FENILE SCHENA - POZZE

Veduta generale dell'area delle Pozze - Fenile Schena

Il sito archeologico delle Pozze è forse il sito più importante del Comune di Lonato, e forse dell'intero basso Garda Bresciano.
In nessun altro sito oggi conosciuto nell'area gardesana, infatti, è riconoscibile una sequenza completa di ritrovamenti archeologici come quella rinvenibile qui.
Le prime notizie di frequentazione dell'area sono infatti ascrivibili al "Paleomesolitico" e da quel momento l'area è sempre stata frequentata, fino al Medioevo.

Si sono rinvenuti reperti Paleolitici, Mesolitici, Neolitici e dell'Età del Bronzo.
In età protostorica e storica si hanno notizie di probabili insediamenti etruschi e quindi di un grande insediamento romano, probabilmente una villa rustica facente parte di un complesso ben più ampio ed identificabile con tutta probabilità, con una mansio romana a servizio della strada romana Brescia-Verona.

Nell'area si è probabilmente venuto a formare un pagus o un vicus evoluto poi in un abitato con una Pieve Arcipresbiterale dedicata a San Zeno, sorta nel IV secolo. In quest'area sorgeva quindi il primo nucleo del paese di Lonato.
Lonato rimase localizzato in quest'area fino al 1339, quando venne raso al suolo durante le guerre di successione tra Visconti e Scaligeri.

Una foto dell'area delle Pozze

IL PERIODO ROMANO

Nei primi secoli successivi alla nascita di Cristo nell'area sono documentate importanti strutture che sono state variamente interpretate.
Le prime notizie di queste strutture risalgono agli anni '60 e vennero individuate da un appassionato locale con delle foto che mostravano come l'erba sui campi, in estate, restasse bassa e secca in corrispondenza di tracciati e allineamenti ben precisi che denunciavano la presenza nel sottosuolo di strutture murarie.
Venne aperto uno scavo nel 1963 e si individuarono alcuni ambienti, mosaici, una struttura absidata; si recuperarono fibule, monete, vasellame anche fine e prezioso, ceramiche aretine, parti di statue. Si giunse all'idea che doveva trattarsi di abitazioni di lusso. Venne rinvenuto, inglobato in un muro, un capitello di foggia etrusca. Al di sotto delle pavimentazioni si recuperarono ceramiche galliche e palafitticole.
Negli anni ottanta una foto all'infrarosso scattata da un aereo rivelò i contorni dell'ambiente absidato

 

Foto aerea del sito di località Pozze. Si intravede un ambiente absidato

Sotto, la stessa foto rielaborata per una visione perpendicolare dell'area


Dopo gli scavi del 1963 non vennero più fatti scavi fino al 1990, quando vennero eseguiti tre saggi di scavo.
Nel 1997, nell'ambito di una tesi di laurea, si sono eseguite delle indagini georadar sull'area, coprendo un'estensione di circa 14.000 metri quadrati.
Per buona parte dell'area investigata si sono ottenuti risultati che denotano l'esistenza di strutture di vario genere, difficilmente interpretabili allo stato attuale: si intravedono ambienti, livelli pavimentali e aree nelle quali, con tutta probabilità, ci si trova di fronte ad una stratificazione della frequentazione.

 

Interpretazione generale dei dati ottenuti dalle prospezioni geofisiche con georadar in località Pozze

 

Alcuni radargrammi ricavati dall'indagine

Due forti anomalie verticali denunciano la presenza di due muri Fascia di anomalie superficiali : probabile ambiente con partizioni interne.

Due anomalie verticali indicano la presenza di un ambiente

Due radargrammi affiancati facenti parte dello stesso profilio. A partire da sinistra si nota un tratto con anomalie che denunciano stratificazioni orizzontali (pavimentazioni?); si nota poi un orizzonte che si approfondisce verso destra facendosi sempre più evidente (probabili variazioni litologiche); infine un ambiente delimitato da muri.

 

Questa è la situazione delle indagini con georadar fino ad oggi. Tali risultati sono stati presentati durante una Conferenza dei Giovedì della Polada 2000.


Foto scattate alle pozze nel giugno 2001



 

Aggiornato il: giugno 25, 2001.
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