"Webrefugee" è nato da un messaggio di posta elettronica E fra dieci giorni comincerà la raccolta dei dati nei campi
Pc portatili, fotocamere, collegamento Internet satellitare: così si tenta di ricostruire l'identità dei profughi. Ma anche di ricongiungere familiari e amici dispersi
ROMA -
Una e-mail mandata ad un forum in Rete è in po' come il messaggio in una bottiglia gettata nell'oceano. Le speranze che qualcuno la raccolga sono deboli. Internet d'altronde è soprattutto il mezzo con cui si sceglie di parlare: quasi mai di ascoltare. Accade invece che proprio dal forum più riuscito - e quindi più affollato - di Repubblica.it (oltre tremila messaggi in poco più di un mese), quello sulla guerra, prenda le mosse una iniziativa a favore della gente del Kosovo, il popolo privato dell'identità. Una iniziativa che punta a ricostruire le fondamenta della esistenza legittima di una comunità: l'anagrafe. Una iniziativa telematica, perché sfrutta le potenzialità della Rete. Ma non per questo meno reale.