La Shoah
- Premessa: finalità, motivazioni, attenzioni di metodo
Lobiettivo generale di questa unità didattica è di
favorire lincontro dello studente con una esperienza modellizzante del Novecento
(cfr. H. Gardner, Sapere per comprendere, Feltrinelli, Milano 1999), che
costituisce il vero e proprio emblema dello scacco della ragione occidentale e del suo
rovesciarsi in barbarie.
Le ragioni di questa scelta sono diverse:
- la necessità, sulla base delle indicazioni ministeriali che assegnano allultimo
anno della Scuola Superiore lindagine approfondita della storia novecentesca, di
fermarsi a riflettere con gli studenti su zone particolarmente significative della
contemporaneità e la Shoah è senzaltro una di queste zone;
- il ritorno dellintolleranza e dellodio razziale, soprattutto
nellultimo decennio, che rende quanto mai urgente tornare a interrogarsi sulle
radici di questi atteggiamenti delluomo a partire da uno dei momenti in cui più
radicalmente si sono manifestati;
- limportanza, in tempo di revisionismo, di distinguere ciò che può (e deve)
essere "storicizzato" da ciò che deve rimanere patrimonio costante della
memoria;
- la grande popolarità che la cultura ebraica sta vivendo nel mondo occidentale, fenomeno
che richiede una interrogazione profonda delle sue caratteristiche per poter distinguere
il fatto di moda o di simpatia superficiale dalla adesione profonda che è sintomo di
comprensione e di rispetto.
Metodologicamente si è pensato di progettare questa unità
didattica secondo due attenzioni:
- una attenzione interdisciplinare, particolarmente declinata sullasse delle
discipline storico-filosofiche, che consenta un approccio integrato al problema, capace
non solo di ricostruirne il profilo di evento ma anche di coglierne le risonanze sociali e
culturali più profonde;
- una attenzione al rapporto tra lavoro daula, sviluppato in classe
dallinsegnante, e lavoro personale dei singoli studenti alcuni dei quali potrebbero
individuare il tema del loro approfondimento personale proprio allinterno di
questarea tematica.
2. I contenuti
Dal punto di vista tematico si può ricondurre la trattazione
della Shoah a due problemi fondamentali:
- la riflessione sul significato del termine Shoah;
- lo studio del lager nei suoi diversi aspetti.
Ne deriva larticolazione dellunità didattica in due zone
di conoscenza che ruotano proprio attorno alle due parole-chiave Shoah e lager.
Zona di conoscenza 1 - Natura e significato storico della Shoah
- Shoah o Olocausto? Le ragioni del nome
- Il funzionamento vittimale della Shoah: una lettura antropologica
- Auschwitz
come punto di rottura della storia: il valore teologico della Shoah
Zona di conoscenza 2 - Il lager
- Lidea della soluzione finale: genesi e motivi
- Il sistema dello sterminio: la concezione tayloristica della morte
- Lorganizzazione del campo di sterminio
- La strategia del terrore: le forme della violenza nel lager
- Lager e memoria letteraria: Primo Levi
Le prospettive a partire dalle quali queste due zone di
conoscenza verranno affrontate sono diverse:
- eziologica (ricerca delle ragioni della Shoah nelle origini e nello sviluppo
dellantisemitismo in Europa);
- etica (il problema della responsabilità);
- filosofico-teologica (il significato dello sterminio).
Dal punto di vista degli autori si farà riferimento in
particolare a: T.W.Adorno e M.Horkheimer, S.Quinzio, P.Levi, R.Girard, A.Arendt.
Di essi si prenderanno in considerazione pagine scelte delle loro opere.
In particolare:
- T.W.Adorno, Dialettica negativa;
- T.W.Adorno, M. Horkheimer, La dialettica dellilluminismo;
- R. Girard, La violenza e il sacro;
- S.Quinzio, La sconfitta di Dio;
- P. Levi, Se questo è un uomo, La tregua;
- A. Arendt, Ebraismo e modernità.
Il concetto/modello che guida lelaborazione
dellintera unità didattica è quello di razionalità, di cui la Shoah
rappresenta la negazione, in controtendenza con lipotesi weberiana di una
"leggibilità" della storia nei termini di un processo di progressiva
razionalizzazione.
Storiograficamente parlando, la dialettica che ci si sforzerà di
evidenziare sarà quella tra revisionismo e antirevisionismo (a partire dal celebre
intervento di E. Nolte sulla "Frankfurter Allgemeine Zeitung", Il passato che
non vuole passare, e dalla risposta ad esso fornita da J. Habermas) che si focalizza
attorno alla doppia questione della responsabilità e della necessità di ricordare.
