La Shoah

 

  1. Premessa: finalità, motivazioni, attenzioni di metodo

L’obiettivo generale di questa unità didattica è di favorire l’incontro dello studente con una esperienza modellizzante del Novecento (cfr. H. Gardner, Sapere per comprendere, Feltrinelli, Milano 1999), che costituisce il vero e proprio emblema dello scacco della ragione occidentale e del suo rovesciarsi in barbarie.

Le ragioni di questa scelta sono diverse:

Metodologicamente si è pensato di progettare questa unità didattica secondo due attenzioni:

 

2. I contenuti

Dal punto di vista tematico si può ricondurre la trattazione della Shoah a due problemi fondamentali:

Ne deriva l’articolazione dell’unità didattica in due zone di conoscenza che ruotano proprio attorno alle due parole-chiave Shoah e lager.


Zona di conoscenza 1 - Natura e significato storico della Shoah

  1. Shoah o Olocausto? Le ragioni del nome
  2. Il funzionamento vittimale della Shoah: una lettura antropologica
  3. Auschwitz come punto di rottura della storia: il valore teologico della Shoah

 

Zona di conoscenza 2 - Il lager

  1. L’idea della soluzione finale: genesi e motivi
  2. Il sistema dello sterminio: la concezione tayloristica della morte
  3. L’organizzazione del campo di sterminio
  4. La strategia del terrore: le forme della violenza nel lager
  5. Lager e memoria letteraria: Primo Levi

Le prospettive a partire dalle quali queste due zone di conoscenza verranno affrontate sono diverse:

Dal punto di vista degli autori si farà riferimento in particolare a: T.W.Adorno e M.Horkheimer, S.Quinzio, P.Levi, R.Girard, A.Arendt.

Di essi si prenderanno in considerazione pagine scelte delle loro opere. In particolare:

Il concetto/modello che guida l’elaborazione dell’intera unità didattica è quello di razionalità, di cui la Shoah rappresenta la negazione, in controtendenza con l’ipotesi weberiana di una "leggibilità" della storia nei termini di un processo di progressiva razionalizzazione.

Storiograficamente parlando, la dialettica che ci si sforzerà di evidenziare sarà quella tra revisionismo e antirevisionismo (a partire dal celebre intervento di E. Nolte sulla "Frankfurter Allgemeine Zeitung", Il passato che non vuole passare, e dalla risposta ad esso fornita da J. Habermas) che si focalizza attorno alla doppia questione della responsabilità e della necessità di ricordare.

Quanto, infine, ai nessi della Shoah in quanto evento-modello con il periodo storico entro cui si ritaglia, se ne possono indicare almeno due:

 

3. Il percorso

Si cerca, di seguito, di evidenziare i diversi momenti del percorso facendo riferimento alla successione dei contenuti, alle modalità di presentazione e ai tempi di svolgimento.

  1. L’approccio al tema è narrativo. Al riguardo si può ricorrere a tre diversi punti di partenza:

Obiettivo: favorire l’immersione degli studenti dentro la Shoah, la percezione anche emotiva del suo significato.

  1. Si invitano gli studenti a lavorare in gruppi in due direzioni:

Si accantonano 2/4 ore di lavoro in tempo scolastico finalizzate alla produzione di schede di sintesi da archiviare in formato HTML per pensare in seconda battuta a una loro pubblicazione nello spazio intranet della scuola in modo che divengano consultabili da parte di tutti.

Obiettivo: conoscere il fenomeno storico dal punto di vista quantitativo, valutare il suo impatto sull’attualità.

  1. Tenendo sullo sfondo il primo tentativo di risposta dei gruppi si prova a verificare insieme, in classe, cosa significhi fare memoria della Shoah attraverso:

Obiettivo: verificare le diverse modalità attraverso cui la coscienza estetica ha restituito il fenomeno, approfondire la conoscenza dei fatti secondo i diversi punti di vista.

  1. La memoria consente di fissare gli aspetti essenziali della vita nel lager e fa emergere due questioni fondamentali:

Obiettivo: comprendere le cause del fenomeno storico, verificare la dialettica tra i documenti e la loro interpretazione.

  1. Si arriva così al passaggio finale del percorso riservato all’analisi del significato storico della Shoah attraverso le pagine scelte di alcuni autori (3/4 ore):

Obiettivo: attualizzare in senso esistenziale il significato del fenomeno, riflettere sulla sua struttura profonda.

Tutto il lavoro, documentato dagli studenti in schede predisposte quanto al loro formato dal docente, confluisce in un dossier informatico che viene pubblicato in rete.

 

4. Verifica e valutazione

Si pensa a tre tipi di verifica:

Quanto alla riprogettazione in itinere o ad eventuali interventi di recupero si ritiene, anzitutto, che per l’elevato valore di coinvolgimento e di attualità del tema proposto ed in virtù del fatto che esso si presta (e vuole indirizzarsi) più ad innescare la risonanza emotiva nello studente che non a produrne una fattuale acquisizione cognitiva, non vi sia particolare bisogno di programmare specifiche attività di questo tipo.

Si pensa, così, in generale a:

 

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