Il programma dellanno ruota attorno al concetto storiografico di Antico Regime, studiato seguendo un percorso di analisi che comprenderà via via i concetti-chiave di Assolutismo, Rivoluzione, Nazione. Questultimo viene introdotto come criterio dordine per la storia ottocentesca compresa tra il Congresso di Vienna (1815) e il 1870 (data-simbolo dellinizio dellEtà Contemporanea): lidea di nazione, infatti, è il catalizzatore di tutte le spinte rivoluzionarie che gradualmente avranno ragione dellordine restaurato a Vienna.
Di seguito viene indicato lo sviluppo del programma nei singoli trimestri con lindicazione delle possibili letture che saranno proposte per garantirne lo svolgimento e dei concetti generali e specifici che sarà necessario portare in gioco.
1° Trimestre
Questa prima parte dellanno ruota attorno a tre grandi zone di conoscenza il cui compito è di chiarire sul piano teoretico e storico le caratteristiche costitutive dello Stato moderno.
Zona di conoscenza 1 Teorie del diritto e dello Stato nella modernità
Finalità di questa prima zona di conoscenza è riflettere sulle diverse ipotesi di fondazione del diritto e dello Stato avanzate nel 6-700.
2. Il contrattualismo
3. Temi giuspolitici della cultura settecentesca
Documenti e letture: cfr. Intersezioni, cap. 14. "Jean Bodin: la sovranità" (dalla Repubblica, trad. di M. Isnardi Parente, Utet, Torino 1964); "Jean Bodin: i fondamenti giuridici del potere" (J. Bodin, I sei libri dello stato, a cura di M. Isnardi Parente, Utet, Torino 1988, pp. 482-83, 490-95, 337-42); "T. Hobbes: il Leviatano" (da Il Leviatano, a cura di R. Giammanco, Utet, Torino 1955, pp. 209-223, 360-377); "T. Hobbes: stato di natura e stato di guerra" (T. Hobbes, Leviatano, cit., cap. XIII); "T. Hobbes: dallo stato di natura alla società civile" (T. Hobbes, Leviatano, cit., cap. XIV e XVII); "Dalle Massime di stato di Richelieu: il principe deve essere inflessibile nel punire" (da Armand-Jean du Plessis, cardinal de Richelieu, Testamento politico e Massime di Stato, a cura di A. Piazzi, Giuffrè, Milano 1988); "Spinoza: il vero fine dello stato è la libertà" (da B. Spinoza, Tractatus theologico-politicus, a cura di E. Giancotti Boscherini e A. Droetto, Einaudi, Torino 1972, cap. XX); "Locke: lorigine della società politica"(da J. Locke, Due trattati sul governo, a cura di L. Pareyson, Utet, Torino 1960); "Locke: la dottrina liberale dello Stato" (da John Locke, Antologia degli scritti, a cura di F. Battaglia, trad. di A. de Caprariis, Il Mulino, Bologna 1962); "Locke: dallo stato di natura alla società civile" (Locke, Secondo trattato sul governo, cit., cap. II-III, §§ 4, 6-8, 16, 19-21); "Voltaire: il mito dellInghilterra" (Voltaire, Lettere VIII e IX, a cura di R. Naves, Parigi 1961); "Montesquieu" (dallAntologia di scritti di Montesquieu, a cura di N. Matteucci, Il Mulino, Bologna 1961); "Rousseau: il contratto sociale" (trad. di E. Omodeo Zona,nel vol. curato da A. Bruno per leditore Laterza, Bari 1948); "C. Beccaria: Dei delitti e delle pene" (da Illuministi italiani, tomo III, Riformatori lombardi piemontesi e toscani, a cura di F. Venturini, Ricciardi, Milano-Napoli, pp. 23-26).
Zona di conoscenza 2 - Lo Stato moderno, tra assolutismo e riformismo illuminato
Finalità di questa zona è lanalisi delle forme assunte dallo Stato moderno dallassolutismo secentesco al riformismo illuminato del 700.
