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Argomento: Il problema del linguaggio nella filosofia del ‘900 ANL00_5a

Obiettivo verificato: analisi di un testo

 

 

Leggi con attenzione le proposizioni seguenti tratte dal Tractatus logico-philosophicus (trad. di A.G. Conte, Einaudi, Torino).

5.6 I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.

6.41 Il senso del mondo deve essere fuori del mondo. Nel mondo tutto è come è, e tutto avviene come avviene; non v’è in esso alcun valore - né se vi fosse, avrebbe valore.

Se un valore che abbia valore v’è, esso dev’essere fuori d’ogni avvenire ed essere-così. Infatti, ogni avvenire ed essere-così è accidentale.

Ciò che li rende non accidentali non può essere nel mondo, chè altrimenti sarebbe, a sua volta, accidentale.

Dev’essere fuori del mondo.

6.421 È chiaro che l’etica non può formularsi.

L’etica è trascendentale.

(Etica ed estetica sono un tutt’uno.)

6.4312 L’immortalità temporale dell’anima dell’uomo, dunque l’eterno suo sopravvivere anche dopo la morte, non solo non è per nulla garantita, ma a supporla, non si consegue affatto ciò che supponendola, si è sempre perseguito. Forse è sciolto un enigma perciò che io sopravviva in eterno? Non è forse questa via eterna così enigmatica come la presente? La risoluzione dell’enigma della vita nello spazio e nel tempo è fuori dello spazio e del tempo.

6.432 Come il mondo è, è affatto indifferente per ciò che è più alto. Dio non rivela sé nel mondo.

6.44 Non come il mondo è, è il Mistico, ma che esso è.

6.5 D’una risposta che non può formularsi non si può formulare neppure la domanda.

enigma non v’è.

Se una domanda può porsi, può avere risposta.

6.52 Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure sfiorati. Certo allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta.

6.522 Ma v’è dell’ineffabile. Esso si mostra, è il Mistico.

6.53 Il metodo corretto della filosofia sarebbe propriamente questo: Nulla dire se non ciò che può dirsi; dunque, proposizioni della scienza naturale - dunque, qualcosa che con la filosofia nulla ha che fare -, e poi, ogni volta che un altro voglia dire qualcosa di metafisico, mostrargli che, a certi segni nelle sue proposizioni, egli non ha dato significato alcuno. Questo metodo sarebbe insoddisfacente per l’altro - egli non avrebbe la sensazione che noi gli insegniamo la filosofia -, eppure esso sarebbe l’unico metodo rigorosamente corretto.

6.54 Le mie proposizioni illuminano così: Colui che mi comprende, infine le riconosce insensate, se è salito per esse - su esse - oltre esse. (Egli deve, per così dire gettar via la scala dopo che v’è salito).

Egli deve trascendere queste proposizioni; è allora che egli vede rettamente il mondo.

7 Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.

 

Sono compatibili queste proposizioni con l’immagine di un "primo" Wittgenstein neopositivista? Perché?

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Cosa significa (§ 6.44) che il Mistico non è come il mondo è ma che è? …………………………………..

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Prova a spiegare con tue parole qual è i metodo della filosofia secondo Wittgenstein (§ 6.53).

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Si può dire che la celebre proposizione 7 del Tractatus ha un significato "kantiano"? Perché?

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