Quanto, infine, ai nessi della Shoah in quanto evento-modello
con il periodo storico entro cui si ritaglia, se ne possono indicare almeno due:
- il riferimento al Nazismo e, più in generale, ai totalitarismo tra le due guerre come
sintomatico della crisi generalizzata che investe lEuropa dopo la fine dello Stato
liberale e dell800 borghese;
- il riferimento alla Seconda Guerra Mondiale come guerra totale non solo nel senso del
suo carattere planetario, ma anche nel senso del coinvolgimento della popolazione civile
(cfr, P.Breton, Lutopia della comunicazione, UTET, Torino 1995).
3. Il percorso
Si cerca, di seguito, di evidenziare i diversi momenti del percorso
facendo riferimento alla successione dei contenuti, alle modalità di presentazione e ai
tempi di svolgimento.
- Lapproccio al tema è narrativo. Al riguardo si può ricorrere a tre diversi punti
di partenza:
- la presentazione del documentario Memoria, un reportage su alcuni reduci italiani
di Auschwitz curato dal CDEC di Milano (2 ore)
- il visionamento, preferibilmente in teatro, dello spettacolo del Teatro 2 di Parma, Listruttoria,
dal testo drammatico di Peter Weiss (2 ore + uscita a teatro);
- il visionamento in VHS dello spettacolo di Moni Ovadia Cabaret Yiddish (3 ore).
Obiettivo: favorire limmersione degli studenti dentro la
Shoah, la percezione anche emotiva del suo significato.
- Si invitano gli studenti a lavorare in gruppi in due direzioni:
- la ricostruzione delle cifre della Shoah;
- la riflessione sul significato/valore della memoria in ordine ad essa.
Si accantonano 2/4 ore di lavoro in tempo scolastico finalizzate alla
produzione di schede di sintesi da archiviare in formato HTML per pensare in seconda
battuta a una loro pubblicazione nello spazio intranet della scuola in modo che divengano
consultabili da parte di tutti.
Obiettivo: conoscere il fenomeno storico dal punto di vista
quantitativo, valutare il suo impatto sullattualità.
- Tenendo sullo sfondo il primo tentativo di risposta dei gruppi si prova a verificare
insieme, in classe, cosa significhi fare memoria della Shoah attraverso:
- la testimonianza dei protagonisti (analisi guidata di documenti tratti dagli atti del
Processo di Norimberga 1 ora);
- la coscienza letteraria (analisi di passi scelti di Primo Levi 1 ora);
- il cinema (programmazione della proiezione di un film in orario extra-scolastico).
Obiettivo: verificare le diverse modalità attraverso cui la
coscienza estetica ha restituito il fenomeno, approfondire la conoscenza dei fatti secondo
i diversi punti di vista.
- La memoria consente di fissare gli aspetti essenziali della vita nel lager e fa emergere
due questioni fondamentali:
- le ragioni dello sterminio (questo momento è assegnato al lavoro personale dello
studente, sul manuale e testi di riferimento indicati in classe);
- la questione delle responsabilità (affrontata in classe mediante una presentazione del
docente delle linee generali del dibattito storiografico 1 ora).
Obiettivo: comprendere le cause del fenomeno storico, verificare
la dialettica tra i documenti e la loro interpretazione.
- Si arriva così al passaggio finale del percorso riservato allanalisi del
significato storico della Shoah attraverso le pagine scelte di alcuni autori (3/4 ore):
- i francofortesi
- R. Girard
- S. Quinzio.
Obiettivo: attualizzare in senso esistenziale il significato del
fenomeno, riflettere sulla sua struttura profonda.
Tutto il lavoro, documentato dagli studenti in schede predisposte
quanto al loro formato dal docente, confluisce in un dossier informatico che viene
pubblicato in rete.
4. Verifica e valutazione
Si pensa a tre tipi di verifica:
- un test strutturato per verificare lacquisizione degli elementi informativi;
- un testo scritto da produrre in forma di recensione cinematografica dopo la proiezione
del film o la visione dello spettacolo teatrale;
- un test semistrutturato che chieda allo studente di produrre unanalisi/commento di
un passo delle opere analizzate in classe.
Quanto alla riprogettazione in itinere o ad eventuali interventi di
recupero si ritiene, anzitutto, che per lelevato valore di coinvolgimento e di
attualità del tema proposto ed in virtù del fatto che esso si presta (e vuole
indirizzarsi) più ad innescare la risonanza emotiva nello studente che non a produrne una
fattuale acquisizione cognitiva, non vi sia particolare bisogno di programmare specifiche
attività di questo tipo.
Si pensa, così, in generale a:
- individuare due ore, a un terzo e due terzi del percorso, da dedicare ad una attività
di sportello finalizzata al chiarimento dei dubbi o delle difficoltà di acquisizione
concettuale;
- predisporre dei test supplementari, da destinare magari al lavoro domestico, nel caso le
prove sostenute in classe non avessero raggiunto la sufficienza.