Documenti e letture: "Lo stato del Rinascimento" (F. Chabod, Scritti sul Rinascimento, Einaudi, Torino 1967, pp. 593-604); "Lo stato moderno" (P. Schiera, Lo stato moderno, in Dizionario di Politica, diretto da N. Bobbio e N. Matteucci, Utet, Torino 1976, pp. 1006-10); "I conflitti tra monarchie" (J. Vicens Vives, in La formazione dello stato moderno, a cura di A. Caracciolo, Zanichelli, Bologna 1978, pp. 50-56); "La politica dellequilibrio" (F. Guicciardini, Storia dItalia, I,1); "Che cosa sia ragione di Stato", "De' sudditi" (G. Botero, in Il materiale e l'immaginario, vol. 5, pp. 734-735); "Della religione" (G. Botero, in Il materiale e l'immaginario, vol. 5, p. 741); "La doppia origine dello Stato assoluto: redistribuzione del potere feudale e controllo della pressione delle borghesie cittadine" (P. Anderson, in Il materiale e l'immaginario, vol. 5, pp. 103-105); La natura paradossale dello Stato assoluto: modernità di una macchina giudiziaria e statale al servizio della classe feudale tradizionale" (P. Anderson, in Il materiale e l'immaginario, vol. 5, pp. 105-108); "Lo sviluppo del capitalismo all'interno dello Stato assoluto" (P. Anderson, in Il materiale e l'immaginario, vol. 5, pp.109-110).
2. La Francia dalle guerre di religione a Luigi XIV
Documenti e letture: "Richelieu agli ambasciatori (17 novembre 1630)" (trad. da Documents inédits sur lhistoire de France. Lettres, instructions diplomatiques et papier dEtat du Cardinal Richelieu, vol. IV, Parigi 1861, pp. 19-20); "Discorso che il re deve fare ai Signori del Parlamento a proposito del rifiuto della verificazione degli editti (5 gennaio 1636)" (trad. da Documents inédits, cit., vol. V, pp. 392-3); "Allocuzione del Re al Parlamento" (trad. da Documents inédits, cit., vol. V, pp. 541-2); "La Fronda" (Fontes Rerum Austriacarum, vol. 26°, pp. 274-382); "I quattro articoli del 1862" (da Textes et documents dhistoire moderne, cit., pp. 237-38);"Luigi XIV e il rafforzamento del suo potere" (da Memorie di Luigi XIV, a cura di G. Pasquinelli, SEI, Milano 1988); "Il mercantilismo in Francia e in Inghilterra" (G. Luzzato, Storia economica delletà moderna e contemporanea, I, LEtà moderna, Padova, Cedam, 1955); "Mazzarino" (B. Masseroni, Mazzarino, in M. Tronti, Il politico, antologia di testi, 2 voll., Feltrinelli, Milano1979-82); "La monarchia francese: lassolutismo più evoluto" (R. Mousnier, Il XVI e il XVII secolo. Progresso della civiltà europea e declino dellOriente 1492-1715, Sansoni, Firenze 1959);"Limperialismo politico di Luigi XIV" (K. Kaser, Letà dellassolutismo, Vallecchi, Firenze 1954); "La proiezione simbolica della monarchia francese e del suo ruolo imperiale" (F.A.Yates, in Il materiale e l'immaginario, vol. 5, pp.215-219).
3. Filippo II e lascesa politica della Spagna
Documenti e letture: "La Spagna imperiale" (J.H. Elliott, La Spagna imperiale 1469-1716, Il Mulino, Bologna 1982, pp. 290-4);"Limpero di Filippo II", (F. Braudel, Civiltà e imperi nel Mediterraneo nelletà di Filippo II", II, Einaudi, Torino 1976);"Istruzione di Filippo II ai membri del Consiglio dItalia" (A. Torre, Stato e società nellAncien Régime, Loescher, Torino 1983); "La morte di Filippo II" (F. Catalano, Stato e società nei secoli, DAnna, Messina-Firenze 1984, pp. 196-204); "Dominazione spagnola e decadenza italiana" (B. Croce, La Spagna nella vita italiana durante la Rinascenza, Laterza, Bari 1949); "Le responsabilità della Spagna e il Mezzogiorno dItalia (G. Pepe, Il Mezzogiorno dItalia sotto gli Spagnoli, Sansoni, Firenze 1952); "La decadenza economica dellItalia spagnola" (A. Fanfani, Storia del lavoro in Italia dalla fine del secolo XV agli inizi del XVIII, Giuffrè, Milano 1959); "Spagna: rivolte e decadenza" (J.H. Helliott, La penisola iberica dal 1598 al 1648, in Storia del mondo moderno", cit., vol. IV, pp. 548 551).
