la notte, diventa il regno dell'alcolismo britannico più sfrenato e che rende Tenerife simile a tante mete del turismo internazionale, omogeneizzate dalla birra, dalle ragazze buttadentro, dalle discoteche a tutto volume e dagli inevitabili eccessi di hooligans in carriera.
Il lettore più esperto si sarà certamente già domandato perché, parlando di un'isola, non abbia ancora accennato al mare.
Semplice, perché Tenerife è un'isola in cui il mare è un accessorio: le poche spiagge accessibili, la freddezza dell'acqua e la sabbia nera di origine vulcanica, che rende il colore del mare simile a quello di Ostia, non incoraggiano certo a bagni prolungati.
Senza scomodare la Sardegna, già Sperlonga è di tutt'altra categoria.
E, oltretutto, molto più vicina ed economica! Complimenti, dunque, agli operatori turistici spagnoli che riescono a vendere così bene un "prodotto" così poco concorrenziale.

CURIOSITà

Sommario n° 42 - Giu. '00
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