Venerdì 7 Maggio 1999 Norme e tributi

"Card" di identità più sicura con due sistemi

di M.R.Z.

ROMA — Altolà del ministero degli Interni sulla carta di identità elettronica: il solo microprocessore non garantisce l’integrità dei dati, che potrebbero venire alterati senza che il possessore della carta se ne accorga. Il problema, sottolineato durante un convegno organizzato nell’ambito del Forum della Pa, verrebbe fuori solo quando le autorità chiedessero di controllare il documento.

"Ci stiamo orientando verso una doppia tecnologia — ha affermato Maurizio Bruschi, responsabile dei Sistemi informativi degli Interni — che utilizzi il microchip per svolgere le funzioni di servizio al cittadino, e la lasercard per inserire i dati di riconoscimento. Per alterare i dati su una carta laser bisogna romperla e il cittadino non potrebbe non accorgersene". Gli Interni dunque propongono la centralizzazione della formazione del documento, in una struttura in grado di sostenere oneri, anche gravosi, per fornire un supporto uniforme sul territorio nazionale e provvisto degli elementi di sicurezza di base.

"Il problema posto dal ministero — secondo Maurizio Talamo, coordinatore dei progetti intersettoriali di Aipa — è corretto. Il punto è assicurarsi se effettivamente non esista un modo per verificare che il chip non sia stato alterato. La doppia tecnologia infatti implica problemi sia organizzativi che di costi per la Pa". Ma anche di tempi. Il Dpcm su questa materia dovrebbe essere emanato entro maggio; dopo ci saranno solo 30 giorni per definire le regole tecniche.

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