4. La crisi del '600
5. Le relazioni internazionali nel sec. XVIII
6. Il dispotismo illuminato
Documenti e Letture: "Federico II: del governo prussiano e dei principi che lo regolano" (trad. dalle Opere di Federico II, a cura di Preuss, vol. IV, Berlino 1848); "Un ritratto di Giuseppe II" (da Fontes Rerum Austriacarum, cit., vol. 22, pp. 326-7); "Editto di tolleranza in Austria (1781)" (trad. da Textes et documents, cit., p. 349); "Dispotismo illuminato" (da Franco Valsecchi, Nuove questioni di storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, Marzorati, Milano 1961, pp.189-196).
Zona di conoscenza 3 - Dallaristocrazia del privilegio alla società dei Lumi
Finalità di questa zona è di mettere a fuoco il dispositivo sociale dellAntico Regime: una società degli ordini, costruita sullaristocrazia del privilegio contro cui reagirà (prima ancora che contro la monarchia) la Rivoluzione Francese sostenuta in questo dalla nuova cultura dellIlluminismo.
Documenti e letture: "Nobiltà e Rinascimento" (J. Burchardt, La civiltà del Rinascimento in Italia, Sansoni, Firenze 1975, pp. 337-45);"La società ancien regime e le tensioni di classe" (R. Mousnier, Il XVI e il XVII secolo. Progresso della civiltà europea e declino dellOriente 1492-1715, cit.); "Il cerimoniale alla corte del Re Sole" (N. Elias, La società di corte, Il Mulino, Bologna 1982); "Laristocrazia inglese e la corona" (L. Sone, La crisi dellaristocrazia. LInghilterra da Elisabetta a Cromwell, Einaudi, Torino 1972, pp. 501-4, 513-16, 540-41); "La stratificazione sociale per ordini" (R. Mousnier, Le gerarchie sociali dal 1450 ai nostri giorni, Vita e Pensiero, Milano 1971, pp. 51-66); "Prerogative del Parlamento inglese" (A. Torre, Stato e società nellancien régime, Loescher, Torino 1983, pp. 200-2); "La società elisabettiana" (Guy, in Storia dellInghilterra. La Gran Bretagna da Cesare ai tempi nostri, a cura di K.O. Morgan, Bompiani, Milano 1985, pp. 238-243); "Rivolte popolari nel Seicento" (in Y.M. Bercé, Histoire des Croquants, Droz, Genéve 1974, pp. 751-4).
2. Società e cultura nellEtà dei Lumi
2° Trimestre
Il trimestre è dedicato allanalisi del concetto di rivoluzione attraverso lo studio delle rivoluzioni borghesi (Francese e Americana) e della Rivoluzione industriale che traduce la stessa istanza di rottura con il passatto sul versante delleconomia e del mercato.
Zona di conoscenza 4 - L'età delle rivoluzioni borghesi
Finalità di questa zona di conoscenza è di far riflettere lo studente sulle caratteristiche essenziali delle rivoluzioni borghesi e sul loro significato storico.
1. L'indipendenza americana
Documenti e letture: "La dichiarazione dindipendenza americana(1776)"; "La costituzione degli Stati Uniti dAmerica" (R. Hofstadter, Le grandi controversie della storia americana, Opere Nuove, vol. I, Roma 1966, pp. 110 e sg.); "I primi emendamenti" (R. Hofstadter, Le grandi controversie della storia americana, cit., pp. 125 e sg.); "Tocqueville: La Costituzione americana" (da A. Tocqueville, La democrazia in America, a cura di G. Candeloro, Cappelli, Bologna).
2. La Rivoluzione francese e le sue interpretazioni storiografiche
Documenti e letture: "Tocqueville: nobiltà e terzo stato in Francia alla vigilia della rivoluzione" (trad. da A. Tocqueville, Oeuvres complètes, tomo II, Parigi 1952, pp. 37 e sg.); "Cahiers de doléances: I", "Cahiers de doléances: II" (trad. da Cahiers de doléances de la Sénéchaussée de Civray pour les Etats Généraux de 1789, Niort, 1925); "Robespierre: discorso contro la guerra (2 gennaio 1792)", "Robespierre: governo rivoluzionario e governo costituzionale (25 dicembre 1793)" (da La rivoluzione giacobina, a cura di G. Cantoni, Milano 1953); "Costituzione del 3 settembre 1791", "Atto costituzionale del 24 giugno 1793 e dichiarazione dei diritti delluomo e del cittadino", (da A. Saitta, Costituenti e costituzioni della Francia moderna, Einaudi, Torino 1952). Dibattito storiografico sulla Rivoluzione Francese: "Lautonomia delle rivolte contadine" (G. Lefebvre, La rivoluzione francese e i contadini, in Riflessioni sulla storia, Editori Riuniti, Roma 1976, pp. 152-157); "Una rivoluzione borghese" (A. Soboul, La rivoluzione francese, Laterza, Bari 1974, pp. 100-1, 559-60); Critica del concetto di rivoluzione borghese (R. Zapperi, Per una critica del concetto di rivoluzione borghese, De Donato, Bari 1974, pp. 83-85); "Lipotesi atlantica" (J. Godechot, Le rivoluzioni. 1770-1790, Mursia, Milano 1975, pp. 240-1, 245-46); La rivoluzione dellélite (F. Furet, Critica della Rivoluzione francese, Laterza, Bari 1987, pp. 18, 43-46), "Contro la storiografia revisionista: né rivoluzione atlantica né rivoluzione délite (A. Soboul, Historiographie révolutionaire classique et tentatives révisionistes, in Comprendre la révolution, Maspero, Paris 1981, pp. 326-29, 338-43); "Le nuove tendenze" (M. Vovelle, Breve storia della rivoluzione francese, Laterza, Bari 1979, pp. 85-92).
3. L'età napoleonica
Documenti e letture: "Napoleone imperatore", "Napoleone re dItalia", "Il blocco continentale. Il decreto di Berlino (21 novembre 1806)" (trad. da Correspondance de Napoléon I.er publiée par ordre de limperateur Napoléon III, 1862).
4. Il Congresso di Vienna (1815) e il nuovo assetto europeo
Documenti e letture: Dibattito storiografico sul Congresso di Vienna: "Il vero scopo del congresso era la spartizione tra vincitori delle spoglie strappate al vinto" (J.B.Duroselle, Il mondo contemporaneo. La politica internazionale. La Nuova Italia, Firenze 1979, p. 82); "Si sarebbe potuto esigere che le sregolatezze avessero apparenze più decenti" (G. Gervinus, La Restaurazione e il Trattato di Vienna, Corona e Caimi, Milano 1868, pp. 199-201); "Lassolutismo difettava di originale genio costruttore" (B. Croce, Storia dEuropa nel secolo XIX, Bari 1943, pp. 59-65); "La pace dei Cento anni" (K. Polanyi, La grande trasformazione, Einaudi, Torino 1974, pp. 5-10); "Una sistemazione realistica e sensibile" (E.J. Hobsbawm, Le rivoluzioni borghesi, 1789-1848, Il Saggiatore, Milano 1963, pp. 143-48); "Il ragionevole accordo non corrispose alle speranza di una generazione di idealisti ma diede loro la pace" (H. Kissinger, Diplomazia della restaurazione, Garzanti, Milano 1973, pp. 5-9); "Le soluzioni adottate erano inevitabili" (G. Candeloro, Storia dellItalia moderna, feltrinelli, Milano 1958, pp. 9-10).
Zona di conoscenza 5 La Rivoluzione industriale
Finalità di questa zona di conoscenza è lanalisi della Rivoluzione industriale nei suoi diversi aspetti.
2. La svolta industriale
Documenti e letture: "La rivoluzione industriale e lo sviluppo capitalistico mutano l'assetto della società" (R. Ceserani, Lidia De Federicis, Il materiale e l'immaginario, vol. 7, pp. 2 ss.); "Una tipologia dei processi di industrializzazione" (G. Baglioni, in Il materiale e l'immaginario, vol. 7, pp. 20-26); "Complessità delle 'classi operaie: si può parlare di 'classe operaia' al singolare?" (E. P. Thompson, in Il materiale e l'immaginario, vol. 7, pp. 39-43); "Innovazioni nello sviluppo economico. Gli inizi della rivoluzione industriale" (in Il materiale e limmaginario, vol. 6, pp. 25-58); "L'anomalia della situazione italiana" (in Il materiale e l'immaginario, vol. 6, pp. 59-87).
3. Le nuove teorie economiche
Documenti e letture: "I principi della fisiocrazia" (trad. da Textes et documents, cit., p. 303); "Fittavoli" (da Enciclopedia, a cura di A. Pons, Feltrinelli, Milano 1966, II, pp. 344-351); "A. Smith: la divisione del lavoro", "A. Smith: la mano invisibile", "A. Smith: la critica della fisiocrazia" (da A. Smith e la nascita della scienza economica, Sansoni, Firenze, pp. 24 e sg.).
3° Trimestre
Il trimestre, organizzato attorno allidea di nazione (cfr. Chabod), si articola in due zone di conoscenza, la prima dedicata alla ricostruzione degli aspetti fondamentali dellEtà della Restaurazione, la seconda alla presentazione dei risorgimenti nazionali, con particolare riferimento a quello italiano.
Zona di conoscenza 6 - L'età della Restaurazione
Finalità di questa zona di conoscenza è di mettere a fuoco limportante concetto di Restaurazione registrandone i diversi aspetti (dottrinali, politici, storici).
1. Aspetti politici, economici e sociali del primo ottocento
2. Motivi culturali: l'età del liberalismo e del romanticismo
Zona di conoscenza 7 - Risorgimenti nazionali e Risorgimento italiano
Vengono studiate in questa zona di conoscenza le tre stagioni dei moti indipendentisti europei dellOttocento e fdocalizzato il processo ideologico e politico che condurrà allunità dItalia.
Documenti e letture: R. Remond, "I caratteri comuni dei regimi politici liberali" (in Il materiale e limmaginario, vol. 7, pp. 114-118), V. Gioberti, "I soli rivolgimenti opportuni..." (in Il materiale e limmaginario, vol. 7, pp. 131-133), C. Cavour, "Le riforme, compiute a tempo..." (in Il materiale e limmaginario, vol. 7, pp. 133-136), G. Mazzini, "Un partito..." (in Il materiale e limmaginario, vol. 7, pp. 136-138).
3. Il processo di unificazione in ItaliaDocumenti e letture: Dibattito storiografico sul Risorgimento italiano: "Lindissolubile patto tra la monarchia sabauda e la nazione" (L. Zini, Storia dItalia dal 1850 al 1866, Milano 1866-69, pp. 22-25); "La lunga dolorosa storia" (G. Mazzini, Agli italiani, in Opere, vol. II, Scritti, Milano-Roma 1939, pp. 824-6); "Il fascismo è figlio del Risorgimento" (G. Gentile, Origine e dottrina del fascismo, Istituto Nazionale di Cultura Fascista, Roma 1934, pp. 10-39); "Il fascismo offende coloro che per il Risorgimento operarono, patirono, morirono" (B. Croce, Pagine sparse, vol. II, Laterza, Bari 1960, pp. 489-91); "Prima dello Stato unitario esisteva da secoli un popolo italiano" (L. Salvatorelli, Pensiero e Azione del Risorgimento, Einaudi, Torino 1943, pp. 16-19); "Il Risorgimentocome mancata rivoluzione agraria, una rivoluzione senza rivoluzione" (A. Gramsci, Il Risorgimento, Einaudi, Torino 1949, pp. 103-4, 115-20); "Il Risorgimento fu determinante per lo sviluppo economico dellItalia" (R. Romeo, Risorgimento e capitalismo, Laterza, Bari 1959, pp. 28-45); "La dolorosa inadeguatezza e gli errori di direzione" (A. Gerschenkron, Il problema storico dellarretratezza economica, Einaudi, Torino 1965, pp. 113-14).